Tra trulli fiabeschi, oliveti e mare, un territorio che consente un tuffo nel passato e nelle tradizioni
In Terra di Bari esiste una particolare formazione geologica detta Canale di Pirro, una depressione carsica profonda 100 metri e lunga 1200 metri, tra i comuni di Monopoli, Alberobello e Fasano che sorgono in alto. Zona caratterizzata da uno speciale microclima e da sempre molto fertile grazie alle pile: cisterne per la raccolta delle acque. -taglio-Il nome deriverebbe infatti non, come vuole la leggenda, da Pirro, il re dell’Epiro che vi transitò durante la guerra contro i Romani, ma dalle pile o “pirre”, di cui si è detto. L’intero territorio, comunque, sia quello del Canale che quello soprastante, è caratterizzato da ricca agricoltura, allevamenti di bovini per la produzione di latticini locali, splendidi oliveti e ridenti paesi la cui storia si perde tra realtà e leggenda. Il più caratteristico è certamente Alberobello con i suoi incredibili trulli dichiarati dal 6 dicembre 1996 Patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO. Visitarlo significa immergersi in una realtà fiabesca. L’intero centro storico, compresa la chiesa, è costituito da trulli, costruzioni coniche in pietra a secco sistemata a giri concentrici che vanno restringendosi verso l’alto. Erano abitazioni contadine che reiteravano la memoria di costruzioni preistoriche. Secondo la tradizione, il primo trullo del tipo oggi ancora esistente sarebbe nato a Cocolicchio vicino Fasano. Comunque, tale tecnica edilizia pare fosse dovuta anche alle condizioni geografiche del luogo e all’abbondanza di pietra calcarea. Quella terra, disabitata da tempo, era stata assegnata nel XIV secolo al primo Conte di Conversano da Roberto d’Angiò re di Napoli come premio per i servigi resi durante le Crociate e fu nel tempo ripopolata da numerosi contadini. Fu quindi concessa loro la possibilità di costruire dei rifugi con la pietra locale, purché con murature a secco, senza l'uso di malta, in modo da poterli rapidamente demolire in caso d'ispezione per il pagamento delle tasse per i nuovi insediamenti. Oggi che il paese è diventato uno dei maggiori attrattori turistici della zona, sono adibiti a negozietti di souvenir, ristorantini, spaccati museali di civiltà contadina. I trulli, sia singoli che raggruppati a tre o quattro abitazioni sono sparsi anche nelle campagne circostanti. Quelli ristrutturati fungono da fresche e spartane case di villeggiatura e quelli più grandi da complessi per agriturismo, mentre altri, abbandonati, appaiono fatiscenti. Restaurare un trullo è impresa costosa e difficile anche perché i maestri trullari, quegli artigiani che detengono i segreti della costruzione di tali speciali manufatti,-taglio2- vanno scomparendo. La zona di Fasano è nota per la sua Selva lussureggiante di verde e amena per il clima. Ospita il celebre Zoosafari che si estende per trenta ettari e accoglie circa 3000 animali di 200 specie diverse, liberi, che possono essere osservati dall’auto. Monopoli è una ridente cittadina ricca di monumenti e chiese, tra cui la imponente Cattedrale, che conservano il ricordo della ricchezza e degli splendori dell’aristocrazia e del clero locali che per secoli hanno sfruttato e affamato gli abitanti di queste terre. Bisogna dire, però, che la furia devastatrice della moderna edilizia ha risparmiato la bellezza di palazzi, templi e masserie che, insieme al suo splendido mare, costituiscono un ricco patrimonio artistico e architettonico di cui la città va fiera. Il mare ne lambisce la costa con una vasta offerta turistica per vacanzieri e bagnanti locali e di passaggio, quando non infuria il maestrale che di frequente flagella la costa anche d’estate, e all’imbrunire offre lo spettacolo di splendidi tramonti. Un’altra importante offerta del territorio è quella gastronomica, di terra e di mare. Grande è la varietà di insaccati, tra cui la “zampina”, una caratteristica salsiccia mista suino e ovino arrotolata a spirale che si mangia grigliata, riconosciuta come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (P.A.T.). Tanti e squisiti i prodotti caseari: formaggi stagionati e freschi, burrata e nodini, ricotta piccante, cacioricotta. Le paste fatte in casa: orecchiette, strascinati, troccoli. Gli ortaggi e verdure: bietole, broccoli, cime di rapa, cicoria, fave, finocchi, pomodori. Pregiati gli oli e i vini. Anche il mare non è da meno nel fornire i suoi prodotti, che i pugliesi hanno l’abitudine di consumare crudi. Tra questi trionfano i ricci di mare, rara squisitezza sia crudi che sugli spaghetti, che qui ci sono sempre tranne che nei mesi di maggio giugno, per il fermo biologico. Ai napoletani si consiglia di evitare la pizza, troppo differente da quella a cui sono abituati, ci sono invece ottime focacce con i pomodorini, panzerotti fritti imbottiti di fior di latte e pomodoro e altre specialità locali confezionate con la farina dei grani pugliesi.