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I nemici del riposo

di Di Marco Zorzetto

Numero 220 - Maggio 2021

I consigli dell’esperto per evitare l’insonnia dovuta ad ansia e stress


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Per la salute del nostro organismo e per poter affrontare le giornate al meglio è necessario dormire bene e quanto basta: difficoltà a prendere sonno o a riaddormentarsi, stanchezza, irritabilità sono solo alcuni dei sintomi tipici dell’insonnia: cosa fare, quindi? Scopriamolo insieme al nostro esperto, il Dott. Michele Canil*. -taglio- Quali sono le cause principali che possono portare all'insonnia? “Tra le cause maggiori vi sono i disturbi ansiosi che tendono ad attivare tutta la corteccia cerebrale ma anche proprio lo stato d'animo: pensieri ripetitivi, problemi da risolvere o qualcosa che affligge nella veglia e che nel sonno ovviamente trova una sua elaborazione.” Vi sono ulteriori cause di natura non psicologica che possono influenzare il riposo notturno? “Certamente, cause di altra natura possono essere disturbi digestivi, dolori di tipo acuto e cronico, tensioni muscolari, piuttosto che stati di malattia lieve e infiammatori a livello corporeo (rinite, emicrania, allergie, tosse, sintomi di varia natura). Altre cause non psicologiche: l'uso di caffeina e di eccitanti, fumo. Tra le cause organiche troviamo disturbi alla tiroide, diabete, disturbi prostatici, condizioni respiratorie acute croniche, malattia di Parkinson, Morbo di Alzheimer ma anche stati fisiologici più consueti come la menopausa o la gravidanza. Ansia e stress rimangono comunque sempre tra le cause maggiori.” È possibile quindi diagnosticare la natura dell'insonnia e se sì come? “Sì, si può diagnosticare. Nell'insonnia è importante curare prima l'igiene del sonno, quindi andare ad eliminare tutti i fattori diversi da quelli di tipo psicologico o ansioso. Curare l'igiene del sonno significa lavorare su una corretta alimentazione prima di coricarsi, sullo stile di vita, sul limitare schermi luminosi prima di coricarsi, sul non fare attività fisica troppo tardi nella giornata.” Cos'è la "sindrome delle gambe senza riposo"? “La “sindrome delle gambe senza riposo” è un disturbo che non ha una sua eziologia chiara e spesso viene classificato come un disturbo di tipo ansioso; in rari casi approfondendo si trovano dei disturbi di tipo neuromuscolare che tendono a tenere sveglia la persona inficiando quindi molto il riposo ed il recupero.” Come può essere trattata la sindrome delle gambe senza riposo? “La sindrome delle gambe senza riposo in alcuni casi può essere trattata da un punto di vista farmacologico oppure con un vero e proprio training di rilassamento e lavorando una qualità di vita; quindi curando anche la veglia che va ad influire sulla qualità del sonno e sulla parte di addormentamento o su quella finale del sonno. Bisogna comunque sempre accertare prima un possibile stato di anemia, carenza di ferro, bassi livelli ematici, calo di dopamina. L'insonnia può essere anche dovuta a malattie croniche come insufficienza renale, diabete, Morbo di Parkinson, artrite reumatoide, ipotiroidismo e fibromialgia. Disturbi da accertare sempre prima di fare diagnosi certa di un disturbo di origine psicologica.”-taglio2- Parliamo di ansia e stress: quanto sono determinanti nella comparsa dell'insonnia? “Ansia e stress sono estremamente determinanti, tant'è che l'insonnia è uno dei sintomi che concorrono alla diagnosi di disturbi gravi come ad esempio il disturbo post-traumatico da stress. Ovviamente la rielaborazione della nostra vita che abbiamo di notte funziona sia a posteriori, quindi come revisione di qualcosa che è già avvenuto, sia in anticipo, cioè come anticipazione degli eventi che dovremo andare ad affrontare. Un classico esempio non patologico è un'importante riunione o evento lavorativo del giorno dopo che può andare a compromettere la qualità del sonno, creando incubi e risvegli frequenti.” È possibile "guarire" dall'insonnia senza l'assunzione di farmaci? “Sì, si può guarire dall'insonnia senza l'assunzione di farmaci. Bisogna capire la natura della propria insonnia, quindi analizzare bene con lo specialista le cause che nella maggior parte dei casi sono di tipo ansioso. Si lavora su possibili eventi disturbanti oppure su una propria condotta o ruolo di vita che non soddisfa o che pone in una situazione difficile piuttosto che su veri e propri traumi. In questo modo si lavora indirettamente sulla qualità del sonno. Cito Wagner, che si fece curare l'insonnia con l'ipnosi.” Può darci dei consigli utili per evitare il cattivo riposo? “Per evitare il cattivo riposo, un consiglio riguarda l'alimentazione: come diceva un antico detto, “cena da poveri”, perché i fattori digestivi tendono ad attivare un po' tutto il corpo disturbando il sonno. Altri suggerimenti sono: eliminare i cattivi pensieri, non usare schermi luminosi di sera, evitare attività che tendono a stimolare la nostra capacità di ricerca e di attivazione, evitare di guardare alla televisione programmi che sono particolarmente impattanti dal punto di vista emotivo, curare il silenzio, l'ambiente (insonorizzazione, temperatura, evitare la presenza di apparecchiature elettroniche che con i rumori vanno ad interferire su quella che è la necessità di silenzio per il riposo).” Può essere utile avvalersi di una terapia psicologica per fronteggiare il problema? “Spesso ci si avvale di una terapia psicologica quando la prescrizione dei farmaci non aiuta la qualità del sonno in modo soddisfacente e stabile.”

*Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo, Ipnosi clinica, EMDR a Treviso.





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