Tutte le emozioni del suo esordio letterario raccontate dal giornalista di Fanpage.it, in libreria con il romanzo “Un male purissimo”
“Un male purissimo” è il titolo del nuovo libro del giornalista Gennaro Marco Duello. All’interno dell’ultima fatica letteraria del giornalista campano, sullo sfondo di una Napoli che diventa protagonista a sua volta, la storia di tre uomini Marzio, Antonio ed Enzo, e degli abissi di tenebra in cui l’anima precipita. -taglio-Un libro distribuito a giugno e che, in pochi mesi, ha già ottenuto numerose soddisfazioni su vari fronti. In pieno book-tour, che sta registrando ovunque il tutto esaurito, Duello ha deciso di raccontarsi ad Albatros. Che emozioni ti stanno regalando le presentazioni di “Un male purissimo”? “Sono al primo romanzo ed è il primo tour, quindi è tutto nuovo per me. Ci sono incontri che già porto nel cuore perché non mi aspettavo tanta partecipazione e curiosità. Le recensioni pubblicate da chi l’ha letto sono tutte incredibili, letture e punti di vista interessanti. Poi c’è stata l’ottima recensione di Raul Montanari, padre del post-noir, che ho avuto tra i miei riferimenti durante la scrittura, e questa è stata una cosa grandiosa, pazzesca. Un bella botta di adrenalina.” Come nasce la tua passione per il mondo della lettura e della scrittura? “Ho 15 anni e sono davanti a una bancarella di libri usati. C’è un libro nero e rosso, si chiama ‘Il Talismano’ ed è di Stephen King e Peter Straub. Da lì in poi, è stata una fantastica avventura da lettore. Ho aspettato il doppio degli anni per iniziare quella da scrittore.” Durante il tuo percorso professionale ti sei mai detto: "Ma chi me lo ha fatto fare?" “Credo di essere molto orgoglioso del mio percorso. Sono a Fanpage.it dal principio, quasi 12 anni ormai. Con la redazione abbiamo contribuito al mutamento della professione giornalistica, sia nell’approccio che nella fruizione, nella costruzione della dieta informativa dei lettori. La domanda che mi pongo più spesso invece è “E adesso?”. Nella mia testa, il tempo va sempre più veloce.” Nei momenti più complicati, chi o cosa ti ha dato la forza per andare avanti? “La mia famiglia è un amuleto contro tutte le difficoltà. La verità, però, è che sono uno molto bravo a soffrire e a incassare. Alla lunga, resto in piedi. Malconcio, ma resto in piedi.” Il luogo comune che proprio non sopporti del mondo “cultura”? “Che sia un settore in crisi. I lettori ci sono, non sono pochi. Molti sono attenti, sanno scegliere e coinvolgere. È solo un settore mal gestito e mal governato. Nulla di nuovo e di diverso dal resto d’Italia.” Il prossimo step della tua carriera che ti piacerebbe raggiungere? “Sicuramente pubblicare un altro romanzo, ci sto lavorando. Poi, ho grande curiosità nei confronti del mercato editoriale. Mi piacerebbe, nei prossimi anni, fondare una casa di narrativa di genere.” Un episodio OFF della tua carriera? - curioso, surreale o clamoroso... “Beh ricordo questo. Era morta una famosa attrice, una caratterista del cinema italiano, allora mi chiesero di provare a contattare una sua storica amica e partner per un commento e un ricordo. Purtroppo, a darle notizia fui proprio io. Poverina, lei non aveva saputo nulla. La telefonata finì malissimo, prima ancora di cominciare, con lei sconvolta e in lacrime. Non fu una giornata semplice per me, ma la mia professione ti mette di fronte anche a queste situazioni, al limite del grottesco.”