Il teatro di San Carlo presenta “Così fan tutte” per la regia di Chiara Muti e lo speciale gala di beneficenza pro Ucraina con stelle della danza
Dal 23 marzo al 2 aprile torna in scena la grande opera, con la deliziosa “Così fan tutte”, opera buffa in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart, libretto di Lorenzo da Ponte, da “Le metamorfosi” di Ovidio e da “La grotta di Trofonio” di Giovanni Battista Casti. Allestita dal Teatro di San Carlo in coproduzione con Wiener Staatsoper, l’opera si avvale di un team strepitoso: sul podio Dan Ettinger, -taglio-che dirige Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo; maestro del Coro, José Luis Basso; firma la regia Chiara Muti; assistente alla regia Paolo Vettori; le scene sono di Leila Fteita, i costumi di Alessandro Lai; assistente ai costumi Anna Verde; luci di Vincent Longuemare. Interpreti Mariangela Sicilia nel ruolo di Fiordiligi; Serena Malfi in quello di Dorabella; Alessio Arduini è Guglielmo; Maxim Mironov veste i panni di Ferrando; Damiana Mizzi è Despina; Paolo Bordogna è Don Alfonso. “Così fan tutte”, brillante apertura della Stagione d’opera e di balletto 2018/2019 del Lirico, per la direzione di Riccardo Muti, si avvale oggi di un nuovo cast. Soave, evocativa, colta, la regia di Chiara Muti è costruita su scene minimali, di sogno, “come una lanterna magica fatta di specchi che riflettono ciò che siamo nell’immaginario di chi ci sta intorno”, come afferma la regista; gli incantevoli costumi e i giochi di luce con lo sfondo di un mare d’argento completano il senso di sospensione. Napoli appare come dimensione metafisica, solo evocata, per un’ambientazione atemporale. Così l’opera apre sulla partita di pallacorda a quattro, con i due giovani ufficiali innamorati Ferrando e Guglielmo più relativi doppi con Don Alfonso arbitro di campo, le giovani dame Fiordiligi e Dorabella che compaiono su letti-vela, e tutti i vari elementi scenici che raccontano il gioco della vita, lo scambio tra maschera e realtà, l’amore, la giovinezza, il disincanto, la malinconia. Un carretto con lo zucchero filato, una giostra in metallo, un cavalluccio a dondolo e, su tutto, la scena del giardino incantato, con maschere zoomorfe, mentre su una mongolfiera bianca giunge la cameriera Despina come Cupido. Il Massimo, sempre sensibile al sociale e alle giuste cause, offre ancora una volta il proprio contributo alla solidarietà e alla pace, con lo speciale Gala di beneficenza, “Ballet for peace”, in scena il 4 aprile. Primi Ballerini ucraini e russi provenienti dai più importanti teatri del mondo danzano insieme sul palcoscenico del Lirico: Anastasia Gurskaya, prima ballerina dell’Opera di Kiev, appena fuggita dalla guerra; Iana Salenko, Dinu Tamazlacrau, Kateryna Shalkina Arthur Shesterikov, Oleksandr Ryabko, -taglio2-Silvia Azzoni, Maria Yakovleva, Denys Cherevychko, Timofej Andrijashenko, Nicoletta Manni, Maria Kochetkova, Sebastian Kloborg, Katja Khaniukova, Alexey Popov, Christine Shevchenko. In palcoscenico anche due eccellenze di casa, Luisa Ieluzzi e Stanislao Capissi, membri del corpo di ballo del San Carlo, diretto da Clotilde Vayer. Stanislao Capissi afferma: - “la danza è un’arte unitaria e universale - con una sola lingua si unisce tutto il mondo. Ci auguriamo fortemente che con questa serata possa arrivare al mondo intero il messaggio di unità e di pace”. “Oltre agli eventi programmati, la nostra linea - afferma la direttrice Emmanuela Spedaliere - è quella di dare supporto, nei tanti progetti educational attivi al San Carlo, ai giovani ucraini arrivati a Napoli, affinché possano continuare a coltivare i loro interessi artistici. È doveroso dare loro un senso di ritrovata normalità nelle attività di studio e formazione. Per questo evento fuori programma si è tenuto conto di una politica dei prezzi che vada incontro alle esigenze di tutti con biglietti da 15 a 50 euro, sarà possibile l’acquisto on line sul sito del San Carlo”. Il Gala è un segnale concreto di vicinanza a chi soffre, coerentemente con la mission del Massimo, luogo di cultura, come sottolinea il sovrintendente Stéphane Lissner che ribadisce, ove mai ve ne fosse bisogno, quanto sia fondamentale il ruolo dei teatri e della cultura. Su iniziativa di Alessio Carbone, ancien premier danseur dell’Opera di Parigi, la serata vedrà un susseguirsi di passi a due e assoli dal grande repertorio classico e contemporaneo. Non dimentichiamo che al termine dell’ultima replica di “Aida”, lo scorso febbraio, il soprano ucraino Liudmyla Monastyrska e il mezzosoprano russo Ekaterina Gubanova si sono abbracciate commosse mentre il pubblico gridava “pace”.