È tornato nei panni di Giovanni nella serie tv di successo “Tutto può succedere”, Daniele Mariani conferma il suo grande talento e la dedizione infinita per la recitazione
Daniele Mariani, classe ‘89, rappresenta la nuova generazione di attori italiani in ascesa negli ultimi anni. Quello di Daniele è certamente un physique du rôle che non passa inosservato, ma ciò che colpisce registi, attori ed addetti ai lavori è la sua grande professionalità e bravura. Infatti, questo giovane attore ha alle spalle tanto studio - ha frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma - e numerose esperienze professionali di spessore. Il grande pubblico ha avuto la possibilità di conoscerlo anche grazie al ruolo di Giovanni, nella serie di successo “Tutto può succedere”, che tra pochi giorni sarà nuovamente in onda per la terza stagione. In questa intervista esclusiva, Daniele Mariani, ci racconta la sua vita tra cinema, tv e teatro...
Ti rivedremo nei panni di Giovanni, nella serie di Raiuno “Tutto può succedere”, come cambierà il tuo personaggio in questa terza stagione?
“Giovanni, in questa terza stagione, rimarrà assolutamente una figura positiva nel mondo di Ambra, un personaggio leggero che la aiuterà ad affrontare le varie vicissitudini che le accadono nel suo percorso di vita.”-taglio-
Lavorare su un set a volte non è semplice, come ti trovi col numeroso cast di questa serie?
“Mi trovo benissimo, il cast ed il set di ‘Tutto può succedere’ è una realtà così grande! Tutte le persone che ci lavorano sono bravissimi professionisti, fanno questo da tanti anni e quindi rendono tutto più semplice.”
Oltre alla tv, ti abbiamo visto anche al cinema ed al teatro, qual è la dimensione artistica che preferisci?
“Ognuna ha il suo fascino. Tra televisione e cinema, a livello professionale, non faccio molta differenza, forse l’unica diversità è la gratificazione. Quando si è a teatro, invece, c’è un vero e proprio scambio di energie con il pubblico, è tutto reale e tangibile e l’adrenalina è alle stelle: è un’emozione impagabile! Al cinema, durante le riprese è tutto un po’ più freddo, però quando il progetto è chiuso e ti rendi conto di quello che il regista aveva in mente... è qualcosa di incredibile.”
Hai interpretato numerosi ruoli, ti è mai capitato che uno dei tuoi personaggi influenzasse la tua vita quotidiana?
“Sì, succede costantemente perché comunque andando a studiare il modo in cui qualcun altro affronta la vita, mi ritrovo a farmi delle domande. Spesso mi capita di dover accettare dei punti di vista che non condivido, però riflettendoci, riesco sempre a trovare una ‘scusa’ ed un motivo per cambiare la mia visione. Si tratta, quindi, di una continua crescita professionale e personale: essere -taglio2- attore ti da la possibilità di evolverti continuamente, se si è curiosi e se si ha voglia di porsi delle domande.”
Ad oggi, quale film avresti voluto interpretare al posto di qualche tuo collega?
“Eh – ride – sono parecchi! Non saprei quale scegliere, sono tanti quelli che reputo emozionanti. Di sicuro,ci sono dei registi con cui mi piacerebbe lavorare...”
Sembra che il cinema italiano stia ritornando alla ribalta, quale pensi potrebbe essere quel “qualcosa” da cambiare per far si che si ritorni in pianta stabili ai vertici del cinema mondiale?
“Da qualche anno a questa parte qualcosa sta già cambiando; ho visto i film di Cannes e si sta tornando a rivivere l’autenticità che si raccontava nelle storie di un tempo. Non che questa cosa negli anni si sia persa, sono tanti gli autori che hanno fatto film e continuano a raccontare storie con la stessa autenticità, però credo questo sia un buon momento. È tutta una questione di cicli e noi, come italiani, penso che essendo stati i maestri di un tempo non finiremo mai di stupire. Non la vedo come una rinascita, piuttosto come un ottimo periodo.”
Un’ultima domanda: se non avessi fatto l’attore?
“Avrei fatto l’attore – ride ndr.”
In bocca al lupo Daniele...
“Crepi!”