La chirurgia è la sua vita; ha dedicato anima e corpo a questa professione, che nel corso del tempo ha saputo regalargli delle grandi soddisfazioni
“Il bell’Antonio”. È questo il titolo del capolavoro di Vitaliano Brancati, che inquadra perfettamente il personaggio protagonista di questa intervista. È bello davvero, il dottor Spagnolo. Di lui colpiscono la professionalità, il garbo e l’eleganza... nei modi, nei gesti, nelle parole. Ho conosciuto Antonio la scorsa estate, durante la prima tappa del “Chi Summer Tour”, evento estivo del settimanale diretto da Alfonso Signorini, nella splendida cornice di Mondello, in Sicilia, e l’ho poi incontrato nelle tappe successive in giro per l’Italia. Milanese di nascita, si trasferisce a Genova dove il papà è primario di cardiochirurgia e dove, da talentuoso studente, prima si laurea e poi si specializza con lode in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica.
Partiamo dagli inizi, si dice che fin da bambino sei sempre stato uno studente modello...
“Sempre, fin dalle elementari. Ero un alunno attento e volenteroso, a volte studiavo perfino di notte! Ero un secchione anomalo, però, perché ero contemporaneamente un casinaro che passava i compiti ai compagni di classe.”
Quando hai capito che saresti diventato “chirurgo della bellezza”?
“Lo so praticamente da quando ero piccolo. Sono sempre stato un bambino molto carino esteticamente e mi dispiacevo, mi arrabbiavo quando i miei coetanei venivano derisi per alcuni difetti fisici. In quei momenti dicevo a me stesso: ‘Da grande io aiuterò gli altri, così non saranno più derisi!”-taglio-
Una bella lezione di vita...
“Sì, credo derivi dall’educazione che ho ricevuto. Mia madre ha sempre detto a noi figli: ‘Giuro che se vi sento fare qualche commento fuori luogo o sfottere (mia madre è campana!) qualcuno, ve le suono di santa ragione!’. Quindi io e i miei fratelli non abbiamo mai pensato di poterci comportare diversamente; tutto sta nel modo in cui si viene educati a vivere... sempre nel rispetto verso gli altri.”
Quindi aiutare le persone che non si sentono a proprio agio con il proprio corpo è per te un lavoro o una missione?
“È un lavoro, con dentro un sentimento. Per missione intendo qualcosa di più elevato. Le missioni vere sono quelle dei medici che si occupano di cardiochirurgia o di oncologia pediatrica. Io, contribuisco ad aiutare quelle persone che, consapevolmente, decidono di fare un regalo a se stesse per vivere meglio.”
Ci sono pazienti sui quali ti rifiuti di intervenire e a cui dici di NO?
“Attualmente sì. Dico di no a pazienti con aspettative troppo alte, lontane da quella che è la realtà, oppure a chi non è in grado di sostenere psicologicamente un intervento.”
Durante i talk del “Chi Summer Tour” hai spesso parlato di sicurezza in relazione alle operazioni di chirurgia estetica. Cosa consigli alle persone che decidono di intervenire su se stesse?
“La prima cosa è rivolgersi a professionisti qualificati e certificati, in strutture sicure. Non bisogna mai essere superficiali, perché si corre il pericolo di mettere a rischio la propria vita.”
Quanto contano la sintonia e l’empatia tra medico e paziente?
“Sono fondamentali. La sintonia deve essere totale, se manca è meglio evitare, per il bene del paziente stesso.”
Nell’antichità, il pittore Zeusi, per raffigurare Elena selezionò le fanciulle più belle della città, e di ciascuna prese la parte migliore formando nella sua mente l’immagine di una perfetta bellezza. Secondo te, oggi esiste la bellezza perfetta?
“Nel mio immaginario sì! Cindy Crawford è la bellezza perfetta, e perché no anche Linda Evangelista.”
Hai affermato che “la bellezza è la percezione armoniosa di un corpo. La Chirurgia Plastica deve solo preservarla”. La chirurgia è dunque il punto di equilibrio tra bellezza e armonia?
“Direi proprio di sì. Grazie alla chirurgia, che deve migliorare e mai alterare, la gente deve percepire una sensazione di piacere. Deve guardarsi, riconoscersi, e finalmente piacersi.”
In tanti ti hanno conosciuto grazie alla tua partecipazione al programma televisivo “Selfie, le cose cambiano”. Cosa ha significato per te quell’esperienza?-taglio2-
“È stata un’esperienza importante. Mi ha fatto conoscere al grande pubblico, mi ha permesso di incontrare tante persone, e per questo ringrazio Maria De Filippi e Simona Ventura, con le quali ho un ottimo rapporto di stima e amicizia.”
Come trascorri il tuo tempo libero? Quali sono le tue passioni?
“Mi dedico allo sport. Appena possibile corro in palestra, ma senza troppe fissazioni. Per me lo sport è prima di tutto benessere psicofisico. Se mi parli di passioni, invece, la risposta non può che essere: i viaggi.”
A proposito di viaggi, qual è il luogo che ti ha emozionato di più?
“Il Grand Canyon, una terra dai paesaggi incantevoli che ti restano dentro. Lì, ho vissuto l’emozione di vedere un tramonto con dei colori pazzeschi, che sfociavano in un rosa talmente intenso da sembrare fucsia. Un’immagine incredibile nella mia mente. Ovviamente ogni viaggio mi lascia qualcosa: ho adorato la Polinesia, l’Australia, le Seychelles, l’America, la Cina. Non vivo i viaggi da turista, mi piace scoprire la verità di ogni Paese, ecco perché sono tornato ben 5 volte in Giappone e perché ho voluto vedere la linea di confine tra le due Coree.”
Cosa ti fa arrabbiare?
“La stupidità e l’invidia, quest’ultima specialmente quando è senza senso e portatrice di cattiveria. A quel punto è necessario ribellarsi, altrimenti certe persone non verranno mai castigate. Bisogna lottare anche per gli altri, per chi ci sarà dopo e per chi non ha gli strumenti per proteggersi. Il bullismo, e il cyberbullismo si fondano proprio su questo: sull’incapacità e l’impossibilità di reagire e difendersi.”
Sei credente?
“Ringrazio Dio ogni giorno. Quando entro in sala operatoria faccio sempre una preghiera: ‘Opera Tu per me. Fa’ che siano le Tue mani e non le mie.’ Tanto, Lui, difficilmente sbaglia!”
Sogni nel cassetto?
“Sono stato fortunato, ho già realizzato tanti sogni. Oggi ti dico che mi piacerebbe condurre una trasmissione sulla medicina.”
Come vivi l’amicizia?
“Credo nell’amicizia solo se contraccambiata. I rapporti interpersonali ci devono migliorare. Non sopporto l’unilateralità e la falsità, l’amicizia deve essere uno scambio equo e sincero tra due persone.”
Come l’amore, insomma...
“Esatto. Attualmente frequento un ragazzo, che è intelligente, colto, maturo, un uomo a tutti gli effetti. È bello e sicuro, ha la testa sulle spalle e non entra in competizione con me. E soprattutto, mi rende una persona migliore.”
Dimmi la verità: quanto si piace Antonio?
“Molto! Ma non solo esteticamente, mi piaccio soprattutto perché sono una persona perbene e con dei valori.”