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FRANCESCA FAGNANI

Il potere della conoscenza

di Laura Fiore

Numero 250 - Maggio 2024

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Giornalista e conduttrice televisiva, il pubblico adora il suo programma che in questa nuova stagione ha già regalato dei momenti memorabili


Dalla prima puntata di questa nuova stagione il suo programma, “Belve”, ha registrato ascolti da record; sarà per la sua grande professionalità o per il suo modo di intervistare gli ospiti così ficcante ma sempre rispettoso, Francesca Fagnani è decisamente una delle giornaliste più amate dal pubblico. -taglio-Nata e cresciuta a Roma, ha conseguito un dottorato di ricerca in filologia dantesca. La Fagnani è entrata in Rai nel 2001 presso la sede distaccata a New York e, tornata a Roma, ha esordito come giornalista televisiva in “Annozero” trasmissione televisiva di Giovanni Minoli e Michele Santoro. Uno dei suoi primi programmi è stato “Il prezzo”, in cui intervistava giovani in carcere minorile per reati legati alla criminalità organizzata. Parallelamente, la Fagnani ha scritto su la Repubblica articoli legati sempre alla criminalità e alla mafia e dal 2018 è conduttrice e autrice della trasmissione “Belve”. Noi di Albatros l’abbiamo incontrata per farci raccontare cosa accade nel backstage di un programma di successo. Finalmente è tornata con la nuova stagione di “Belve” che nella prima parte ha già visto alternarsi momenti che verranno certamente ricordati dal pubblico nel corso del tempo. Com’è nata l’idea di questo programma e come si è evoluto nel corso del tempo? “Sì, diciamo che abbiamo quest’anno un programma di ospiti bello carico che ha già smosso non poco gli animi degli spettatori e non solo. L’idea del programma è nata un po' per caso, o meglio, avevo in testa già da un po' qualcosa del genere ma mi mancava la ‘scintilla’. Così dopo un bel po' di tempo, grazie anche all’aiuto di alcuni miei colleghi-amici ho iniziato a mettere nero su bianco e con un lavoro di collaborazione, scambio di idee, abbiamo deciso di buttarci e di tentare. Non immaginavo che potesse avere un successo del genere, sapevo che era un prodotto valido ma, si sa, non sempre le cose valide ‘funzionano’ in tv. Il segreto del successo di ‘Belve’ credo risieda nella schiettezza; le persone si rispecchiano nelle mie domande dirette, a volte scomode e soprattutto non programmate, così da poter scandagliare vita e percorso di questi protagonisti del mondo della politica, della cronaca, dello spettacolo o dello sport. Nel corso di questi anni abbiamo cercato di non cambiare troppo la struttura o l’identità del programma: noi siamo questo e vogliamo restare questo.” C’è da dire che il suo è uno dei pochi programmi italiani che hanno un successo incredibile sui social, quale pensa sia la motivazione? “Io sono molto orgogliosa del successo social di ‘Belve’, poiché è oggettivo che ormai queste piattaforme sono parte integrante della nostra quotidianità. Sa quanti ragazzi mi dicono ‘Ho visto le puntate su TikTok’, e per me va bene così, come dicevo prima le persone vogliono vedere cose vere e sanno perfettamente che ‘la verità’ dei social spesso non è poi così reale e noi con questo programma tiriamo fuori quello che c’è sotto all’apparenza.” A proposito delle sue interviste, rispetto all’inizio sembra che adesso passare per il suo programma sia una tappa ambita… “Diciamo di sì, sono molto contenta del fatto che ormai ci sia il piacere di venire a ‘Belve’ perché è considerata una vetrina un po’ diversa rispetto a quella di altri contesti con interviste classiche, anche nei giorni successivi alla messa in onda il programma ha una cassa di risonanza molto forte sulla stampa, sul web e sui social e questo fa piacere. Vero è che non sempre, però, gli ospiti ai quali chiediamo di venire accettano… specialmente quando si tratta di politica e proprio per questo devo dire che ho apprezzato molto la presenza di Salvini, senza nessun tipo di schieramento politico, l’ho trovato coraggioso da parte di un leader politico mettersi così in discussione.” C’è un’intervista che ha amato particolarmente? “È una domanda difficile, poiché ogni personaggio che ho incontrato mi ha lasciato qualcosa. Non saprei scegliere in questo momento, ma probabilmente per la fine di questa stagione potrei avere una ‘preferenza’.” Quest’anno l’abbiamo ritrovata anche sul palco di Sanremo come co-conduttrice , che esperienza è stata? “Sono stata felicissima di ricevere l’invito da parte di Amadeus, Sanremo mi ha dato la possibilità di vivere una grandissima esperienza professionale, sono grata di aver avuto questo privilegio, mi ha regalato una grande popolarità. Resta sempre uno dei palchi più importanti della nostra televisione, quindi esserci passata credo sia un traguardo importante.” Lei ha alle spalle un lungo periodo in cui ha dato voce ai giovani detenuti in carcere minorile per reati legati alla criminalità organizzata, c’è stata un’intervista che porterà per sempre nel suo bagaglio? “Io continuo ad occuparmi di questi ragazzi, in maniera diversa rispetto all’inizio ma una volta che conosci da vicino la complessità e la durezza di realtà del genere non puoi girarti dall’altro lato o non occupartene più, anche se magari la tua carriera professionale ha preso una direzione completamente diversa. Più che un’intervista, quello che porterò per sempre con me sono le sensazioni e le emozioni provate; non dimenticherò mai quei ragazzi che giovanissimi parlavano di una vita ormai finita, una vita condannata ad essere ‘cattivi’ a non avere nessuna speranza per il futuro… è molto impattante sentire parlare un ragazzo così. Quindi non smetterò mai di battermi per loro affinché possano avere dei diritti e delle possibilità di rivalsa.” Un’ultima domanda: se non avesse fatto la giornalista oggi sarebbe? “Non ne ho la più pallida idea! Fin da ragazza ho sempre avuto questa grande propensione verso il giornalismo ed essendo una persona molto focalizzata sugli obiettivi, una volta che m’ero messa in testa di voler fare questo lavoro sarebbe stato impossibile distogliermi dal mio traguardo. Amo il giornalismo perché ti permette di conoscere il mondo, le persone, le culture; per fare il giornalista bisogna sempre essere informati, ed io sono una persona che sta sempre lì a leggere, ascoltare e vedere qualsiasi cosa!”

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