Una nuova proposta televisiva è arrivata lo scorso 6 ottobre sugli schermi italiani. Si tratta di “Eppure cadiamo felici”, una serie trasmessa in esclusiva sulla piattaforma RaiPlay ed in chiaro su Rai Due. -taglio- Questa fiction nasce con l’idea di esplorare l’universo dell’adolescenza e riesce fin da subito a catturare l’attenzione dello spettatore. In particolare, “Eppure cadiamo felici” racconta la storia di Gioia, una ragazza di tredici anni che deve affrontare un difficile trasloco con sua madre e sua nonna. Il nuovo paese offre sfide e opportunità, e Gioia scopre una passione per la fotografia. Ma non è tutto roseo, tra difficoltà a scuola e l’incontro con un ragazzo misterioso, la sua vita si complica, ma la trama si sviluppa in modo affascinante. Inoltre, è questa una serie creata sulla base dell’omonimo libro di Enrico Galiano, pubblicato nel 2017. Questo romanzo è la prima opera dello scrittore, famoso come insegnante e attivo sui social media. La trama della serie televisiva segue volutamente tutta la storia originale del libro, proprio perché lo stesso regista Matteo Oleotto ha dichiarato “non volevo modificare una tramata così bella ed avvincente”. La protagonista è interpretata da una bravissima Gaja Masciale, attrice in forte ascesa all’interno del panorama cinematografico italiano, che abbiamo incontrato in occasione della presentazione della serie. Partiamo subito da Gioia, il nome del personaggio che interpreti nella nuova serie Rai “Eppure cadiamo felici” come ti sei preparata per questo ruolo? “Devo dire che ancor prima di sapere che ci sarebbe stata una serie e quindi di fare tutti casting per il ruolo, avevo già letto il libro di Enrico. Quindi quando mi hanno detto che ci sarebbe stata una fiction ispirata ho deciso subito di candidarmi nel ruolo di Gioia. Nonostante io sia più grande della protagonista, ho fin da subito sentito un legame profondo con lei e la sua storia. In molti aspetti del suo carattere ci assomigliamo ed essendo stata anche io un’adolescente a tratti un po' ‘sono tutti contro di me’ ho potuto cogliere le sfumature della sua personalità. Sono stata molto contenta di aver avuto l’opportunità di essere parte di questo progetto, inoltre, il pubblico sembra aver apprezzato fin da subito e questo significa che abbiamo fatto un buon lavoro!” Non è questa la tua prima esperienza in tv, infatti, sei stata protagonista anche della serie “Fino all’ultimo battito”, adesso in cosa ti piacerebbe cimentarti? “Devo dire che il contesto televisivo non mi dispiace, anche se nasco come attrice teatrale ed il lavoro che si fa sui personaggi è decisamente diverso rispetto a quello per le serie tv, mi piacerebbe continuare ad essere presa in considerazione per progetti del genere. Se devo, però, guardare un po' più in là (spero non troppo) mi piacerebbe molto lavorare in una produzione internazionale, magari avendo la possibilità di confrontarmi con attori che hanno fatto la storia del cinema. Mi reputo una ragazza molto determinata, quindi non penso che tutto questo sia impossibile… devo continuare a lavorare sodo. Nel frattempo, però, sono molto contenta del percorso che sto facendo e di quello che sto costruendo.” Sogni l’America, ma al tempo stesso hai deciso di restare a vivere nel tuo paese d’origine Terlizzi, nella bellissima Puglia. Come mai questa scelta? “Non è la prima volta che mi fanno questa domanda, e mi rendo conto che la mia è una scelta molto singolare considerando che chi come me ha deciso di intraprendere il percorso da attore ha più possibilità vivendo in città come Roma o Milano. Io preferisco fare avanti e indietro, vivere in provincia mi permette di non camminare troppo sulle nuvole e mi ricorda che bisogna tenere i piedi ben saldati a terra nonostante io stia riuscendo ad ottenere le mie prime soddisfazioni. E poi qui è bellissimo! Io amo la mia terra ed ho la possibilità di vivere la mia famiglia ed i miei amici proprio come ho sempre fatto! Se un domani dovesse diventare necessario trasferirsi altrove sono certa che continuerò a tenere ben saldi tutti i legami che ho qui, non ci si può dimenticare da dove si viene!”