Mirko Di Martino si racconta sulle pagine di Albatros: dai suoi ultimi spettacoli fino ai prossimi impegni
Ha debuttato nell’ambito del Napoli Teatro Festival Italia 2019 il nuovo spettacolo di Mirko Di Martino, direttore artistico del Teatro Tram di via Port’Alba a Napoli, “Il maestro più alto del mondo”. Lo spettacolo gode del patrocinio di Giffoni Experience e della Presidenza del Consiglio della Regione Campania, Amnesty International e del Forum dei Giovani della Regione Campania. Ai lettori di Albatros ne parla l’autore.
Ha debuttato al Napoli Teatro Festival “Il maestro più alto del mondo” storia di Franco Mastrogiovanni, insegnante elementare morto nel 2009 nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Vallo della Lucania a seguito del TSO. Il suo lavoro riapre il dibattito sull’impiego del TSO, sulla gestione del disagio mentale da parte della società odierna...-taglio-
“È un dibattito che in realtà non c’è. È talmente occasionale, talmente limitato agli addetti ai lavori, che la percezione del problema è praticamente assente. Eppure è una questione complessa, drammatica, per cui la gente continua a morire. Purtroppo il passo che separa l'affidamento dall'abbandono è troppo breve. La morte di Mastrogiovanni è avvenuta non soltanto per colpa dei medici e degli infermieri che lo assistevano, ma anche perché quei medici e quegli infermieri erano parte di un sistema che esclude gli emarginati, i poveri, i malati, gli anziani.”
Come ha immaginato la regia dello spettacolo e diretto Orazio Cerino che ha dato vita alle ultime ora di Mastrogiovanni?
“Un solo attore davanti alla sala piena del teatro Galleria Toledo: la fortissima emozione che abbiamo provato tutti, alla fine, ci ha confermato che le scelte che abbiamo fatto sono state giuste. Lo spettacolo percorre due linee parallele che soltanto alla fine si ricongiungono. Da una parte c'è il racconto del ricovero di Mastrogiovanni, quelle 83 ore legato al letto senza mai mangiare né bere, fino alla morte per edema polmonare. In scena, Orazio Cerino scandisce il tempo recitando brani tratti dalla cartella clinica e raccontando alcuni momenti delle riprese video delle telecamere di sicurezza. L'altra linea drammaturgica ripercorre la vicenda biografica di Mastrogiovanni, saltando indietro nel tempo alla ricerca dell'origine dei marchi che gli segnarono la vita: Orazio dà vita a diverse voci che accusano, ricordano, spiegano, giustificano, confondono. Franco era ritenuto pericoloso perché era anarchico, perché era stato in galera ed era stato ricoverato nel reparto psichiatrico. Ma tutti quelli che lo conoscevano sapevano bene che non era assolutamente pericoloso, che era stato sempre prosciolto da tutte le accuse e che non era affatto pazzo né malato di mente. -taglio2- Ho chiesto agli scenografi Gilda Cerullo e Renato Lori di progettare una scenografia che rappresentasse il progressivo ‘ingabbiamento’ di Franco: il risultato è molto suggestivo. L'attore si muove lungo una scena vuota all'inizio e che, un po' alla volta, si riempie di sbarre, fino a costruirgli una gabbia tutta intorno. Le musiche originali di Tommy Grieco contribuiscono a creare un clima di ansia che ti prende allo stomaco: lo spettatore si sente soffocare dal racconto crudo della morte di Franco che sopraggiunge per asfissia e annegamento interno.”
Lei è direttore artistico del Teatro dell’Osso, quali i prossimi impegni?
Ad agosto ha preso il via la sesta edizione di ‘Classico Contemporaneo’, la rassegna estiva di teatro che ogni anno organizziamo nel Chiostro dei San Domenico Maggiore in collaborazione con il Comune di Napoli. Ad ottobre, poi, partirà la quarta stagione del Teatro TRAM in via Port'Alba a Napoli: quest'anno avremo un cartellone ricco di spettacoli importanti, molti debutti, molte compagnie giovani. Il teatro indipendente ha un fermento incredibile, ci sono autori e registi straordinari, e siamo felici che il TRAM sia in breve tempo diventato la casa del teatro off a Napoli. A novembre ripartiremo con i nostri spettacoli per le scuole di tutt'Italia: a differenza degli altri, noi proponiamo spettacoli pensati appositamente per i ragazzi, testi originali che uniscono didattica e intrattenimento. È un successo pazzesco: vedere professori e alunni entusiasti di aver assistito una lezione su Pirandello, Shakespeare, Plauto! E siamo molto contenti anche del crescente numero di iscritti ai nostri corsi di teatro. Dai bambini agli adulti: il teatro conquista tutti.”