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Fiore di cristallo

di Gaetano Magliano

Numero 247 - Febbraio 2024

Da non perdere il nuovo disco di Letizia Brugnoli “Crystal Flower”, un viaggio jazz coinvolgente e d’ispirazione


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Si intitola “Crystal Flower” il nuovo disco di Letizia Brugnoli, che si distingue non solo per la sua varietà stilistica, ma anche per la sua capacità di trasmettere emozioni profonde e coinvolgenti.-taglio- Un viaggio musicale avvincente attraverso il mondo del jazz, esplorando con maestria una vasta gamma di stili e influenze. Contrariamente alle etichette convenzionali, questo lavoro discografico sfida le categorie, offrendo un'esperienza sonora che trascende i confini dei generi. L’artista ha infatti avuto spazio per ogni sfumatura vocale ed interpretativa ed i musicisti hanno potuto esprimersi in modo sempre vario ed eclettico. Cimentarsi con generi diversi è stata una stimolante sfida non solo per loro, ma anche per il compositore ed arrangiatore, Roberto Sansuini. Letizia, "Crystal Flower" è un album che attraversa diverse sfumature musicali. Come hai affrontato la sfida di interpretare ed esprimere la tua voce in generi così eterogenei, e quali emozioni hai cercato di trasmettere attraverso la tua interpretazione? “Diciamo che il filone è comunque quello del Jazz, pertanto trovo piuttosto naturale passare dallo swing al latin Jazz o alla musica brasiliana. Nell’album ho comunque sempre cercato di trasmettere le emozioni che provavo in quel momento e quelle che volevo che il brano facesse scaturire nell’ascoltatore, non solo con le ballads contenute in Crystal Flower. È veramente molto importante per me questo aspetto, anche e soprattutto dal vivo.” Il disco è dedicato a tuo padre, Franco Brugnoli, musicista e giornalista, scomparso nel maggio 2021. Come ha influenzato la sua figura e la tua relazione con lui nella creazione di "Crystal Flower"? “Indubbiamente mio papà è colui che mi ha fatto avvicinare alla musica e che ha fatto crescere la mia passione per essa. La sua assenza si sente chiaramente in "Agua de Maio" e “Shadows”, brani in cui parlo palesemente di lui. La sua influenza è proprio quella che mi ha spinto a cercare di fare un bel lavoro, qualcosa di cui so che sarebbe stato orgoglioso.” Puoi condividere un po' di più sulla traccia "Agua de Maio" e come si lega al tuo ricordo di lui?-taglio2- “Agua de Maio parla proprio di lui, di quanto mi manchi ogni giorno. È uno dei brani per me più sentiti e commoventi dell’album e ogni volta che provo a cantarla dal vivo mi emoziona sempre. Chiudo poi il brano con le parole della splendida “eu sei qui voce amar” di Jobim, che spesso cantavo con mio papà e che lui adorava.” La tua collaborazione con Roberto Sansuini è stata un elemento chiave nella creazione di 'Crystal Flower'. Come è nata questa collaborazione? “È nata più o meno venti anni fa, grazie ad un’amica pianista che avevamo in comune. Lei stava formando un gruppo e mi aveva chiamato come cantante e Roberto era il batterista; l’ho conosciuto così. Poi, con il tempo, lui si è dedicato completamente alla composizione, è infatti docente al Conservatorio A. Boito di Parma e nel 2014 abbiamo pubblicato il primo album. La nascita di Crystal Flower è stata poi la conseguenza, volevamo fare un album interamente di inediti, seguendo il filone Jazz in molte delle sue sfaccettature.” Molti testi dell'album hanno carattere autobiografico, mentre altri sono stati scritti immaginando il punto di vista di un ipotetico protagonista. Come hai bilanciato la tua esperienza personale con la creazione di storie immaginarie, e cosa ti ha ispirato a esplorare entrambi gli approcci nella scrittura dei testi? “Il lato autobiografico è stato più semplice e del tutto naturale. Più difficile è invece calarsi all’interno del punto di vista altrui, cercare di guardare con i suoi occhi, vedere le cose attraverso i suoi pensieri, ma è stato tutto comunque bello e divertente. Credo sia un esercizio che si dovrebbe fare più spesso.” Dopo il lancio di 'Crystal Flower', quali sono i tuoi prossimi passi? “Innanzitutto, cercare di portalo in giro il più possibile, attraverso i live, dargli vita insomma e contemporaneamente raccogliere nuove idee per un nuovo album.”





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