Bello il videoclip del singolo “Nico” di Rifrazione, progetto “organico” e tutto da scoprire, che unisce varie ed interessanti sonorità
È stato subito un successo il videoclip di "Nico", legato al nuovo singolo con cui Rifrazione rende omaggio a Christa Päffgen, modella tedesca e attrice (celebre la parte che ebbe ne “La dolce vita” di Fellini del 1960), oltre ad essere musa di Andy Warhol, icona pop e cantautrice. Parliamo con il cantautore di questo interessante e sfaccettato progetto, oltre che di ricordi del passato e progetti futuri.-taglio- Da poco è stato pubblicato “Nico”, il tuo ultimo singolo. Come mai hai deciso di rendere omaggio a Christa Päffgen? “Il fascino di Nico è irresistibile, credo sia una delle figure più controverse e complesse della musica rock, amo la sua voce e la sua musica. La sua voce è come quella delle Sirene, non puoi resisterle, devi farti legare! “Desertshore” è un album straordinario, sicuramente uno dei suoi lavori che preferisco. Bellissima e ambigua, silenziosa (come spesso testimoniato dalle persone che l’hanno incontrata) icona assoluta e musa alla corte di Andy Wharol alla Factory, cambia completamente l’immagine di se nel momento in cui inizia a scrivere la sua musica. Sicuramente una necessità per uscire da un periodo che l’avrebbe ingabbiata in quel personaggio che la vedeva solo come immagine e voce al fianco dei Velvet Underground.” Il videoclip inizia con una bambina che interpreta la nostra dea lunare del rock e cammina per i prati di grano contro il suono del vento. Qual è la relazione tra questa immagine e quella strettamente personale di Nico? “Ho pensato a “Christa” nell’adolescenza quando ancora non era la “Nico” che noi conosciamo. È una visione o una delle possibili, di un personaggio così contrastato e complesso. Forse anche il periodo della prima infanzia che ha trascorso nella campagna fuori da Colonia mi ha fatto pensare a queste immagini. Certo è che Christa ha passato anche momenti di profonda solitudine quando si è trasferita nella Berlino distrutta del dopoguerra. -taglio2- Lo ricorda anche la Zia Helma “andava ovunque da sola”. Tutto questo può aver inciso sul suo carattere riservato e silenzioso. Dal 1954 ha definitivamente abbandonato la Germania per trasferirsi ad Ibiza con la madre. L’ho immaginata qui in questo nuovo luogo, serena nella natura, in un momento di assoluta libertà.” Chi ha collaborato al progetto “Nico”? “Al progetto hanno partecipato alcuni dei musicisti che erano intervenuti alle registrazioni dell”EP “Artemoltiplicata” uscito a giugno del 2021. Ugo Cappadonia ha prodotto e arrangiato il brano, al pianoforte e alle tastiere Filippo La Marca, Emanuele Alosi alla batteria e Manuela Trombini (nuova collaborazione) alla Viola e violino. Il brano è stato registrato mixato e masterizzato al Duna Studio di Russi (Ra) da An.” Ad accompagnare il singolo è stato pubblicato il brano strumentale solo piano “Terre oblique”. Questa scelta segue un progetto ben preciso? “Scrivo spesso anche brani strumentali. In questo caso lo sentivo in sintonia con i colori presenti in Nico e quindi l’ho accompagnato come lato B del singolo che è uscito anche su vinile 7” in edizione limitata (su Bandcamp) oltre che nella versione digitale.” I due brani saranno integrati in un progetto discografico organico? “Al momento non c’è un progetto che possa avere come riferimento Nico. Ci sono, invece, diversi brani già pronti che potrebbero confluire in un nuovo album più avanti. L’idea è quella di pubblicare un altro singolo in autunno.”