Il decadimento cognitivo inizia intorno ai 70 anni con una sintomatologia spesso sfumata, tanto da non attirare l’attenzione
Con l’avanzare dell’età il nostro corpo invecchia; e l’invecchiamento comporta la riduzione delle capacità sia fisiche che mentali. In alcuni casi sono proprio le facoltà mentali a essere maggiormente deteriorate. Le cause del decadimento cognitivo sono molteplici: l’età avanzata e i fattori genetici, cause non modificabili, -taglio- a cui si aggiungono i cosiddetti fattori di rischio cardiovascolare modificabili o controllabili come il fumo, il diabete, l’ipertensione arteriosa, l’elevato valore di colesterolo e trigliceridi, l’obesità, la depressione, la vita sedentaria, l’abuso di alcol, lo stress, l’ipoacusia non curata. Anche un basso livello di istruzione è ritenuto un fattore di rischio. Sulle cause non modificabili non possiamo intervenire, mentre sui fattori di rischio modificabili possiamo fare molto. È quindi necessario compiere il massimo sforzo per tenere sotto controllo la pressione arteriosa, il diabete, il peso, i valori di colesterolo e trigliceridi, inoltre bisogna smettere di fumare ed evitare di fare una vita sedentaria. Controllare questi fattori di rischio risulta vantaggioso non solo a mantenere un fisico sano, ma contribuisce anche a ridurre il pericolo di un declino cerebrale.
Il decadimento cognitivo inizia intorno ai 70 anni con una sintomatologia spesso sfumata, tanto da non attirare l’attenzione. La perdita di memoria inizia con piccole dimenticanze. Non ricordare dove aver lasciato un oggetto può capitare a tutti, e non solo in età avanzata; ma se queste dimenticanze diventano più frequenti allora potrebbe trattarsi dell’inizio di un declino cognitivo. Altri sintomi da tenere in considerazione sono la difficoltà a concentrarsi, la perdita di interessi, avere problemi a esprimersi sia durante un colloquio sia per scritto, ossia non trovare le parole giuste. Col peggiorare della malattia può diventare difficile anche orientarsi nel tempo e nello spazio. In questi casi il decadimento cognitivo è di grado elevato, e si associa a una significativa perdita della memoria tale da compromettere anche la capacità di svolgere i più semplici atti quotidiani della vita. -taglio2- A questo stadio della malattia la persona spesso non riesce nemmeno a riconoscere i propri familiari; anche l’umore può peggiorare facendo registrare sempre più frequentemente improvvisi scatti d’ira.
Per quanto esposto, se si sospetta l’inizio di un decadimento cognitivo è bene parlarne con il medico curante che potrà affidare l’assistito agli specialisti del settore. Saranno loro a porre la diagnosi o meno di deterioramento cerebrale in base ai test e alle indagini fatti praticare.
Che cosa si può fare per mantenere il cervello attivo ed evitare o almeno ridurre la possibilità di andare incontro a un deterioramento cognitivo? Come anticipato, la risposta è molto.
Innanzitutto bisogna intervenire su tutti i fattori di rischio modificabili, se presenti, poi bisogna mettere in atto tutte le buone pratiche come astenersi dal fumo, evitare superalcolici, bere vino con moderazione, praticare una sana alimentazione tenendo sotto controllo il peso corporeo. A queste sane abitudini va aggiunto il moto, fare una passeggiata, o un altro tipo di moto, anche passivo, tutti i giorni. Se si desidera praticare un’attività fisica più intensa è bene concordarla con il proprio medico curante, sarà lui a consigliarla e, se necessario, a far praticare, prima dell’inizio dell’attività consigliata, eventuali indagini ematochimiche e strumentali.
Per prevenire il decadimento cognitivo si consiglia inoltre di fare una vita efficiente, evitando così di isolarsi, cosa che aumenta il rischio di cadere in depressione. Una vita attiva si può realizzare coltivando interessi come: studiare, leggere, seguire lezioni, imparare una lingua, giocare scacchi o a carte, fare teatro, impegnarsi nel sociale, viaggiare, ecc.
I farmaci possono essere di aiuto in molti pazienti, in questo caso saranno lo specialista e il medico di medicina generale a consigliarli.