La chiusura di “Napoli- Città della Conversazione”- con lo spettacolo “Paese Mio” di Yvonne Carbonaro
È stata voluta dall’Assessorato alla Cultura l’iniziativa “Napoli- Città della Conversazione”: un mese circa, fino a febbraio, di chiusura di cellulari, internet e chat al fine di privilegiare lo scambio diretto, non mediato dalla tecnologia, di idee e opinioni. Dunque la comunicazione come un tempo attraverso la parola: nei caffè, per strada, nei teatri, nelle librerie. Un modo tradizionale per avvicinare le persone che il digitale invece tende ad isolare in nome di una comunicazione fittizia e svuotata emotivamente. L’adesione immediata di singoli, associazioni culturali, librerie e intellettuali ha consentito un programma di eventi lunghissimo e denso di incontri interessanti, a dimostrazione di quanto ricco e vario sia il fermento di cultura e dibattiti nella città di Napoli. Tra le iniziative ricordiamo l’incontro su “Coralli e cammei: I gioielli del mare” presso il Koesis di via Luigia Sanfelice e i quattro appuntamenti della Libreria Vitanova dove per quattro sabati consecutivi un editore ha incontrato i suoi autori e discusso insieme al pubblico presente i vari aspetti e problemi del libro e dell’editoria. -taglio- “Napoli- Città della Conversazione” ha visto tra gli eventi nei giorni di chiusura il bellissimo spettacolo “Paese Mio” presso la Biblioteca Annalisa Durante a Forcella, la bella struttura polifunzionale creata dal Comune ristrutturando un vecchio cinema abbandonato e offrendo al quartiere una efficiente struttura polifunzionale in cui si leggono libri, si vedono film e mostre si assiste a spettacoli e concerti. “Paese Mio”, con il patrocinio di ZONTA- area Napoli – Associazione internazionale volta alla valorizzazione dei talenti femminili e dell’educazione dei minori, era già stato realizzato lo scorso anno. Non si è trattato di una replica, ma di una nuova edizione, riadattata e arricchita di danze e macchiette. È stata realizzata dietro richiesta delle Suore della Carità di vico Paparelle al Pendino dell’Associazione San Camillo che si prendono cura di minori a rischio del territorio e che hanno reputato opportuno farvi assistere i ragazzi, per i contenuti altamente educativi sull’emigrazione italiana di ieri e i migranti di oggi, sui quali hanno realizzato dei disegni raccolti in una minimostra esposta nella biblioteca. Scritto e narrato ancora una volta da Yvonne Carbonaro a seguito di una accurata ricerca da fonti e immagini, lo spettacolo- conversazione parte dalle canzoni composte a New York da emigranti napoletani e poi diventate celeberrime in Italia, prima tra tutte “Core ‘ngrato”. Continua con il racconto della vita e dei sacrifici di coloro che se ne andarono in America in cerca di fortuna, le cui vicende sono state liricamente espresse da E.A. Mario con “Santa Lucia luntana” e altre note canzoni interpretate dalla calda voce della nipote Delia Catalano. Una elegante coreografia di Maria Rosaria Santacroce e -taglio2- Ludovica Caldieri ha dato vita al ricordo delle donne degli emigranti. Il poeta Salvatore Palomba con la sua testimonianza ha reso omaggio a E.A. Mario, di cui si è dichiarato discepolo. Dal gruppo musicale e canoro I Fisarmà: Filidei Catalano – mandolino e chitarra; Giuseppe Maddaloni – fisarmonica e voce; Giancarlo Orlando Cafazzo – chitarra; Agostino Saviano – percussioni, un omaggio è stato reso anche ad Alfredo Bascetta, emigrante autore di molte canzone, di cui la più importante è certamente quella sulla ingiusta condanna di Sacco e Vanzetti: “Lacreme ‘e cundannate”. La partecipazione speciale di Cosimo Alberti, popolare attore televisivo di “Un posto al sole” e maestro di tammurriata ha rallegrato la serietà della serata con alcune macchiette di Farfariello, Onofri, Ferrazzano, che si recitavano nei teatri di New York per il divertimento degli emigrati meridionali, e con una tammurriata finale composta da Filidei Catalano e danzata dai bravi ballatori Cristian Luino e Bruna Laganara. Il folto pubblico presente ha seguito con molta attenzione le vicende storiche anche grazie all’ausilio della proiezione di foto d’epoca selezionate da Yvonne Carbonaro e Sergio Piantedosi che ha fatto da sfondo alle esibizioni. Al ritmo di vivaci tammurriate tra queste la “Tammurriata ‘e ll’emigrante” appositamente composta da Filidei Catalano con Cosimo Alberti alla tammorra e I Fisarmà agli altri strumenti si è conclusa la serata mentre la coppia di ballatori Bruno Laganara e Cristian Luino, dopo essersi esibiti nella danza, hanno coinvolto le persone del pubblico e anche l’assessore Nino Daniele è stato “garbatamente” costretto a ballare.