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Eddie Murphy

di Olivia Person

Numero 221 - Giugno 2021

Con il grande attore hollywoodiano ripercorriamo i momenti salienti della sua straordinaria carriera. Con uno sguardo verso il futuro…


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Con la sua inconfondibile risata ha conquistato, sin dagli anni ‘80, il pubblico di tutto il mondo. Eddie Murphy, attore, comico, autore, cabarettista e cantante, dopo una lunga pausa è tornato al cinema con Il principe cerca figlio, sequel della pellicola cult Il principe cerca moglie. Papà di dieci figli, avuti da cinque donne differenti, -taglio- il poliedrico artista statunitense si racconta senza filtri. La tua carriera è costellata da grandissimi successi. Che rapporto hai con il successo? “Spesso mi fermo e ammetto che mi capiti di pensare a tutta la strada percorsa finora, a quelle che sono state le esperienze che mi hanno dato grandi soddisfazioni e che a un certo punto io mi senta particolarmente fiero di me stesso. Questo è il mio rapporto con il successo: essere felice per me stesso e per tutto quello che di più bello mi sia capitato. Non ho mai corso il rischio, invece, di lasciarmi cambiare dalla popolarità o dai traguardi più importanti. Non c'è nulla di più giusto del rimanere concreti anche quando il mondo intorno a te cambia.” Come in ogni carriera, oltre ai successi, non sono mancati i momenti un po' più complicati. In quelli chi o cosa ti ha dato la forza per andare avanti? “Inevitabilmente, durante il percorso umano e professionale di ciascuno di noi, possono capitare dei periodi in cui non capitano quelle cose belle che tanto aspettiamo o peggio ancora possono capitare eventi che ci creano dolori e angosce. Io, fortunatamente, ho potuto contare sulla vicinanza di persone a me speciali. Ma la cosa più importante che in tutti questi anni non mi ha mai abbandonato e che continua a rappresentare per me un dono insostituibile e incommensurabile è la fede che ho in Dio. Senza quest'ultima, oggi, sicuramente sarei un uomo perso.” Hai ottenuto un successo mondiale con film come Il principe cerca moglie, Una poltrona per due e tanti altri. Avresti potuto far parte, però, -taglio2- anche del cast di pellicole cult come Chi ha incastrato Roger Rabbit e Ghostbusters – Acchiappafantasmi. Vivi queste occasioni perse come un rimpianto? “No, non mi piace vivere tutto quello che non è accaduto come qualcosa per cui dovrei provare grandi rimpianti. Certo, ammetto che dopo aver visto qualche film che avrei potuto fare e che poi mi è piaciuto, mi sia detto: “Che peccato, chissà quanto mi sarei divertito!”. Ma poi, di certo, non ne ho fatto un dramma. Magari mi sono ripromesso di valutare con più attenzione tutte le proposte lavorative future.” Recentemente sei tornato sul set dopo una lunga pausa. Nel corso di quei sei anni a cosa ti sei dedicato? “In quei sei anni ho pensato a lungo, soprattutto a cosa sarebbe stato giusto da fare per continuare a stare bene e aggiungere nuovi tasselli alla mia carriera. Ne ho approfittato per vivermi di più la mia dolce metà, i miei figli, gli amici, rispolverando anche antiche passioni e passatempi. Sentivo che era arrivato il momento di staccare la spina e dopo essermi reso conto di averlo fatto adeguatamente, sono tornato sul set per dedicarmi sia a qualche progetto che avevo in sospeso e contemporaneamente a nuove avventure che finalmente posso vivermi con lo spirito giusto.” In tutto il mondo, oltre che per il tuo talento, sei ricordato e apprezzato per la tua inconfondibile risata. Quanto è difficile rivedere in un periodo complicato come quello che stiamo vivendo attualmente? “È molto difficile sia ridere che far ridere. Però ritengo che la risata rappresenti il migliore per poter continuare a credere in un domani che sia migliore. Credo che chiunque, chi più e chi meno, abbia dei motivi per piangere. Ma anche nei momenti meno facili, meglio resistere e farsi una bella risata!”





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