I The Jab coronano il loro sogno musicale pubblicando il loro primo album “Tutti Manifesti”
Alessandro De Santis, voce, chitarra, e Mario Francese, tastiere, producer, sono i The Jab. Due amici, due colleghi, due compagni di avventura che non condividono solo la loro passione per la musica ma tanto altro, e questo li ha portati a spopolare nella Spotify New Music Friday. Dopo un esordio nei locali e nei festival del torinese, pubblicano il loro primo singolo, dal titolo "Regina", che li porta alla vittoria del “LigaRockParkContest” ed alla conseguente apertura del concerto di Luciano Ligabue al parco di Monza e cioè l’ambitissimo Liga Rock Park, nel settembre del 2016. Da lì la loro ascesa è nel 2017, infatti si aggiudicano un posto nella scuola di Amici. Il 12 luglio scorso è uscitoil loro album d’esordio, completamente autoprodotto, dal titolo “Tutti Manifesti”, il primo singolo di questo loro lavoro è “Bianca”. Noi li abbiamo incontrati per farci raccontare questa nuova ed entusiasmante esperienza.-taglio-
“Tutti Manifesti” è il vostro album d’esordio, che emozione si prova dopo tanta gavetta a realizzare un sogno così grande?
“È vero, abbiamo fatto molta gavetta tutti e due, infatti suoniamo da parecchi anni, prima da soli e poi insieme. È stato strano vedere la nostra musica materializzarsi in un disco rigido che tutti potevano ascoltare, è stato strano ma bello.”
Il titolo del vostro album ha un significato particolare, come se fosse un biglietto da visita?
“Sì esatto, è un titolo che all’inizio non aveva un preciso significato, era solo un gioco di parole che abbiamo usato trovandogli un significato più morale e sociale diverso. In realtà noi siamo tutti il manifesto di noi stessi, siamo forse più pubblicità che sostanza.”
“Bianca” è il vostro primo singolo, ma sono molte le canzoni del vostro album che portano nomi femminili. Come mai questa scelta?
“Abbiamo il vizio di scrivere canzoni dedicate a ragazze che non conosciamo, e così diamo il titolo con i loro nomi. Anche quando eravamo ad amici abbiamo pubblicato il singolo ‘Elena’. È una cosa che ci piace e la manteniamo come nostro elemento caratteristico. Le ragazze che ascoltano queste canzoni riescono ad identificarsi meglio così.”
Nel 2017 avete partecipato ad “Amici di Maria de Filippi”, che esperienza è stata, cosa vi ha lasciato a livello umano e professionale?
“È stata un’esperienza che ci ha formato tanto, ci ha aiutato dal punto di vista musicale che personale. Abbiamo imparato i tempi di sviluppo e di produzione di un brano per esempio, ed è una cosa che lì -taglio2-fai ogni giorno e molto velocemente, ci sono ritmi serrati a volte. Non siamo arrivati al serale ma è stato comunque stupendo.”
Avete aperto i concerti di Ligabue ed Irama, una vetrina di pubblico non indifferente. Che esperienza è stata?
“È stata una vera e propria botta di vita, soprattutto nel caso di Ligabue, un bel colpo d’occhio ritrovarsi a diciassette anni difronte a sessantamila persone. In realtà la vera palestra del live la fai in quei localini dove ti ascoltano dieci persone e non vieni pagato, cosa che è successa per anni prima di Amici e dei grandi cambiamenti che stiamo vivendo. Noi sul palco ci divertiamo tanto, questo è l’importante.”
C’è un artista al quale vi ispirate nel comporre i vostri brani, o uno con il quale vorreste collaborare?
“Ci ispiriamo a molti gruppi e cantanti, ma fondamentalmente amiamo i Twenty One Pilots, un gruppo americano che ci ha insegnato molto, che guardiamo come modello, ci piace il loro stile, una collaborazione con loro per ora ci sembra qualcosa di inarrivabile ma resta comunque un sogno.”
Siete colleghi ma a quanto pare anche molto amici, come definireste il vostro rapporto?
“Siamo stati molto fortunati a conoscerci quando eravamo relativamente piccoli, abbiamo costruito il nostro modo di comporre e di ragionare insieme, basandoci sulla fiducia reciproca, questo perché quando ti accorgi che l’obiettivo comune è lo stesso è come se lavorassi in simbiosi. Abbiamo tanti confronti ma sempre costruttivi, che portano a cose nuove e belle per entrambi.”