Ricordi di una vita passata sul palcoscenico in giro per il mondo e speranze, già consolidate, grazie alle professionalità che ruotano attorno al progetto vincente di Danzarte
La settimana scorsa si è festeggiato il quarantennale di attività di Danzarte, ensemble casertano di danza voluto fortemente dalla celebratissima Liliana Marino Belz e dalla figlia Fiammetta Belz. Due donne che hanno fortificato il senso di appartenenza coreutica in Terra di Lavoro fidelizzando la sempre più appassionata platea della danza e del balletto. Già danzatrice del Teatro Bellini di Catania, Teatro di San Carlo di Napoli e Teatro dell'Arena di Verona, è proprio Liliana Marino Belz ad aver attraversato in punta di piedi una buona fetta di storia della danza e del balletto nostrana, aprendo i propri spiragli fin dentro gli studi patinati della RAI. Un excursus che le ha consentito di giungere allo spegnimento della quarantesima candelina con un gala scritto e pensato dalla figlia d'arte Fiammetta Belz al Teatro Giuseppe Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere. Ma quanta storia si è vissuta sul palcoscenico del teatro sorto sul corso omonimo della cittadina? “Mi piace sottolineare che è stato uno spettacolo poco celebrativo e molto danzato – afferma Fiammetta Belz - così da non restare intrappolati nella storia dei soli ricordi. -taglio- Abbiamo voluto invece raccontare i quaranta lunghi anni del Centro Danzarte attraverso i cimeli di una carriera prestigiosa di Liliana Marino Belz nel maggiori teatri italiani e, soprattutto, attraverso i risultati di tanta dedizione destinata ai giovani talenti di questo lungo percorso artistico e culturale. Sul palcoscenico del Teatro Giuseppe Garibaldi e nelle bellissime sale del teatro stesso abbiamo tutti potuto respirare una profonda effusione sinergica di storia, tradizione, cultura e futuro, grazie al contributo degli ospiti di questa bellissima serata. Basti pensare ai vari Stefano Sacco e Francesca Raule, solisti del Balletto del Sud di Fredy Franzutti,ed ancora Fabrizio Coppo, già Primo Ballerino del Teatro Alla Scala di Milano e del Teatro Colon Buenos Aires nonché solista del Teatro dell'Opera di Vienna, e poi le danzatrici e coreografe rispettivamente di Movimento Danza ed Akerusia Danza Sonia Di Gennaro e Sabrina D'Aguanno, la cantante Ida Matarese, il pianista Carlo Feola e la danzatrice flamenca Dominga Andrias.” Nomi e cognomi che si aggiungono ad una serie di risultati impressionanti conseguiti in primis da Liliana Marino Belz, punto di riferimento di un territorio sempre più determinato a scegliere la qualità vista e rivista nelle pagine dei giornali, dei programmi di sala, delle locandine e delle tante fotografie sparse qua e là per la città in questo periodo di celebrazioni e ricordi. Il pubblico presente ha assistito al "Concerto in Fa" di George Gershvin per passare alle opere 64 e 69 di Frederic Chopin giusto in tempo per ammirare la prima coppia ospite Francesca Raule e Stefano Sacco con "Harlequinade". Lo spazio della lirica è stato appannaggio di Ida Matarese con brani tratti da "Le Nozze di Figaro" di Wolfgang Amadeus Mozart e "Romeo e Giulietta" di Charles Gounod quale preziosa cornice della suite -taglio2- coreografica del "Romeo e Giulietta" interpretato dalla pluripremiata Margherita Pascariello. La seconda parte è, invece, stata decisamente più contemporanea, quasi a suggellare lo spartiacque tra il passato glorioso di Liliana Marino Belz ed il futuro delle sue nuove generazioni. Si è ripartiti con la cultura, ovvero con Ovidio e le sue "Metamorphose" interpretate da Annalisa Petriccione per poi rivedere in scena l'amato pupillo di casa Danzarte Stefano Sacco in "Fase", degno antipasto del duo d'esperienza di Sonia Di Gennaro e Sabrina D'Aguanno impegnate nel loro "Disordine perfetto". A spezzare l'onda contemporanea del gala ci ha pensato ancora la cantante Ida Matarese con brani della "Carmen" di George Bizet ed il flamenco di Dominga Andrias in "Guajiras", per poi rituffarsi nel repertorio del futuro con "Memoires" di Stefano Sacco e "Bounds" con Alessandra Bagnale. “Queste celebrazioni del quarantennale - chiosa Fiammetta Belz - voleva essere un riassunto in prospettiva, partendo dalle esperienze della cultura di danza trasversale che Liliana Marino ha voluto imprimere alla sua lungimirante carriera ed ai suoi numerosi giovani talenti sparsi qua e là per il mondo della danza. In questi termini il nostro pubblico è ampiamente abituato alla versatilità dei linguaggi e dei contenuti che evidentemente sono stati apprezzati ovunque.” Del resto non possono passare inosservati i trentuno concorsi vinti, le ottantadue collaborazioni con i maggiori coreografi italiani e stranieri e le ultime ventidue borse di studio internazionali riconosciute ai migliori talenti usciti dalla chioccia di Danzarte e dall'esperienza di Liliana Marino Belz.