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I protagonisti del futuro

di Maily Anna Maria Nguyen in collaborazione con Giorgio Sangiorgi

Numero 208 - Marzo 2020

Leader si nasce oppure si diventa? Questa la domanda da porsi guardando ai manager e ai politici che guidano le sorti di aziende e di nazioni


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Quasi ogni giorno si parla sempre più spesso di leadership. Tantissimi i libri scritti sul tema, corsi di crescita personale, di team building e così via. Ad esempio, anche il noto chef Massimo Bottura viene riconosciuto come leader ed è invitato come speaker ai forum più prestigiosi a livello mondiale sulla leadership.-taglio- Cosa c’è dietro il termine Leadership? Per un periodo furono utilizzati in modo intercambiabile i termini leadership e management. Credo che però oggi sia riconosciuta una differenza sostanziale tra i due termini. Il management dà il meglio di sè quando le cose restano immutate. La leadership ha a che fare con le persone e con le dinamiche relazionali, in continuo divenire. Non sono mai uguali a se stesse. Richiedono il movimento, che, come vedremo tra poco, è insito nel passaggio da un livello di leadership all'altro. A mio avviso leadership, più che sostantivo va intesa come un verbo indicando l’azione di “essere di ispirazione”. La più grande sfida della leadership è creare il cambiamento e facilitare la crescita. Ispirare gli uomini a dare il meglio di se stessi, più di quanto riescano a pensare. Ispirare chi ci circonda per il bene supremo, concetto di etica nicomachea di Aristotele ovvero avere un comportamento concretamente virtuoso per raggiungere il bene comune: la felicità collettiva. Puntare sul donare invece che sul ricevere. Sovente sentiamo dire che i Leader sono persone carismatiche e contestualmente persuasive. Queste osservazioni pongono le basi della convinzione che la personalità dei leader sia diversa da quella di chi non lo è. La leadership è stata sempre un tema di grande fascino, sia che si tratti di business, politica, sport, musica o di altro ancora. Una delle domande che ci si pone spesso quindi è: “Leader si diventa oppure si nasce?” I più piccolo spesso mostrano comportamenti che possono far capire se un bambino è portato a essere un leader, perché “capo di un gruppo”, perché si caratterizza per la simpatia, oppure si mostra un “grande trascinatore”, o in grado di decidere “quale gioco fare”. Si evidenzia in questo modo un tratto caratteriale insito nella persona, nel bambino, che se perseguito nel tempo, porta alla leadership, sempre e solo se la persona è determinata a volerla sfruttare. È stato condotto uno studio sul tema, e se è vero che esistono persone predestinate ad assumere posizioni di controllo-taglio2- (la scienza afferma che circa il 30% del futuro di un leader è scritto nel suo patrimonio genetico) la leadership si può anche apprendere sul campo con la giusta formazione e un coaching dedicato, impegnandosi nel migliorare le proprie skills. Tra tutte le riflessioni e teorie sulla leadership, condividiamo con voi i concetti base della teoria dei 5 livelli di leadership di Jonh Calvin Maxwell: Posizione: Le persone mi seguono perché devono seguirmi. Non richiede abilità e sforzi per raggiungerlo; Consenso:. E’ basato sulle relazioni, le persone seguono perché vogliono seguire. Quando apprezzi le persone e le tratti come individui di valore, cominci a sviluppare una certa influenza su di loro. Crei un clima di fiducia. L’ambiente diventa molto più positivo; Produzione: I leader guadagnano influenza e credibilità e le persone iniziano a seguire loro per quello che hanno fatto per l’organizzazione. Uno dei pericoli che si accompagnano al raggiungimento del livello di consenso è di fermarsi lì, ma i bravi leader non si fermano a creare solo un ambiente di lavoro gradevole. Possono portare chi è intorno a loro ad un altro livello di efficacia; Sviluppo del capitale umano: I leader non diventano grandi grazie al potere, ma grazie alla capacità di responsabilizzare le persone. Usano la loro posizione, le loro relazioni e la loro produttività per investire nei collaboratori e svilupparli affinché diventino leader a loro volta. Il Leader diventa grande, non per la sua potenza, ma per la sua abilità di sollecitare e ispirare gli altri; Cima/vetta è il livello più alto e più difficile. Mentre quasi tutti riescono a salire dal livello 1 a 4, il livello 5 non richiede quindi solo impegno, competenza e dedizione, ma anche grande talento. Solo i leader naturali riescono a raggiungere questo livello. La Leadership è un viaggio, non un punto di arrivo. Troppo spesso, quando si pensa al proprio viaggio nella leadership, si immagina un avanzamento di carriera. Bisognerebbe pensare, invece, allo sviluppo di se stessi e di chi è intorno. Questo significa essere un leader.





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