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Il mestiere in scena

di Maresa Galli

Numero 194 - Dicembre 2018

Nella bellissima cornice del Castel dell’Ovo di Napoli, viene reso omaggio ad una delle famiglie teatrali più amate di sempre: i De Filippo


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Nelle storiche sale di Castel dell’Ovo a Napoli è visitabile, fino al 24 marzo 2019, la mostra monumentale “I De Filippo, il mestiere in scena”. Fortemente voluta dalla famiglia De Filippo e promossa dal Comune di Napoli - Assessorato alla Cultura e al Turismo, l’esposizione è a cura di Carolina Rosi, Tommaso De Filippo e Alessandro Nicosia, presidente di C.O.R. a cui si deve anche l’organizzazione generale del progetto. Patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la mostra si avvale della collaborazione di Istituto Luce-Cinecittà, Fondazione Eduardo De Filippo, SIAE, RAI - main media partner e Rai Teche, con la partecipazione del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux e con il sostegno di BPER Banca, Gratta e Vinci e dell’azienda agricola Scovaventi. -taglio- Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto insignire l’esposizione di una medaglia, riconoscendo l’alto valore culturale e sociale dell’evento. Nel corso della presentazione del percorso espositivo, la Siae ha voluto omaggiare gli eredi con la riproduzione di uno dei documenti più preziosi della Biblioteca Museo Teatrale Siae, quello dell’iscrizione nel 1921 di Eduardo Scarpetta alla Società Italiana degli Autori. Nelle 15 sale del castello dedicate alla mostra il pubblico fa una splendida full immersion nella storia di una delle maggiori famiglie del teatro italiano attraverso l’esposizione di oltre 70 costumi di scena (tra cui quelli di “Natale in casa Cupiello”), locandine, copioni manoscritti, foto e video inediti, conservati in archivi privati, in istituti e soprattutto messi a disposizione dagli eredi di Eduardo e Luca De Filippo e del capostipite Scarpetta. Emozionante l’exhibit iniziale, a cura dell’Istituto Luce-Cinecittà con la regia di Roland Sejko, che ripropone scene dei capolavori eduardiani, da “Natale in casa Cupiello” a “Filumena Marturano”, da “Questi fantasmi!” a “Non ti pago!” – immagini di Napoli sventrata dalla guerra, spaccati di vita, grandi attori scolpiti nell’immaginario degli italiani. E la sezione dedicata ad Eduardo, immensa, si compone anche delle sue poesie, delle sue canzoni, delle traduzioni delle sue opere in oltre 40 lingue. L’immagine guida del progetto espositivo è il disegno realizzato negli anni ‘30 da Umberto Onorato, il principe della caricatura, per promuovere le recite della Compagnia Umoristica. 16 attori d’eccezione, da Toni Servillo a Luca Zingaretti, da Enzo Moscato ad Isa Danieli, da Gianfelice Imparato ad Angela Pagano, da Lina Sastri a Vincenzo Salemme interpretano i componimenti di Eduardo. Nello spazio centrale del castello, il Salone Italia, 12 vere e proprie isole teatrali splendono con materiali originali: bozzetti, copioni, lettere, oggetti, video e costumi di scena. Curati i fondali, tra i quali quelli di Maccari per “Gli esami non finiscono mai” e quello di Guttuso per “Il contratto” – così come accurati i documenti filmici forniti da Rai Teche e dal celebre scenografo Bruno Garofalo che per tanti anni -taglio2- ha collaborato con Eduardo e Luca, e dagli artigiani della scuola di De Filippo. Si ritrovano il famoso balcone con la caffettiera di “Questi fantasmi” e il presepe di “Natale in Casa Cupiello”, il copione de “Gli esami non finiscono mai”, con la dedica di Eduardo al figlio Luca, disegni, annotazioni, costumi di scena. Una sezione è rivolta all’impegno civile, alle amicizie, ai ricordi, al rapporto con Pulcinella e alla notorietà e all’attualità delle commedie universali di Eduardo. Una sezione è dedicata a tutti gli altri protagonisti della famiglia: Eduardo, Vincenzo e Mario Scarpetta; i fratelli Titina e Peppino, Luigi De Filippo fino a Luca, scomparso prematuramente. “Questo evento - spiega Tommaso De Filippo, figlio di Luca – è concepito per far vivere, in prima persona, al visitatore-spettatore lo stesso rapporto stretto, familiare, che ho avuto io con il mondo dello spettacolo, con il teatro e con i personaggi che ne fanno parte, diventa un luogo dove una famiglia viene raccontata alle famiglie. L’esposizione assume la qualità di punto di incontro e di interesse; nonni, madri, padri e figli che si ritrovano insieme per scoprire le loro controparti in questi personaggi. È ai miei coetanei che vorrei dedicare la mostra. Mi auspico si possa regalare loro quella curiosità verso un mondo che deve appartenere a tutti: il Teatro”. E Carolina Rosi afferma: “Il mestiere di chi è in palcoscenico non è facile; fare teatro poi diventa sempre più complicato. Ecco, questa mostra spero sia vista come un omaggio a tutte le compagnie, a coloro che hanno vissuto, vivono e vivranno, purtroppo sempre più con difficoltà, ogni sera per il ‘chi è di scena’, un omaggio alla grande famiglia Scarpetta/De Filippo che del ‘mestiere’ ha fatto un momento unico, straordinario e allo stesso tempo collettivo di riflessione condivisa; perché il teatro questo fa: parla del nostro tempo, della nostra vita, al di là dei tempi e degli spazi.” Almeno tre le generazioni a confronto di una dinastia d’arte raccontata da una mostra interattiva, di alto valore pedagogico, da far vedere anche ai più giovani perché apprendano quanto l’arte e la cultura siano la migliore sfida del futuro.





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