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Dolci ricordi

di Teresa Pugliese

Numero 207 - Febbraio 2020

Martina Russo, dopo la vittoria a “Bake Off” presenta il suo primo libro


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Carattere deciso, grinta, forza ed un pizzico di bellezza. Questi sono gli ingredienti giusti che sono serviti a Martina Russo per vincere la settima edizione di Bake Off, il programma di Real Time che sforna da molti anni talentuosi pasticceri e pasticcere. -taglio- E così è stato anche per lei. Un’avventura che all’indomani della finalissima ha spalancato le porte dell’alta pasticceria per la vincitrice, che oggi si trova catapultata in un mondo nuovo ma che immaginava da sempre. E così il 21 gennaio ha coronato appieno il suo sogno con l’uscita del suo primo libro di ricette intitolato “Martina q.b.”, che sta per “quanto basta”, in ricordo dell’unità di misura che le nostre nonne usavano per cucinare, come si suol dire, ad occhio. Un libro di ricette, che guarda anche con curiosità alla vita di Martina, mettendo insieme dolci sapori e teneri ricordi.

La tua passione per i dolci nasce molto tempo fa, sin da bambina. Hai cominciato a cucinare infatti a quattro anni, grazie agli insegnamenti della nonna, Che rapporto hai con lei?

“Nonna purtroppo non c’è più ma avevamo un rapporto spettacolare. Io sono cresciuta insieme a lei e mio nonno dato che abitavamo tutti nello stesso palazzo. Ero molto legata a loro, tanto che tutte le sere dormivo con loro, anzi in mezzo a loro. La nonna mi ha trasmesso questa passione, infatti la prima torta l’ho fatta proprio con lei. Quando mio nonno è stato poco bene la nonna si è lasciata andare ed ha smesso di cucinare. Così quando sono andati a vivere in una casa di riposo io tutti i giorni portavo loro dei dolci, in particolare la torta Priscilde, il nome di mia nonna, che poi ho portato in finale vincendo. Tutto è partito da lì. È per questo che ho dedicato tutto a lei. La mia musa ispiratrice.”

Cucinare per te è come restare legata a dei ricordi. Che emozione ti trasmette preparare i dolci?

“Sì, se c’è un giorno in particolare in cui sono triste, cucino e mi cambia l’umore. È uno sfogo, qualcosa che mi rende felice. E anche perché mi fa pensare alla nonna. Diciamo che cucinare è un atto d’amore, per questo mi fa stare bene.” -taglio2- Le ricette dei dolci contenute nel tuo libro hanno tutte una variante gluten free. Come mai?

“Questa scelta particolare è legata invece alla mia mamma, che insieme alla nonna è la persona più importante della mia vita. Lei è celiaca, ma anche intollerante al lattosio, e quindi da lì mi è venuta l’idea. Volevo che il mio libro fosse alla portata di tutti, in tutti i sensi, sia perché i dolci sono semplici da preparare e sia perché con la variante celiaca tutti possono finalmente mangiare un dolce come gli altri. Questa particolarità diciamo che dona qualcosa in più.”

Hai vinto la settima edizione di Bake Off. Quanto è stata importante per te questa esperienza? E qual è il ricordo più bello che hai di questo viaggio nel gusto?

“È stata un’esperienza nata per caso e per gioco. Mia sorella mi ha iscritta a mia insaputa, un pomeriggio addirittura mentre io dormivo (Ride). Poi sono stata richiamata e mi sono ritrovata lì. È stata un’emozione particolare, consiglio a tutti di viverla, non solo per le persone che consoci, ma anche per tutto quello che impari. Per me è stata una grande scuola di cucina.”

Quanto sono importanti i social per te, sia nella vita privata che nel lavoro che adesso fai?

“Sono molto importanti al tempo stesso credo che siano un’arma a doppio taglio. Questo perché sicuramente servono a farsi conoscere, ma ci sta che poi puoi piacere o non piacere. Bisogna sempre andarci con i piedi di piombo. Data la mia età io li uso tanto e servono anche per il mio lavoro, questo è normale. Sono una delle poche persone che uscita da Bake Off ha avuto così tanto seguito social, questo è un onore per me.”





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