Intervista al Governatore Alessandro Castagnaro del Distretto Rotary 2101, Campania, sull’impegno del Rotary International sui nostri territori e a livello internazionale
DG Alessandro Castagnaro, Distretto Rotary 2101, Architetto, Professore ordinario di Storia dell’architettura presso l’Università Federico II di Napoli, Dipartimento di Architettura (DiARC). Autore di diverse opere e di oltre 100 fra articoli e saggi sul suo tema disciplinare in volumi e riviste specializzate. -taglio- Tra gli estensori della Proposta di Disegno di Legge, “Per la promozione della qualità dell’architettura”. Assegnatario di Premi e riconoscimenti nazionali e internazionali. Presidente della Commissione Locale del Paesaggio del Comune di Napoli. Dal 2001 è presidente dell’Aniai Campania. Nel Rotary dal 1997, RC Napoli Est, ha ricoperto diversi incarichi direttivi all’interno del club e ai vertici del Distretto 2100, oggi 2101.Insignito di otto Paul Harris Fellow, massima onorificenza rotariana, per il suo notevole impegno. Lo abbiamo incontrato in occasione della sua visita ai RC Torre Annunziata Oplonti, presidente Gaspare Coppola, e Bosco Trecase Reale, presidente Francesco Aquino, accolti dalla sua gentilezza e dal suo sorriso.
Una carriera la sua sempre attenta al territorio paesaggistico, architettonico, storico, non a caso il suo motto da Governatore è: “Prendersi cura del territorio”. Il Rotary può fare la differenza in tal senso?
“Sia a livello di studio che di ricerca ho sempre badato con attenzione alla valorizzazione del nostro patrimonio non solo archeologico e architettonico, ma anche ambientale e paesaggistico. Un patrimonio che fa parte anche del mio impegno universitario come storico dell'architettura. In relazione al Rotary il motto del mio anno: “Prendersi cura del territorio”, parte come un progetto di politica culturale, che cerca di sensibilizzare le comunità in tal senso. Anche, ad esempio, la famosa convenzione di Faro (città del portogallo in cui è stata siglata nel 2005), mette le comunità al centro delle trasformazioni. il Rotary oggi come ha sostenuto spesso anche il Presidente della Repubblica Italiana è una di quelle associazioni con importanti rapporti con le istituzioni: nazionali, regionali e locali, pertanto sono convinto che il Rotary con la sua rete capillare e professionalmente eterogenea di capillarità, può dare dei grossi contributi sia sul tema di prendersi cura del territorio sia nel sollecitare le amministrazioni ad essere più attente sui progetti di recupero delle aree urbane.
Il motto della presidente Internazionale Jennifer E. Jones è, invece, “Immagina il Rotary”. Lei come ha immaginato il suo anno da Governatore?
“Il mio anno da Governatore l’ho immaginato come forte azione di coinvolgimento di tutti i club, unitamente ai club Rotaract e Interact, e di tutti i soci, che ritengo essere un importante capitale per il Rotary, ovvero il capitale umano. E’ per questo che ritengo importante portare loro non solo il messaggio della Presidente Internazionale, ma anche il mio personale come Governatore. Il logo del presidente internazionale, realizzato da un artista aborigeno, oltre al cerchio e alle 7 aree di azione, è caratterizzato da un bastone da scavo, che rappresenta il lavoro, la “fatica”, perché nessun risultato può essere raggiunto senza una reale “fatica”. Il mio anno è caratterizzato proprio da questo lavoro, dal grande impegno, che sto portando avanti con tutta la squadra distrettuale, nonché insieme a tutti i club e i soci degli stessi, convinto che solo uniti nel lavoro e nell’impegno si possano raggiungere risultati di grandissima valenza.
Essendosi insediato appena tre mesi fa non è ancora il momento di fare bilanci, ma avendo già effettuato delle visite a vari club, possiamo dire che il Rotary distretto 2101 gode di buona salute?
“Fino ad ora ho realizzato un terzo delle visite. Ho ritenuto importante attivarmi subito, in modo da confrontarmi con le realtà dei diversi club, portando loro il mio messaggio, il mio incoraggiamento, ad inizio anno, quando credo sia importante un proficuo confronto su ciò che si intende realizzare, e non alla fine quando tutto è già stato realizzato. Grazie a questi confronti, ho potuto notare che il nostro distretto 2101, è un distretto Rotary forte. Ciò grazie anche all'impegno degli ultimi due governatori che mi hanno preceduto, Massimo Franco e Costantino Astarita, quest'ultimo primo governatore del distretto 2101, i quali hanno lavorato molto. Io, infatti, sto cercando di mantenermi sulla loro scia, lavorando con forza per cercare di dare una massima collaborazione a tutti i club. Una delle cose che maggiormente mi ha sorpreso nelle visite ai Club sono stati i giovani Club, dove pensavo di trovare degli sprovveduti, persone che avessero bisogno di molta formazione, perché non ancora entrati in quella che è la dinamica rotariana, soprattutto in relazione al Service e i progetti che caratterizzano il Rotary. Invece in molti di questi giovani club, anche grazie ai loro assistenti, si riesce a percepire l'entusiasmo ed anche l'approfondimento realizzato dagli stessi sulle tematiche rotariane, nonostante siano costituiti da poco. Grazie a queste constatazioni, ritornando alla sua domanda, non si può che affermare che il Distretto 2101 gode di buona salute.” -taglio2-
Vari i progetti messi in campo dal distretto 2101 nel suo anno rotariano, desidera sottolinearne qualcuno?
“Vorrei sottolineare il progetto che stiamo portando avanti con tutti i distretti italiani: “Rise Against Hunger”, che prevede l’invio di aiuti alimentari all’Africa, al fine di garantire un pasto giornaliero ai bambini che frequentano la scuola ed evitare che vivano in strada. Significativi sono gli incontri del 12 e 13 novembre prossimo, presso una grande azienda, messa a disposizione da un rotariano, in cui tutti noi con le nostre mani, prepareremo le monoporzioni da inviare alle zone di loro destinazione in Africa.”
Periodi difficili ci vedono protagonisti: La guerra in Ucraina, i disastri ambientali a causa del cambiamento climatico, e ricordo l’alluvione che ha colpito la regione Marche, cosa può fare il Rotary in tal senso?
“Di fatto, quando noi rotariani versiamo il nostro contributo alla Rotary Foundation, ovvero la Banca del Rotary, ($100 a socio che i Club ogni anno versano spontaneamente, con grande solidarietà), contribuiamo ai fondi della RF dedicati ai grandi disastri e agli eventi atmosferici. Tali contributi già possono essere considerati un'azione che il Rotary può fare per essere solidale e poter agire nell'immediatezza. Per quando riguarda, poi, la guerra in Ucraina, tanti sono stati i club del distretto che si sono prodigati per non far mancare il loro aiuto in loco a questa nazione. Sono stati i forniti, infatti, non solo materiali di prima necessità, tra cui medicinali destinati agli ospedali da campo, ma anche un’autoambulanza per poter salvare vite umane. Tali raccolte non solo sono state realizzate da rotariani nel nostro paese, ma anche con viaggi in Ucraina per consegnare quanto occorreva. In relazione poi al disastro idrogeologico avvenuto nelle Marche, sono personalmente in contatto con il Governatore del Distretto Rotary delle Marche, pronti a venire incontro alle loro richieste non appena la Protezione Civile ci dirà che è possibile raggiungere per un aiuto fattivo le zone colpite.”
Rotary Foundation e debellazione della Polio nel mondo. E’ stato raggiunto l’obiettivo?
“Obiettivo raggiunto ancora no, perché la Polio non è ancora debellata definitivamente. Dobbiamo ricordare che è una malattia insidiosa e quindi se dovessimo recedere dal continuare a vaccinare e a prevenire tale malattia, questa potrebbe ripresentarsi. Chi è della mia età Ricorda dei casi anche in Italia, riferiti a famiglie, anche vicine a noi, colpite dalla Polio. E’ per questo che dobbiamo continuare a sostenere il progetto Polio Plus, affinché la Polio venga completamente debellata. Oggi i casi sono pochi:17 in Afghanistan, ma non dobbiamo abbassare la guardia, perché è importante continuare a garantire la prevenzione alla malattia e giungere a debellarla completamente. Per fare ciò, dobbiamo continuare tale progetto, salvando vite umane vite di bambini. Se lasciamo ora, si potrebbe ripresentare la malattia in una diffusione notevole e questa cosa non dobbiamo consentire che possa avvenire.
Comunicazione e promozione dell’immagine Rotary, quanto è importante?
“Io insisto molto su due aspetti della comunicazione: quella interna al Rotary e quella esterna. Nel primo caso non si deve verificare che all'interno di un Club i soci non conoscano quello che avviene in relazione a progetti, azioni e altro. Nel secondo caso, ovvero la comunicazione esterna, è chiaro che dobbiamo promuovere e organizzare una comunicazione che possa fare arrivare il messaggio rotariano alla società civile, alle istituzioni civili e religiose, ma anche e soprattutto alle persone comuni che possano, in questo caso, iniziare ad avvicinarsi ai programmi, ai progetti rotariani e, perché no, in futuro contribuire ad essi. Ritorniamo, quindi, all'importanza di informare e fare comunicazione rivolta a quel valore umano, come dicevamo prima, che tanto spesso ha tanta voglia di fare, di collaborare, di aiutare. In tal senso non si possono non considerare le vie di una comunicazione social e l’immediatezza della diffusione di notizie e messaggi, ma credo anche nella comunicazione interpersonale. Ecco perché ritengo importante portare il mio messaggio in modo capillare e fisicamente ad ogni club. E’ di grande rilevanza far sì che insieme si lavori per far conoscere all’esterno ciò che noi siamo, ovvero le persone del “fare”.”
Con l’impegno di rincontrarci per operare un bilancio del suo anno da Governatore, un’ultima battuta per i nostri lettori?
“I principi che abbiamo fin qui espresso non sono solo inerenti al Rotary, ma appartengono alle comunità in generale, perché se ognuno di noi dedica un minimo di tempo, sia che siamo rotariani sia che siamo non rotariani, per il bene comune, sicuramente potremmo vivere meglio tutti, costruendo un mondo migliore.”