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Forio d’Ischia in inverno

di Yvonne Carbonaro

Numero 227 - Febbraio 2022

Non solo mare, ma bellezze paesaggistiche, storia, arte e bagni termali


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Ischia d’inverno è bellissima, di una bellezza diversa rispetto all’estate. È tranquilla, riposante e prodiga di emozioni. Ci piace portare ad esempio Forio, uno dei sette comuni in cui è diviso il territorio isolano, dove quando c’è il sole i colori del verde e del mare sono nitidi e splendenti e, quando il cielo è grigio, -taglio-il mare in burrasca offre uno spettacolo di grande suggestione, per non dire dei tramonti che infuocano l’orizzonte… Il paese è antico e ricco di chiese artistiche: la Basilica di Santa Maria di Loreto, la chiesa di San Francesco con annesso convento poi utilizzato come sede del Municipio, la celebre Santa Maria del Soccorso che svetta bianca dall’alto del promontorio affacciato sul mare, conforto ai naviganti nelle procelle. Interessantissime testimonianze della necessità di difesa dalle scorrerie saracene sono le torri, che all’avvistamento dei pirati emettevano segnali di allerta in tempo reale consentendo alla popolazione di mettersi al sicuro sull’Epomeo o nel Castello Aragonese. Di queste le più antiche sono di forma cilindrica, a partire dalla più grande, il “Torrione” ubicato nel centro dell’abitato a poca distanza dal mare. Divenuta nel tempo obsoleta la sua originaria destinazione d’uso, rimase per secoli inutilizzata e fatiscente finché a cavallo tra il 1800 e il ‘900 fu abitata dallo scultore Giovanni Maltese (1852 – 1913). Nato a Forio, alla morte della madre fu affidato da una coppia di contadini. Poiché si dilettava ad intagliare artistiche figure nel legno, fu notato dal sindaco che gli fece assegnare una borsa di studio per l'Accademia delle Belle Arti di Napoli. Dopo vari anni e varie vicissitudini in ambito personale e artistico tornò a Forio e, per concessione del Comune, visse nel Torrione per oltre un trentennio, apportandovi varie trasformazioni. Conobbe nel 1901 la pittrice inglese Fanny Jane Fairer che, diventata sua moglie, visse con lui nella stanza del piano terra, per accedere alla quale egli aveva aperto un varco a volta nella possente muratura. Nella parte superiore, adibita a laboratorio, produsse i suoi lavori più importanti. La sua scultura è di genere verista, ricorda alcuni soggetti del più celebre Gemito, suo coetaneo, ma non sappiamo se mai si conobbero. Scrisse varie poesie satiriche in dialetto foriano che prendevano di mira la classe dirigente dell'epoca con cui dal 1882 venne a trovarsi spesso in disaccordo, tanto che alla sua morte fu sepolto in una fossa comune. Le amministrazioni successive hanno provveduto a riabilitarne la memoria, -taglio2- il Torrione è stato adibito a Museo Civico intitolato a lui e vi sono conservati molti dei modelli in gesso delle sue opere realizzati in quel luogo. Una vera e propria gipsoteca in cui ai gessi sono affiancati anche alcuni dei bronzi relativi. Oggi il museo è curato dai volontari dell’Associazione Culturale RADICI, tra i quali abbiamo conosciuto la signorina Carla De Maio, gentile e disponibile, larga di spiegazioni, oltre che guida turistica dell’isola. Molti prestigiosi palazzetti, risparmiati dal terribile “terremoto di Casamicciola” del 1883, conferiscono al centro storico un fascino particolare e testimoniano di una passata prosperità di traffici marittimi grazie all’attiguo porticciolo. Oggi belle boutiques, ristoranti e bar rendono accogliente il luogo. La sua costa alterna tratti rocciosi e belle spiagge. Forio conta su una notevole ricettività in grado di ospitare vacanzieri italiani e stranieri, soprattutto tedeschi, durante l’estate. Tra i pochi alberghi aperti tutto l’anno, il che rende godibile l’isola ai visitatori anche d’inverno, da ricordare “Sorriso Thermae Resort & SPA”, che si erge su una lieve altura. È un hotel diffuso con varie abitazioni in padiglioni dislocati in un ampio e lussureggiante parco in cui piante tropicali come palme, cicas e cactus di vario tipo, tra cui moltissimi splendidi esemplari di grusone (il cosiddetto sedile della suocera) e philodendron, convivono in un insieme di grande armonia con piante mediterranee come olivi, rosmarino, begonie. Un bellissimo parco termale con piscine coperte e scoperte, SPA, due ristoranti, arredi elegantemente discreti e un trionfo su pareti e pavimenti di artistiche ceramiche dai motivi originali realizzate appositamente. Tutti gli addetti sono molto gentili, in particolare il direttore Pasquale Capuano. L’ incantevole panorama si apre sulla spiaggia di Citara, delimitata a sinistra dal promontorio di Punta Imperatore su cui sorge il faro che per secoli ha trasmesso ai naviganti i suoi messaggi luminosi, e sul mare punteggiato di piccoli scogli; nei giorni limpidi Ventotene si prospetta nitida proprio di fronte. La bella spiaggia, gli stabilimenti balneari e il celebre giardino termale Poseidon sono raggiungibili a piedi attraverso un sentiero in discesa all’interno della struttura alberghiera o con la navetta a disposizione degli ospiti.





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