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Ericailcane

di Joanna Irena Wrobel

Numero 213 - Settembre 2020

Da sempre alterna le spontanee creazioni in strada con l’arte colta degli spazi chiusi, Ericailcane


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Ericailcane predilige i riferimenti al passato con tutta la loro drammaticità e gli impegnativi temi dell’ingiustizia sociale. Disegnatore, illustratore, pittore, scultore, videomaker, street artist, tra i più misteriosi e apprezzati del nostro paese, Ericailcane inonda (da diversi anni) gli spazi delle città italiane con i suoi colorati murales. -taglio-Nasce “tra Alpi ed Appennini” (Belluno,1981), non ha un volto, ma occhi e mani, con i quali vede, osserva, disegna. Crea le immagini di altri mondi e tempi. Parla di incubi, come se fossero sogni, disegna gli animali come se fossero uomini, sostenendo che gli uomini, non sono nient’altro che animali. Un artista atipico, poliedrico, pieno di risorse, appartiene a quella generazione di nuovi creativi, che hanno rivoluzionato il modo di concepire l’universo metropolitano. Ericailcane comincia il proprio percorso artistico alla fine degli anni’90, a Bologna, lavorando a più mani con altri artisti di strada, tra i quali Blu e Bastardilla. Impossessandosi di pareti, muri, piloni dei cavalcavia, in zone spesso degradate, con le sue opere piene di mistero porta un messaggio carico di grande forza espressiva. Più che uno sprovveduto writer è un creatore di incubi e di sogni sotto la forma di figure antropomorfe, esseri fantastici, che sembrano usciti direttamente da incisioni medievali e piombati sulle superfici dei mostri di cemento, invadendo e plasmando ogni spazio fatiscente. Un universo singolare, che attinge a piene mani dalla cultura pop, per reinterpretarla radicalmente e generare una sorta di simboli viventi della natura vincente/perdente, ma capace di riprendersi (almeno in parte) i territori ingiustamente sottratti. Personaggi grotteschi e surreali, creature bizzarre come allegorie di debolezze umane, favolosi animali che riemergono dalla memoria infantile per illustrare fiabe dalla crudele e disincantata morale. Ericailcane disegna da sempre, da quando aveva pochi anni. Molte opere di oggi sono ispirate ai suoi lavori infantili. Le sagome scarabocchiate da bambino sono diventate esseri adulti. Draghi, robot, elefanti, ragni, brontosauri, pipistrelli, si sdoppiano, rinascono in disegni a china dal tratto fine e sensibile. La forte visionarietà surrealista si unisce all’immaginazione che fu di Bosch e all’illustrazione ottocentesca. Le forme inquietanti si fanno risultato di uno straordinario virtuosismo calligrafico.-taglio2- La sapienza nel padroneggiare la tecnica dell’acquaforte e puntasecca nelle raffinate incisioni, come la video animazione in stop motion, sono le chiavi di accesso, che conducono (passo dopo passo) in un mondo di straordinaria poesia. Le reminiscenze del passato, i ricordi legati a momenti speciali, le continue connessioni tra la memoria e il presente, costituiscono la fonte inesauribile di stimoli, di idee creative, di spunti per un immaginario infinito. Spesso nelle opere di Ericailcane rivivono le atmosfere dei racconti di Dino Buzzati, con i suoi luoghi misteriosi e fiabeschi delle montagne bellunesi. Le forti suggestioni degli ambienti dolomitici fanno da cornice alle immagini dal sapore di fiabe tristi con un (quasi) lieto fine. Anche le città invisibili narrate da Italo Calvino, con le loro atmosfere oniriche, fanno spesso da sfondo a quel fantastico bestiario popolato da animali umanizzati e malinconici. Le figure dagli strani connotati, riescono sempre a mantenere la consueta ironia seppur avvolte in una atmosfera tesa e drammatica. La recente ricerca artistica di Ericailcane affronta importanti temi ambientalisti. Le opere tracciate con una maestria unica, assumono forma di racconti illustrati, che narrano storie fantastiche di ribellioni e di proteste di un gruppo di rane, stanche dell’inquinamento del loro corso d’acqua, che in segno di rivolta, decidono di darsi alla pirateria. Gli ultimi lavori su carta, che hanno visto luce durante il periodo della recente epidemia, si servono delle metafore. Trovano lo spunto in un mondo di animali imprigionati, isolati, impazziti per meditare su disagi e incubi contemporanei. L’arte di Ericailcane non è solo semplice comunicazione, che pone degli interrogativi e narra le storie. Le sue opere, caratterizzate da una indiscussa perizia tecnica, colpiscono per il forte messaggio che contengono, ponendo continuamente quesiti profondi e invitando alla riflessione.





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