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Giovani e futuro

di Marco Zorzetto

Numero 256 - Dicembre 2024 - Gennaio 2025

Le ambizioni dei giovani oggi riflettono una realtà complessa, influenzata da dinamiche educative, contesti familiari, social media e fattori globali come la crisi economica e i cambiamenti climatici. Mentre alcuni investono con determinazione su formazione e passioni, altri restano disorientati, attratti da modelli di successo irrealistici o sfiduciati verso il domani.


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Con il contributo del Dott. Michele Canil, psicologo a Treviso, esploriamo come le nuove generazioni affrontano il tema del futuro, tra aspettative, ostacoli e l’impatto di educazione ed esperienze personali sulle loro scelte.-taglio- Quali sono le principali aspirazioni professionali dei giovani di oggi e come si differenziano rispetto alle generazioni precedenti? C’è una parte di giovani che aspira a professioni specifiche o che è in fase di scelta pensando a quale collocazione potrebbe essere fonte di guadagno e di passione sufficiente. Un’altra parte di giovani, invece, è molto confusa e ritiene di poter guadagnare in modo facile facendo una vita molto agiata, come viene promosso dai social. Questa è la parte più sfiduciata, quella che non andrà a formarsi e che probabilmente andrà incontro a conseguenze difficili. In che modo le esperienze educative influenzano le aspettative dei giovani sul loro futuro? Le esperienze educative influenzano molto le aspettative dei giovani perché innanzitutto ricordiamo che una storia educativa può abituare o disabituare alla frustrazione, al sacrificio, all’impegno di portare avanti degli obiettivi; inoltre, il clima relazionale familiare è il primo micro-mondo che vive ciascuno di noi, quindi molto pregnante. Le aspettative dei genitori, piuttosto che il grado di fiducia o i loro vissuti, andranno a proiettarsi in modo abbastanza diretto sulla generazione seguente.

Quali fattori esterni, come la crisi economica o i cambiamenti climatici, influenzano le prospettive future dei giovani? Anche i fattori esterni influenzano, ma il tipo di reazione che i nostri giovani possono avere è mediata da ambiente, situazione familiare e caratteristiche interne. Se il grado di fiducia che essi possono mettere nell’impegno e nel futuro è determinato in larga scala dalla famiglia, è altresì vero che l’ambiente esterno determina come si può svolgere o no questo impegno. Dalle statistiche si vede come nelle crisi economiche in realtà ci sia un legame familiare che tende a sopravvivere meglio rispetto ai momenti di buona economia, dove spesso la famiglia si sgretola. Questo significa molto per tutti i giovani che devono partire da una base solida e di rapporto di fiducia con i genitori.

Come percepiscono i giovani il rapporto tra realizzazione personale e successo professionale? C’è una parte della generazione di adolescenti (fino ai 25 anni) che tende ad avere una bassa aspettativa di successo personale e, al tempo stesso, in questa proiezione di bassa autostima, ritengono di avere dei diritti che però la società non dà in automatico bensì vanno guadagnati. In questa mancata idea di impegno verso l’obiettivo, per alcuni giovani si crea una frattura.

In che misura i giovani si sentono preparati ad affrontare le sfide del futuro e quali competenze ritengono più importanti? Talvolta nei giovani manca l’idea della sfida nel futuro, c’è più l’aspettativa che qualcosa accada all’esterno, -taglio2- manca quindi la motivazione interna. In generale, le competenze che ritengono essere più importanti purtroppo sono molto vicine a quelle che possono essere invece dei valori di estetica della vita; ma senza mezzi il risultato non arriverà mai.

Come influiscono le esperienze di vita, come viaggi o volontariato, sulle aspettative future dei giovani? Questo è un aspetto molto importante perché si è visto come i giovani che hanno esperienze di viaggio e volontariato, relazioni e socialità saranno quelli con le maggiori capacità di sviluppare competenze trasversali che sono assolutamente indispensabili per il raggiungimento di una posizione nel futuro, sia lavorativa che relazionale di soddisfazione ed autostima. Ciò non significa che i nostri giovani vadano iper-stimolati, ma vanno invitati a fare esperienza per arricchirsi, nulla a che vedere con il mondo virtuale.

Quali sono le principali paure e incertezze che i giovani esprimono riguardo al loro futuro? Le principali incertezze riguardano proprio la costruzione del futuro, cosa fare e come fare; cosa fare nel senso di puntare a un obiettivo, che nasce da un desiderio; e il desiderio c’è nella misura in cui è stato creato molti anni prima dell’adolescenza. Il come fare è un altro punto che riguarda il tema della fiducia e della perseveranza, quindi la capacità di sopportare le frustrazioni per arrivare al fine.

In che modo le aspettative dei giovani sul loro futuro variano a seconda della cultura o del contesto socio-economico in cui vivono? Il contesto socio-economico fa un’enorme differenza. Si vede come i giovani di alcuni Paesi in via disviluppo economico abbiano una sorta di maggior necessità di emergere ed acquisire competenze, di investire su se stessi, cosa che in altri ambiti dell’Occidente non avviene perché in qualche modo non si crea un bisogno sufficiente e la società sembra favorire il mantenimento dello stato delle cose piuttosto che il miglioramento. Quindi un giovane è portato a pensare a una vita statica in cui non arriva a nulla piuttosto che a un’attivazione derivante da un bisogno.





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