L’arte di cadere
È tra i 10 migliori autori in Italia a livello europeo e noi non potevamo fare a meno di sapere qualcosa di più di Emmelle aka Mariangela Leggieri
La cantautrice molisana Emmelle, al secolo Mariangela Leggieri, è una delle giovani artiste emergenti più talentuose e continua ad avere riconoscimenti per la sua musica, anche a livello internazionale.-taglio- Polyglot, uno dei concorsi più importanti a livello europeo che premia artisti e autori, portando la loro arte oltre i confini, l'ha indicata tra i 10 migliori autori in Italia a livello europeo grazie al suo celebre brano “Pezzi di vetro”. Che emozioni si provano ad essere considerata uno dei 10 migliori autori in Italia a livello europeo? «È un sogno che si realizza. Sono passata da fare la cantante a lanciarmi anche nel mondo del cantautorato, perché è importante poter esprimere al meglio se stessi nella musica mettendoci non solo la voce ma la faccia, le esperienze di vita vissuta che poi racchiudo nei miei testi. È una emozione troppo forte per spiegarla a parole, ho partecipato a vari concorsi d'autore come Tour Music Fest, Premio Lunezia e Ciao Dalla e questo di Polyglot è stata una bella conquista». Pensi che i talenti italiani, in particolare quelli più giovani, vengano considerati di più all'estero? «Sì, in molti casi i talenti italiani, soprattutto i più giovani, sembrano trovare maggiori opportunità all'estero, penso però un po’ in tutto non solo nella musica. La questione è complessa, ma ci sono alcune ragioni che possono spiegare questa tendenza, in primo luogo, l'Italia è un paese che, pur avendo una tradizione culturale e artistica straordinaria, spesso offre poche opportunità concrete per i giovani talenti, sia in termini di finanziamenti che di sbocchi professionali, all'estero, invece, esistono contesti più dinamici e mercati più ampi, che permettono a chi ha talento di emergere con maggiore visibilità, considerato anche il fatto che alcuni giovani italiani, pur avendo trovato visibilità all'estero, contribuiscono poi a portare l'attenzione internazionale sul loro paese». Come vedi la nostra scena attuale? «Credo stia attraversando un periodo interessante e dinamico: c'è una grande vivacità creativa, con giovani artisti che portano avanti nuove sonorità e stili, spesso contaminando generi diversi come pop, rap, trap, indie e elettronica. Dall'altro lato la scena tradizionale continua a giocare un ruolo importante, con artisti che mantengono vivo il legame con la canzone d'autore e il pop melodico che ha sempre contraddistinto la musica italiana. In generale, credo che la scena musicale italiana stia attraversando una fase di grande sperimentazione e diversificazione, da un lato c'è una spinta verso la modernità e l'internazionalizzazione, dall'altro c'è il rischio che la tradizione venga un po' marginalizzata, tuttavia il talento c'è e, con il giusto supporto, i giovani artisti italiani hanno ancora molte carte da giocare, sia sul piano nazionale che internazionale». Ci racconti com'è nata la canzone "Pezzi di vetro", che così tanto successo ha avuto tra pubblico e critica? «È il brano che ha segnato l'inizio del mio percorso, che mi rappresenta pienamente, perché parla del bullismo che ho vissuto in prima persona. È un invito a farsi forza e a non lasciarsi soffocare dai pregiudizi perché la nostra essenza è più importante dell'opinione che gli altri hanno di noi». In generale da dove prendi ispirazione per i tuoi testi? «Raccontano la mia vita personale, ma spero che le persone riescano a identificarsi nelle mie storie. È importante il messaggio che lanci nelle canzoni». Quando è nata la tua passione per la musica? «La mia passione per la musica nasce a soli 8 anni. Nel tempo mi sono resa conto di quanto fosse indispensabile per me, mi ha aiutato a tirare fuori le emozioni che avevo dentro in particolare nel periodo in cui ho subito bullismo. Tenere tutto dentro mi faceva sentire al buio è la musica è stata una medicina indispensabile». Come mai hai scelto Emmelle come nome d'arte? «Emmelle sono il mio nome e cognome scritto per esteso, Emme come M (Mariangela) Elle come L (Leggieri) che è appunto il mio cognome». Prossimi progetti? «Su questi per ora non posso spoilerare nulla, ma ci sono grosse novità in arrivo che confermano finalmente quello che è stato finora il mio percorso artistico».