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I rischi della professione medica

di Alfredo Salucci

Numero 229 - Aprile 2022

La professione medica è una delle professioni più affascinanti e nello stesso tempo più rischiose. Proviamo ad analizzare in dettaglio alcuni di questi rischi


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La professione medica è una delle professioni più affascinanti e nello stesso tempo più rischiose. Proviamo ad analizzare in dettaglio alcuni di questi rischi.
Il primo è quello di ammalare per curare gli altri. Le malattie infettive per il passato, e non solo, hanno sempre avuto come vittime molti medici. Infatti, erano loro i primi a soccorrere i malati durante le epidemie, malgrado l’impossibilità di proteggersi efficacemente dal morbo. -taglio-Ancora oggi, nonostante i progressi fatti in medicina, con la pandemia di Covid-19, che ancora continua a mietere vittime, abbiamo purtroppo dovuto registrare solo in Italia la morte di quasi 400 medici. Ma se siamo riusciti ad affrontare e a contenere la pandemia lo dobbiamo anche e soprattutto al loro sacrificio. Altro rischio per un medico è quello di fare un lavoro usurante, ma questo riconoscimento è arrivato solo a maggio dello scorso anno e solo per i medici impegnati per almeno 78 turni notturni all’anno. Agli altri medici non è riconosciuto il lavoro usurante. In pratica, un medico che sta in corsia tutto il giorno, un chirurgo d’urgenza o un anestesista rianimatore non svolgono un lavoro considerato usurante se questo lavoro è espletato solo nelle ore diurne. Questo significa non valutare lo stress a cui è sottoposto un medico indipendentemente che svolga il suo lavoro di giorno o di notte: in fondo che cosa cambia? Quello del medico è uno dei pochi lavori in cui niente può essere demandato a dopo o al giorno successivo, ed è la sola professione in cui, in molte occasioni, non si ha il tempo per consultare libri o manuali, oppure prospettare il caso a colleghi esperti e discuterne con calma, come avviene per altre attività. Inoltre la professione medica è un’attività che più delle altre è costretta a confrontarsi quotidianamente con la realtà dell’ambiente lavorativo, una realtà precaria per la carenza cronica di organico, posti letto, e non solo. Carenza che peggiora anno dopo anno, nonostante le ripetute e pressanti richieste di medici e paramedici. Lavorare in questo modo significa aumentare i rischi sia per il paziente che per il personale sanitario. Le conseguenze per aver ritardato il ricovero per mancanza di posti letto potrebbero essere drammatiche per il paziente, ma a subire i possibili effetti legali, e non solo, spesso sono solo i medici. -taglio2- Strettamente legati a quanto riportato sopra, infatti, vanno considerati altri due rischi: la responsabilità medica e le violenze subite da medici e paramedici da parte dei pazienti e dei loro familiari. Le denunzie ai medici sono notevolmente aumentate negli ultimi anni. Nessuna categoria professionale registra tante denunzie quanto quella medica. E questo anche per una odiosa e continua propaganda che spinge a portare i medici in tribunale, anche se nella maggioranza dei casi non hanno nessuna colpa. In ambito ospedaliero, per fare un esempio, le ragioni che portano alla denunzia del medico sono da attribuirsi più alle carenze della struttura che al sanitario. In pratica il medico è una vittima, insieme ai pazienti, della cattiva gestione della sanità che dura da decenni. Ciò nonostante è costretto a vivere momenti difficili che spesso durano anni e comportano notevoli danni alla salute sia fisica che psichica. Altro rischio è la violenza verbale e fisica che subiscono medici e paramedici sempre più frequentemente. In particolare, sono i medici del pronto soccorso, del 118 e della guardia medica ad esserne vittime. Strutture del pronto soccorso devastate, ambulanze del 118 fermate e sanitari picchiati, medici di guardia medica in balia di persone violente, ubriachi e tossicodipendenti. Vittime ancora più esposte in queste circostanze sono le dottoresse spesso molestate e in più di una occasione aggredite anche scopo di violenza sessuale, e qualche caso di stupro purtroppo è stato registrato.
Infine, tra i rischi di questa professione vanno considerati quelli derivati dall'esposizione agli agenti chimici, fisici, biologici e radianti. Anche questi rischi non sono cosa di poco conto.





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