Sono sempre una risorsa importante per la famiglia, ma come gestire il rapporto con i nonni?
Sempre più di frequente il ruolo dei nonni nell'apporto genitoriale è un argomento di discussione attuale. Ad oggi ai nonni viene richiesta una presenza che (quando disponibili ed in salute) è per lo più sostitutiva nel tempo in cui i genitori lavorano. Molte mamme e papà delegano ove possibile ai nonni che diventano spesso vicari nell'educazione, sebbene il salto generazionale sia più ampio.-taglio- Genitore/Nonno, le differenze
I nonni sono spesso costruiti dai bambini come saggi, pazienti e disponibili nei casi positivi, ma anche come obsoleti, o addirittura noiosi in altri casi; e lì è il caso di intervenire come genitori (se lo si ritiene) per ripristinare una certa autorevolezza, altrimenti il rischio è di avvallare eventuali perdite di efficacia ai nonni: un guaio se i bambini perdono il senso del limite.
Ruolo autorevole o “aggirabile”?
I figli possono costruire i nonni come maggiormente autorevoli o come facilmente “aggirabili” secondo le varie personalità da un lato e dall'altro. L'autorevolezza dei nonni però è anche molto mediata dalla credibilità che i genitori stessi danno loro: infatti i bambini dalla prima infanzia fino a preadolescenza ed adolescenza saranno molto influenzati dall'opinione che i genitori hanno dei nonni nella maggior parte dei casi. I nonni, tuttavia, devo dire sono in molti casi (non tutti) una grande risorsa educativa e temporale per la disponibilità di presenza.
L’importanza della coerenza nella linea educativa del bambino
È molto importante ed efficacie tenere una linea educativa quanto più possibile coerente. Per tale ragione il dialogo sui figli con i nonni da parte dei genitori è lo strumento più consigliato: in tal modo si potranno condividere esempi, risultati e punti da migliorare. Al tempo stesso i nonni potranno comprendere meglio quali scelte fare e quali no o, al limite, cosa non riescono a mettere in atto educativamente o che cosa non condividono a livello di valori e/o rischi. La linea educativa dei genitori (che immaginiamo in questa sede essere già fortunatamente condivisa all'interno dalla coppia, non è sempre detto però) non dovrebbe MAI essere messa in discussione davanti ai piccoli: si discuterà casomai in altra sede tra adulti il fatto che possa o meno essere condivisa tra genitori e nonni. Ripeto, qualche trasgressione piccola però non guasta, a patto che non sia fatta su aspetti centrali dell'educazione.
Limiti: come dosarli?
Il senso del limite (che troppo spesso manca a ca del falso mito secondo cui “se mio figlio potrà fare quel che vuole crescerà con un carattere forte!”) deve essere dosato come il sale in cucina, né troppo né poco. Il giusto senso -taglio2-del limite aiuta i piccoli a riconoscere intanto chi tiene davvero a loro e chi li lascia troppo esposti a pericoli, li aiuta a convivere ed a relazionarsi con gli altri, ad essere infine adulti più consapevoli, socievoli, sicuri di sé e responsabili. Gli estremi del troppo limite e del poco costruiranno rispettivamente adulti inibiti o pieni di sé e rifiutati dagli altri. Quindi, istruiamo bene i nonni affinchè portino avanti uno stile educativo continuativo e sufficientemente omogeneo.
È possibile essere complici con i nipoti senza per forza viziarli?
Dipende dai casi, mi spiego. Se da un lato potrei dire che un piccolo premio in più non farà certo crollare il mondo, dall'altro il contesto farà la differenza. Se la trasgressione è immotivata, o peggio il nonno-nonna cedono solo perchè il nipote ha insistito minacciandoli di essere brutti nonni se non esaudiscono il suo desiderio, diviene ovviamente grave perseverare in un meccanismo di questo tipo: si mediano nella mente del piccolo concetti come il corrompere su minaccia di colpa, lo scavalcare il ruolo delle figure educative, il percepire sé come troppo potente, il mentire. Se invece il piccolo premio (a meno che le consegne dei genitori siano un NO assoluto per ragioni varie) viene dato su “licenza” dai nonni come riconoscimento o convalida perchè il piccolo ha ad esempio riordinato i giochi autonomamente, allora assume un altro significato.
Come gestire i capricci dei piccoli?
Per i nonni, in genere, sembra essere nella maggior parte dei casi una vera difficoltà. A volte vi sono nonni che non hanno scrupoli nell'essere efficaci a gestire i capricci con serena fermezza, ma spesso vi sono difficoltà per il timore di far stare male i piccoli. Ricordo che in via generica porre alcuni limiti e spiegarli aiuta a costruire adulti sani e capaci di gestire loro stessi, le proprie emozioni; che possono così apprendere a contenere oltre che ad avere relazioni equilibrate con gli altri anche da adulti. Quindi le stesse indicazioni valgono anche per i nonni. Al rientro in scena dei genitori è importante condividere i capricci a cui si ha assistito come nonni di modo da confrontarsi tra adulti e per far passare un messaggio di coerenza e comunicazione ai piccoli.