Incontro con il grande chitarrista partenopeo Antonio Onorato, reduce dal debutto del suo nuovo “Corte del Remer”
Un’ultima produzione discografica, “Corte del Remer” che sta già riscuotendo il meritato successo, grazie alle tantissime visualizzazioni sulle piattaforme digitali Spotify e Youtube. -taglio- Un ritorno sul mercato discografico di Antonio Onorato in onore delle città che sono di fronte al mare, compresa la sua Napoli ed ancora più precisamente al ‘Sestriere’ di Cannaregio dove si trova la Corte del Remer e dove l’indio-napoletano ha vissuto, insieme alla compagna Anna. Il musicista e compositore ormai è da tempo diventato ‘riconoscibilissimo’ sin dalle prime note di ogni suo brano. La sua anima è occupata dalle città di mare che ispirano il suo sound riuscendo a coinvolgere l’animo dell’ascoltatore… facendogli vivere un viaggio in una bella favola. A cosa è dovuto tutto ciò? Alla sua costante ricerca ed elaborazione di quel tipo di suono, di un magico contatto con le corde delle sue chitarre. Il chitarrista in quest’ultimo disco, si esprime suonando ben tre chitarre (la Gibson 175 Thin, la Hamer e la Yamaha G10). Il sound di Onorato va ad agire sulla parte interiore di chi lo ascolta con le sue nobili note come fossero sana terapia che porta al benessere psichico. Antonio iniziamo dall’ispirazione che ti ha portato al tuo nuovo lavoro… «Venezia mi ha ispirato tantissimo … lì è come vivere in una fiaba e mi verrebbe da definirla così: un viaggio emozionale attraverso luoghi incantevoli. Anfratti e posti favolosi che sono riusciti a farmi rilassare grazie a quella assenza di caos. Venezia, poi, è un ambiente di enorme aiuto alla mia ispirazione musicale … stimolando e fornendo gli input necessari alle mie più recenti composizioni.» -taglio2- Parlaci di quello che è il tuo pensiero sull’amore e della passione per la città di Venezia. «L’amore è qualcosa di sublime e che ti prende in maniera totale. Devo dire che quando il sentimento dell’amore è vero ti entra nella testa, nel cuore e sembra coinvolgerti tutto. Oggi sono soddisfatto della scelta fatta e vivo un momento di serenità che si riflette anche sulle mie produzioni. L’amore è il sale della vita. Per quanto riguarda la città di Venezia, posso dire che è la mia seconda città … dopo Napoli però!» Come nasce l’idea di ‘Corte del Remer’? Era un progetto che avevi pronto da un po’? «Sì … era un progetto già pronto dal 2023. Ho tanti progetti già pronti nel cassetto da anni e pian piano li pubblicherò. La maggior parte dei brani di questo album li ho composti a Venezia e sono stato ispirato dall’atmosfera di questa incredibile città, resa ancor più incantevole dalla presenza di Anna, la mia compagna di vita che è veneziana ed il brano più sentito è sicuramente ‘Ballad for Anna’, una delle più belle ballate che abbia mai composto. Da un punto di vista tecnico non saprei, la tecnica per me è sempre al servizio della mia anima e per me è sempre più importante il sentimento.» Parla dei tuoi progetti futuri e se apporterai modifiche alla tua band. «I miei progetti futuri sono sempre in continua evoluzione. Ho messo su ora un quartetto di “jazz napoletano” con Il sassofonista Gianni D’Argenzio, Angelo Farias e Mario De Paola con il quale suoneremo un po’ in giro prossimamente. Poi a fine anno uscirà un altro mio lavoro, che ho da qualche anno pronto nel cassetto… un album in solo, con la chitarra acustica.»