logo-musica

Fusioni musicali

di Maresa Galli

Numero 202 - settembre 2019

Una ricerca costante, è questa la caratteristica principale della carriera, e soprattutto dell’ultimo lavoro discografico di Merolla


albatros-fusioni-musicali

Non smette mai di sorprendere Ciccio Merolla, che si riconferma artista ispirato capace, con la sua musica, di accompagnare l’ascolto in viaggi emozionanti. A otto anni dalla pubblicazione di “Fratamme’”, e dopo i brani di successo “O Bongo” e “O munno che sento”, il percussionista e compositore ha pubblicato il nuovo album “Sto tutto fusion” (etichetta Jesce Sole). Composto e arrangiato dallo stesso Merolla con Piero De Asmundis e Andrea “Oluwong” Esposito, il cd si avvale di Ciccio Merolla (percussioni e batteria), Piero De Asmundis (tastiere e piano), Andrea “Oluwong” Esposito (programming), Dario Franco (contrabbasso in “Giorno migliore”), Mario Sardella (chitarra in “Giorno migliore”), Gennaro Porcelli (chitarra in “Se chiamma ammore”); cantano Ciccio Merolla, Giuseppe “PeppOh” Sica, Brunella Selo, Annalisa Madonna, Fabiana Martone (“Stai fusion”). Dieci brani raccontano la fusion come leitmotiv della filosofia artistica di Merolla, anche ottimo autore, tra ricerca delle radici, contaminazione e nuova melodia.-taglio- Le canzoni sono in lingua napoletana, ad eccezione dei brani “Giorno migliore” (reggaeton feat PeppOh) e “A tempo”, brano che mescola frasi in napoletano e in italiano, con un ritmo trascinante che cita il Merolla di “Kokoro” e il suo guru degli esordi, Nanà Vasconcelos. L’album apre con “Bolevo Veggae” (F.Merolla/G.Sica), un bolero che parla dell’im-possibilità e della necessità di cambiare, della concezione del tempo per noi, tutti figli dell’eternità. E “Giorno migliore” (F.Merolla/G.Sica) è quello dell’amore, del “giorno di sole anche quando non c’è il sole”, di vento, rivoluzione, di abbraccio con il mondo. Intense liriche sposano melodia e ritmo, si calano nel tempo presente per parlare di “Followers”, della mania, della “malatia” e frenesia indotta dai social, col suo vuoto, la sua illusione di essere graditi a tanti – nuove solitudini. Grande ritmo per “Stai fusion” (F.Merolla), trascinante afro beat e world che ha triturato la lezione di Joe Zawinul -taglio2-e Fela Kuti, per parlare di emarginazione e fragilità. Intensi gli altri brani del cd, da “Fòre” a “Se chiamma ammore”, dall’allegra cumbia de “Il Campanello” al dolce sapore mediorientale di “Bedroom”, fino “A tempo”. Una chiusura deliziosa con “Mpasta” (F.Merolla/G.Sica), adattamento in lingua napoletana del “Mustt Mustt” di Nusrat Fateh Ali Khan, che svela tutta la magia del rito del casatiello preparato da mammà, che impasta ingredienti e sapienza antica con amore. Ironica, dal ritmo irresistibile, cuce insieme mantriche parole per parlare di convivenza e cultura, perché “ammiscate dint’ ‘o bene stanno mille sapure”. È questo il senso del bell’album di Merolla che, da sempre, con la sua musica incrocia culture e sensibilità diverse leggendole come ricchezza e futuro. Nel linguaggio più universale: la musica. Un album da non perdere.





Booking.com

Booking.com