È uno dei volti di Rai2, ma dietro all’esperto di moda c’è molto altro! Noi di Albatros ci siamo fatti raccontare il “dietro le quinte” della vita di Ciacci
Eclettico, ironico, accattivante. Ma anche tagliente, quando decide che è il momento di esserlo. Le mille sfaccettature dell’artista Giovanni Ciacci. Uno che non si ferma mai. Le sue giornate dovrebbero durare quarantotto ore, solo per le mille cose che lo tengono occupato. E lui le fa tutte, e le fa bene. Forse perché è un perfezionista testardo che ha lottato e studiato (e ancora studia!) per essere quello che è oggi. O, forse, semplicemente perché ama, anzi, come dice lui, adora quello che fa.
Sei tu che hai scelto la moda o la moda ha scelto te?
“Con la moda ci siamo scelti insieme. Ho sempre amato la moda ed il suo mondo. Ho avuto la gran fortuna di lavorare con nomi storici dell’alta moda italiana come Fernanda Gattinoni. La moda è sempre stata nel mio DNA , mia nonna aveva un negozio di moda e merceria.”
Mi racconti i tuoi esordi?
“Ho iniziato come assistente stylist di Valeria Marini. Ho sempre definito quel periodo come università dello spettacolo. Con Valeria ho avuto la fortuna di collaborare e conoscere i più grandi nomi dello spettacolo e da lì ho cominciato il mio lavoro di costumista, diviso tra la Spagna e l’Italia, tra cinema e televisione, moda e opera lirica. Dopo gli anni con Valeria Marini, collaborazione ancora in atto, ho lavorato per i più grandi show della televisione italiana come costumista e dopo tanti anni dietro le quinte, ho avuto l’opportunità di andare davanti alla telecamera e di essere conosciuto dal grande pubblico.”
Cosa (o chi) rappresenta stile ed eleganza? -taglio- “Stile ed eleganza sono rappresentate dalle persone di buon gusto. Il buon gusto è una dote innata, ma si può imparare. C’è tanta ignoranza in fatto di buon gusto. Penso che la rovina della moda e del buon gusto di questi anni siano gli influencers del web. Sono persone improvvisate, senza una professione e studio alle spalle. La moda è ricerca e lavoro artigianale, gli influencers con milioni di followers non sanno distinguere un abito di alta moda da quello prêt-à-porter. Sono ignoranti perché ignorano.”
Mi ha molto colpito una tua affermazione: ‘l’ignoranza non va perdonata e non va giustificata’. Secondo te, quindi, l’ignoranza va combattuta o ignorata?
“L’ignoranza va combattuta con la cultura. Purtroppo adesso non si approfondiscono i concetti e tutto è basato su una ricerca veloce sul web.”
Sei stato costumista teatrale. Quanto ha contato questa ‘gavetta’?
“La gavetta del costumista teatrale è stata fondamentale. Ho lavorato con i più grandi. Da Mariangela Melato a Giuseppe Patroni Griffi, da Giancarlo Sepe a Giorgio Albertazzi, dalle Kessler a Massimo Ranieri. Il teatro per me è vita. Il teatro è un tempio sacro dove ci sono delle regole ferree da rispettare.”
Sei testimonial ‘curvy’ di un noto brand di abbigliamento sportivo. Cosa vuoi comunicare con questa scelta
“Sono molto orgoglioso di rappresentare Givova come brand sportivo. Nella mia vita non avrei mai pensato di poterlo fare, ma i sogni, se lo vuoi, diventano realtà. Voglio comunicare al mondo che per fare sport non ci devono essere solo muscoli guizzanti e addominali scolpiti. Adoro che anche una taglia xxxl si possa muovere leggiadra tra pesi e piscine, campi da calcio e running.”
Sei stato recentemente ospite a una fiera dell’alta moda sposi con il tuo fidanzato. Una scelta di consapevolezza o di coraggio?
“Una scelta naturale. Amo un uomo e per me è normale -taglio2- andare ad una fiera di sposi e con il mio compagno, sognare il nostro matrimonio perfetto. Io sono per la libertà generale. La parola che ricorre fissa nel mio vocabolario è: libertà di pensiero, libertà di colore, libertà purché sia libertà.”
Ho sentito più volte le persone rivolgersi a te dicendoti che ti considerano ‘uno di famiglia’. Quanto è importante per te entrare quotidianamente nelle case degli italiani?
“Mi sento una grande responsabilità giornaliera e non penso di essere all’altezza di poterlo fare. Nelle case degli italiani, specialmente nelle ore in cui va in onda il programma ‘Detto fatto’ su rai2 dalle 14.00 alle 16.30, la gente per me ha bisogno di un programma leggero, spensierato ed educato. Per me la televisione non deve essere urlata, e noi che facciamo questo lavoro dobbiamo ricordarci che entriamo prepotentemente senza bussare nelle case, e quindi serve educazione e rispetto.”
Giovanni Ciacci è anche scrittore. Prossimo libro?
“È uscito in questi giorni il mio primo romanzo ‘La contessa. La scandalosa vita di Giò Stajano’, edito da Salani. Il romanzo racconta la storia di una persona che ha cambiato la libertà dei costumi in Italia, con provocazione, intelligenza e cultura. Giò Stajano è stata la prima transessuale a fare il cambio di sesso in Italia. Questo libro è uno spaccato dell’Italia, vista e vissuta attraverso gli occhi di questa scandalosa contessa, passando dagli anni della dittatura alla dolce vita a quelli di piombo alla fine della prima repubblica, dove si raccontano usi e costumi degli italiani sotto e sopra le lenzuola. Un libro provocatorio che coinvolgerà il lettore dalla prima pagina all’ultima.”
Costumista, esperto di moda e tendenze, presentatore, scrittore. Ma Giovanni ha deciso cosa vuol fare da grande?
“Sono molto curioso e ci sono tante cose che ho in mente di fare. Sono ancora troppo giovane per decidere cosa fare da grande!”