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Eccellenza tutta italiana

di Pasquale Di Palma

Numero 258 - Marzo 2025

Incontriamo il pluripremiato tatuatore Penny Boy, al secolo Massimiliano Pennella, che ci porta nel suo studio a scoprire come nasce la sua passione, divenuta arte internazionalmente riconosciuta


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Massimiliano Pennella, in arte Penny Boy, è un’icona del mondo dei tattoo: ha vinto oltre 100 prestigiosi premi internazionali, partecipando nella sua carriera ad oltre 300 convention di cui spesso è giudice.



L'arte tatuata di Massimiliano è talmente ammirata anche all'estero tanto da essere ospite di eventi di fama mondiale come Il Pacif Ink & Art Expo (Usa), uno dei migliori show dedicati ai tattoo del pianeta. si divide tra Usa, Europa e Italia. Penny, che ha iniziato a tatuare sin dalla tenera età, è uno dei pochissimi tatuatori italiani di successo oltreoceano, Il suo è uno stile unico e inconfondibile, il più famoso e popolare è la rappresentazione della transizione da animale a donna e viceversa. È un'artista dedito al tatuaggio tradizionale, un vero incisore di memorie per uno storytelling a misura d'arte. Penny sei un tatuatore affermatissimo con centinaia di premi e riconoscimenti globali. Ma come è iniziato tutto? “Fin da piccolo ero affascinato dal disegno e qualsiasi cosa che vedevo volevo disegnarla. Crescendo e ammirando i tatuaggi di mio fratello mi sono avvicinato sempre di più al mondo del tatuaggio quindi fin dall’età di 16 anni ho iniziato a entrare in studi di tatuaggi. Da lì ho iniziato, seguendo anche poi dei corsi come quello di infettivologia e dermatologia con i professori dell’università di Latina, lavorando giorno e notte e dormendo praticamente pochissimo! Dopo pochi anni ho aperto quindi il mio studio insieme a un mio carissimo amico, anche se avevo ancora voglia di crescere e così mi sono trasferito a Liverpool, dove ho fatto davvero tanta esperienza. Ho imparato tanto a livello personale e a livello tecnico, capendo il vero approccio nei confronti del tatuaggio. Sono cresciuto molto e poi non perdevo occasione per prendere parte alle tante convention in tuta Europa, lo facevo quasi ogni week-end. Nel 2016, quindi, ho avuto l’opportunità di andare finalmente oltreoceano, altro mio sogno. America, Nuova Zelanda, Australia… mi si è aperto un nuovo mondo dove sono riuscito ad affermarmi come tatuatore a livello mondiale, vincendo anche tanti premi.” Proprio per questa tua attitudine ti definiscono "il tatuatore sempre in viaggio": come questo ha influenzato negli anni la tua arte? “Beh devo dire che viaggiare mi ha aperto tantissimo la mente, mi ha mantenuto sempre giovane, quindi devo ammettere che viaggiare ha contribuito in maniera molto incisiva su quello che sono stati poi il raggiungimento dei miei obiettivi e di tutti i miei traguardi.” Sei uno dei pochi artisti dell'arte tatuata italiano con successo all'estero, che differenze noti nelle richieste della clientela? “Questa è una domanda che mi viene fatta molte volte devo ammettere che ogni volta do sempre la stessa risposta perché, anche col passare degli anni, resta quello che mi colpisce di più.

Al di fuori dell’Italia ho notato che la gente si affeziona tantissimo a te, alla tua arte alla tua visione, ai tuoi disegni, e rimane molto fedele. Ci sono dei clienti che mi aspettano per 12 anni senza farsi tatuare solo perché vogliono farlo con me. Questa è una cosa che ho visto molto raramente in Italia, dove forse c’è più invidia e competizione. Personalmente porto in giro per il mondo l’Italia, e quindi credo che tutti dovremmo essere fieri quando qualcuno riesce in questo, anche se poi mi accorgo che non sempre è così. Non per fare polemica, ma questo mi mette un po’ di tristezza e amarezza.” Il tuo è uno stile unico, iconico e inimitabile, forse il più popolare è la rappresentazione della transazione da donna e animale e viceversa. Come definiresti la tua arte? “Sì diciamo che il mio stile rientra in una categoria molto ampia che si chiama American Traditional. Nel corso degli anni ho cambiato tanto portandolo nella mia visione, che ha reso unico quello che faccio, ricevendo peraltro grandi apprezzamenti. Prendo sempre ispirazione da tutto ciò che è intorno a me e che mi passa per la mente, dalle canzoni ai film, nell’idea di unire o rappresentare varie anime insieme.” Il fenomeno del tattoo è sempre in continua espansione e in costante crescita… “Sì ad oggi c’è una forte connessione tra quello che è il mondo del tatuaggio, la moda, il cinema, il fashion, con un livello altissimo di tanti tatuatori professionisti. Siamo riusciti a sdoganare completamente il nostro mondo, rendendolo una forma d’arte valorizzata e apprezzata. Credo che l’espansione del nostro settore non potrà che continuare, ovviamente modificandosi in base ai gusti ed ai tempi.” Questo sdoganamento del tatuaggio e del tatuatore credi sia pienamente avvenuto anche in un paese conservatore come il nostro? “Beh sì, ci sono sicuramente ancora delle piccole realtà dove il tatuatore o il tatuato viene visto con titubanza, ma in generale c’è grande accettazione. Poi è ovvio che gli estremi stridono sempre, se una persona è completamente tatuata in faccia in determinate realtà o ruoli che piaccia o meno può essere difficile che venga accettata. Diciamo che è anche “capibile”…” Quali consigli di senti di dare ad un giovane artista che voglia intraprendere una carriera nel mondo dell'arte dei tattoo? “Il mio consiglio è di intendere questo come non solo un lavoro ma soprattutto come uno stile di vita, che deve nascere da passione pura. Tatuare è amore incondizionato, è dedicare ogni singolo secondo dei tuoi pensieri della tua giornata alle tue idee per poi riportarle nella tua arte. Ci vogliono tanta dedizione, ambizione, sacrificio, e mai farsi spaventare!”



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