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il mio True Love

di Paola Ratti

Numero 205 - Dicembre 2019

La cantante Silvia Tancredi è tornata in grande stile con il singolo “True Love”, primo assaggio del suo nuovo percorso artistico


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La classe non è acqua e ce lo dimostra, ancora una volta, Silvia Tancredi che è tornata sulle scene (a quattro anni di distanza dal suo ultimo album “In Limine”) con uno splendido singolo dal titolo “True Love” che ci ricorda le più grandi voci internazionali. Non a caso questo è il primo assaggio del nuovo capitolo del suo percorso artistico, che va lontano fino agli Stati Uniti, dove ha firmato con una prestigiosa etichetta. Ecco cosa ci ha raccontato.

Partiamo da questa tua nuova fase artistica che ti ha portato fino agli Stati Uniti. Com'è nata la tua collaborazione con l'etichetta SMG Record & Media?

“Sono diversi anni ormai che il mio dialogo con gli Stati Uniti si è fatto più fitto e intenso. Quando abbiamo iniziato a progettare questo nuovo lavoro abbiamo pensato fin da subito al desiderio di legarci ulteriormente all’America: è iniziata così la nostra ricerca, ed i nostri ultimi viaggi negli Stati Uniti ci hanno portato verso nuovi orizzonti tra cui la SMG Record & Media”.-taglio-

Il tuo singolo si intitola "True Love" ed è un pezzo molto raffinato, dal mood internazionale. Ce ne parli?

“True Love ha fin da subito avuto un carattere forte, ed ogni volta che mi capitava di tornare alla lavorazione di questa song si muovevano le emozioni. Spesso la musica si fa portavoce del più grande dei sentimenti che è l’amore: ma qual è davvero il vero amore? Ecco, questa canzone mi ha dato la possibilità di domandarmi sul senso dell’amore vero e sulle tempeste emotive che causa in ognuno di noi”.

Cosa ci dici invece del videoclip?

“L’idea del videoclip è nata a cena con una carissima amica: è stata lei a suggerirmi di coinvolgere l’arte della danza. La notte dopo ho visualizzato i corpi come mezzo espressivo, d'altronde quando ci innamoriamo è il nostro corpo, con il suo istinto, a parlare direttamente al nostro cuore”.

La tua scelta di proiettarti in una mercato internazionale è dovuta principalmente alla dimensione della tua musica o anche ai feedback positivi che hai ricevuto in passato?

“Direi per entrambi gli aspetti: il calore del pubblico americano mi ha colpito molto e mi ha fatto sentire, in più di una occasione, una di loro. Inoltre, con questo ultimo lavoro ci siamo spinti sempre più verso un sound estremamente black: oltre alla presenza nell’album di featuring con alcuni vocalist affermati del panorama di Harlem, sono presenti in più tracce le firme di diversi autori americani per la stesura dei testi”.-taglio2-

Come vedi l'attuale scena musicale italiana?

“Sinceramente in questo momento, a riguardo, ho le idee molto più confuse di una volta! Sarà forse che mi interessa molto meno di un tempo e mi domando ormai da diversi anni se questo sia davvero il posto giusto per me”.

Hai scritto anche un saggio sui talent show, che pare siano entrati in crisi. Cosa ne pensi?

“Credo che sia una fase di passaggio, la televisione è da sempre stata uno dei mezzi più efficaci per promuovere nuovi progetti musicali. La programmazione televisiva è ormai satura di questo tipo di format e penso sia giunto il momento di saziare la voglia costante di novità del pubblico, magari pensando a nuove formule che uniscano musica e televisione”.

Che rapporti hai con i nuovi media, con lo streaming e i social?

“Il rapporto con i media, e in modo particolare con i social, è diventato, credo per tutti, quotidiano: chiaro è che per chi fa un lavoro come il mio, basato sulla comunicazione, sia di fondamentale importanza. La mia pigrizia però bussa costantemente e ringrazio tutti i miei collaboratori per il supporto in tal senso!”

Prossimi progetti?

“Stiamo progettando lo shooting per il videoclip per il secondo singolo, e al più presto ritornerò in America per presentare questo nuovo disco”.





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