Una ricerca costante e originale dei paradossi, delle sinestesie e delle metafore che, inscindibilmente incatenati, vanno esprimendo un intento comunicativo estremo, radicale, viscerale. È dalle viscere che questa raccolta di liriche prende la mosse; è da esse che trae coraggio, intimità e veridicità. “Esteta del malinteso” è il tentativo bohémien di dar voce ai retroscena più oscuri e abissali dell'io attraverso lampeggiamenti simbolisti e ad una figuratività crepuscolare; è spasmodica ricerca di senso; sfida anarchica allo stereotipato retaggio linguistico occidentale. La passionale e singolare esperienza biografica dell'autore va fondendosi con i temi centrali della speculazione filosofica antica, facendo leva su un'essenza comune che va connotando e pervadendo l'uomo in quanto uomo. È all'uomo che l'autore si rivolge, per mezzo di uno stile di baudelairiana memoria, lanciando un messaggio universale permeato del desiderio di resistenza. Resistenza e ribellione contro l'incedere dell'annichilimento post-moderno, contro la capillare deriva etica, contro l'imperante qualunquismo della civiltà contemporanea. Quest’opera è una dichiarazione d'amore indirizzata all'umanità in quanto tale, col visionario proposito di confortare e spronare quegli uomini che, giornalmente, si affannano romanticamente nel tentativo di compiere l'impresa più ostica e straordinaria: il poter essere se stessi.