All’indomani dell’uscita del loro primo libro, i protagonisti di questo fenomeno web raccontano la loro passione azzurra
La loro formazione è composta da tre prime punte: Andrea, Antonio e Mirko. E loro sono i Fius Gamer, il nuovo fenomeno del web legato al mondo del calcio. Un gioco che per loro, napoletani veraci, si colora inevitabilmente di azzurro.-taglio- “Il Terzo non si scorda mai” è il loro primo libro, frutto della loro passione per il Napoli, nel quale mettono nero su bianco tutta la loro verve da tifosi. Il racconto di una città e di una squadra fatto in maniera unica, ironica, inconfondibile. Aneddoti e storie che restituiscono l’immagine di una squadra che è riuscita a diventare Campione d’Italia attraverso un’impresa straordinaria. I Fius Gamer ci hanno raccontato di loro, di questa immensa passione e di questo nuova avventura, tutta da vivere. Scrivere un libro è il compimento di un traguardo. Quando vi è venuta in mente l’idea di poterlo fare, e perché? “L’idea è maturata nel corso dei mesi di questa stagione, avvertivamo che c’era qualcosa di magico nell’aria per il modo di giocare ed i tanti risultati messi in fila. Non potevamo non raccontare la nostra storia di tifosi legata così fortemente al traguardo raggiunto dalla squadra azzurra allenata da Spalletti. Un modo per lasciare anche un segno, una testimonianza di quello che abbiamo fatto e vissuto negli ultimi anni dal nostro punto di vista”. Il vostro viaggio ripercorre quasi 90 minuti di una partita fantastica, quella che alla fine avete vinto. Siete riusciti a raccontare tutto quello che volevate? “Abbiamo raccontato anche di più! Per esigenza e volontà, molti aneddoti riportati nel libro non sono mai stati rivelati sui nostri canali social. Questa ci sembrava invece l’occasione giusta per farlo. Una vittoria speciale meritava delle scelte speciali”. Probabilmente è la prima volta che avete vissuto un’emozione così grande. Cosa significa Napoli per voi? “Napoli e il Napoli sono la nostra casa e il nostro primo amore, per così dire. C’è un rapporto viscerale che ci lega alla squadra da tifosi e trionfare in questo modo ha ripagato tutti gli anni in cui non ci siamo riusciti o l’abbiamo solo sfiorato. È stato tutto più bello…”. Come nasce Fius Gamer a chi di voi è venuta in mente l’idea di questo progetto? -taglio2- “Nasce nel gennaio 2015 per iniziativa di Andrea, appassionato di Gaming ed assiduo frequentatore di YouTube. Da lui è partito tutto, con il supporto iniziale di Mirko e successivamente Antonio. La svolta poi è arrivata dal momento in cui si è deciso di rendere pubblica la passione comune per il Napoli ed il filmare quindi le reactions spontanee alle partite degli azzurri. Il format che ci contraddistingue ancora oggi dopo otto anni”. Quando avete capito che forse il sogno di vincere questo terzo scudetto poteva diventare realtà? “Dopo le prime vittorie importanti, arrivate anche in maniera sofferta. Quelle di Milano con il Milan e di Roma con la squadra giallorossa possono considerarsi un esempio. La partita che più di tutte ha segnato un solco è però senza dubbio Napoli-Juve 5-1, un punto di svolta ed un’imposizione di forza che lasciava presagire l’unicità di questa stagione”. Se dico Maradona, pur non avendo vissuto quegli anni d’oro, cosa vi viene in mente? “Maradona è tutto per Napoli. Con lui questa città ha capito che si poteva primeggiare ed arrivare alla vittoria. Non solo, ha senza dubbio aumentato l’appeal e la fama del nostro popolo in giro per il mondo. Anche dopo la sua tragica scomparsa è riuscito quasi in maniera mistica a fare del bene. Migliaia di turisti oggi visitano la nostra città e si addentrano anche nei quartieri popolari per scovare tutti i riferimenti che ci sono su Diego ed ammirare i murales che lo rappresentano. Chi ama non dimentica e noi napoletani lo ameremo per sempre!”. Il terzo non si scorda mai, e se arrivasse il quarto? “Lo accetteremmo con molto piacere! (ridono, ndr). Questa squadra può aprire un ciclo, anche se Spalletti con molta probabilità non resterà. Speriamo che continuino con noi i giocatori più rappresentativi. Abbiamo capito che si può sognare, quindi perché non farlo? Tanto, a prescindere dal risultato, la nostra passione per il Napoli resterà sempre forte e viva”.