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Donne moderne

di Silvia Giordanino

Numero 229 - Aprile 2022

Donne vere, sorrisi sinceri e volti belli nella loro imperfezione quelli ritratti dalla fotografa in arte D'Aloisio fotofish, in mostra al Palazzo della Borsa Valori a Torino


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Come sempre nell'universo creativo tutto nasce da un'idea, un'intuizione, un seme gettato in quel dove sconfinato, mutante e pulsante che coinvolge mente, cuore e sensi. Così non si può rimanere indifferenti davanti alle foto firmate da Francesca Pesce, in arte D'Aloisio fotofish, in mostra in occasione di un convegno che si svolge a Genova presso il Palazzo della Borsa Valori il giorno 14 aprile dal titolo “Come cambiare la nostra vita con l'immagine sul tema della donna”. -taglio- L'evento vede impegnate diverse figure professionali del mondo medico e non solo, ma la nostra attenzione va agli straordinari click che catturano l'umanità femminile in quel particolare momento della vita che è la Menopausa, senza i filtri che ci propone il mondo della pubblicità e dei media in generale, (comunque anch'essi sempre più sensibili al tema e sempre meno fossilizzati sulla figura stereotipata della “dea” eternamente giovane e bella). Volti “comuni” come il nostro o quello della nostra vicina di casa, con tanto di rughe e di imperfezioni. I sorrisi, quelli sì, non mancano! Proprio Henry Cartier-Bresson, artista che non ha bisogno di presentazioni diceva: “Cosa c’è di più fugace dell’espressione che passa su un viso?”. Ecco, la Pesce cattura proprio questa nella sua spontaneità attraverso l'individuazione di quei visi che portano fieramente i segni di vita vissuta. In questa coinvolgente esposizione si esalta la femminilità vera, calzante nel tempo, non c'è il “far-sembrare”, ma l'“oggettuale” del soggetto. Viene sapientemente ricercato il Vero e non il Bello a tutti i costi, ma nella visione della mostra il Bello è il Vero.” Da quando hai iniziato a dedicarti a quest'arte? “Ho sempre fotografato, cominciando fin da ragazza in giro per la mia città prendendo “di mira” bimbi e vecchi con la Kodak di mio padre (fotografo, pittore, disegnatore tecnico, musicista...). Poi ho anche imparato a trattare i negativi di allora in camera oscura. Non dimenticherò mai l'emozione provata sviluppando personalmente la prima volta: un bimbo peruviano fotografato a Boccadasse, i suoi occhi scuri intensi che mi guardavano sono la prima cosa che è apparsa nell’acido fotografico. Qualche anno di pausa e poi, dopo la malattia e la conseguente morte del mio amatissimo Labrador, questa passione si è ripresentata più forte di prima e con rinnovata consapevolezza. Da allora ho più smesso di fotografare.” Come si è evoluta la tua passione che poi si è trasformata in professione? “Ho avuto modo di lavorare con attrici e attori di teatro e ho capito che cosa volevo fare: fotografare le espressioni nelle loro differenti sensibilità. Così ho frequentato vari corsi di specializzazione, tra cui fotografia di scena. Ho collaborato per la copertina del CD ‘I primi sogni d’or’ del gruppo ‘Luna Quart’, della compagnia Teatro Nudo Di Edmondo Romano e Simona Fasano primavera-estate 2018. Ed ancora VininProsa: degustazione teatrale di vini di Emanuela Rolla e Luca Maschi. In generale tanti spettacoli di teatro e musica ai quali ho dedicato il mio lavoro e altrettanti servizi fotografici per la moda, le opere d’arte, i cani e i bambini. Inoltre, progetto e realizzo servizi fotografici in interno ed esterno, book professionali, ritratti motivazionali. -taglio2-In casi di percorsi personali particolari mi avvalgo della collaborazione di una psicologa per poter realizzare al meglio insieme al soggetto fotografato un intero arco emotivo seguendo input e indicazioni precise e specifiche per permettere alla persona di esprimersi nel modo più organico possibile.” È innegabile, però, che uno dei focus del tuo interesse siano le donne... “Sì, è vero. Realizzo storie fotografiche nelle quali metto in primo piano la figura femminile, relazionandola con la poesia, la moda e l’estetica. Le foto non sono più fini a sé stesse, ma diventano la trama di un intreccio narrativo e poetico. Non scrivo con le parole, ma con le immagini. Le parole, tuttavia, trovano il loro ruolo in relazione alle fotografie: le immagini a volte prendono forma perché ispirate dalle parole stesse; a volte sono le immagini il soggetto indiscusso e restano senza parole; altre volte le immagini sono “cornice” che evidenzia la parola scritta di grandi scrittori. Racconto le immagini muovendomi tra il ritratto, la moda, i momenti di vita, e lo spettacolo.” Veniamo alla mostra che prende ufficialmente il via in occasione del convegno che si tiene a Genova: cosa ci racconti a proposito? “La mostra è curata dalla psicologa Patrizia Battaglia e da me e si intitola ‘Immagine e Psiche’. Fondamentalmente, attraverso il mio obiettivo affronto il tema della Menopausa portando alla luce quell'estetica unica ed irripetibile di ogni donna. Spesso mi trovo a fotografare donne non giovanissime che palesemente convivono male con i loro anni. Se ci si pensa è davvero un'assurdità! Eppure siamo così condizionate dal distorto pensiero collettivo che ci rimanda l'immagine della donna eternamente giovane e bella da non essere più in grado di comprendere che siamo diventate l'oggetto della dittatura di noi stesse. Allora dobbiamo chiederci: da dove viene il valore di un essere umano? Basterebbe una risposta onesta a tale domanda per toglierci da questo assurdo impasse che non ha ragione di esistere! Abbiamo bisogno di citare le borse sotto gli occhi della grandissima Anna Magnani o le rughe di Paola Borbone portate con fierezza per riconoscere come fascino quelli che noi aborriamo come difetti... Quale assurdità! Un gioco di specchi nel quale si sarebbe smarrito anche Borges.” Molto interessanti anche gli scatti per strada, ma vorremmo qualche parole sulla giovane completamente calva, sicuramente in menopausa non per scelta. “Infatti, Nela, questo è il suo nome, è al secondo ciclo di chemioterapia. Lotta per sé e per i suoi figli. Bella come una Nefertiti. Le donne fotografate hanno scelto parole da affiancare alla propria immagine, queste le sue: ‘La tua vita sei tu./La tua forza sei tu./Il tuo coraggio sei /Tu./Non permettere mai a nessuno di rubare te stessa, ma puoi permettere a chi lo merita di condividere con Te quello che sei. /Tu’.”





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