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Disegnando la musica

di Teresa Pugliese

Numero 193 - Novembre 2018

Il nuovo album di Daniele Celona, Abissi tascabili, è il perfetto connubio tra la canzone d’autore e l’arte fumettistica


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Da un mese è disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming “HD Blue”, il primo singolo che anticipa il nuovo disco a fumetti del cantautore e compositore Daniele Celona dal titolo “Abissi tascabili”, uscito lo scorso 25 ottobre. Il disco è un connubio particolare, quello tra musica e fumetti. L’album è infatti composto da dieci canzoni e da dieci storie illustrate dai fumettisti del Progetto Stigma, che hanno liberamente interpretato ogni canzone presente nel disco. Il titolo “Abissi Tascabili” non a caso richiama la struttura di una collana letteraria. I brani contenuti in questo lavoro si accostano facilmente alla struttura del racconto breve, cerchi di storie concentriche ai confini della realtà. Fantascienza, mitologia, favola si intrecciano creando un tessuto narrativo che fa da base per un’analisi trasversale dell’uomo moderno e dei suoi mali. Daniele Celona ci ha raccontato di questo particolare ed avvincente progetto.

Di cosa parla HD Blue, il tuo nuovo singolo?

“È un testo abbastanza metafisico, si tratta di una sorta di personaggio che viene condotto davanti a un bivio, a un salto nel vuoto, nel buio, davanti a sé la frase: ‘andrà tutto bene’, che è un po’ quanto tutti noi vorremmo sentirci dire. Il testo però fa intuire che questo salto non sarà poi indolore. Anche perché parliamo di ali di cartone che vengono bagnate, quindi già poco atte al volo, e che presuppongono una caduta. È tutto improntato su questo aspetto un po’ grottesco, su questo rischio che viene chiesto di correre, e che ogni tanto noi, che ci identifichiamo con il personaggio, decidiamo di correre lo stesso, di fare un salto nel vuoto. È una metafora.” -taglio- Il tuo album contiene delle illustrazioni. Come mai questo binomio tra musica e fumetti?

“L’album contiene delle storie a fumetti. Ogni brano ha cinque tavole dedicate con una storia a sé. Siamo partiti dall’idea della mera illustrazione associata ad ogni brano, poi è venuto fuori questo progetto un po’ folle, coraggioso, di provare a coniugare i due mondi, musica e fumetto. Dopo aver coinvolto il progetto Stigma, che è questo collettivo di disegnatori, c’è stato una sorta di effetto domino che ha permesso di arrivare al risultato finale, quindi di avere un vero e proprio volume a fumetti, un 24 per 24 con all’interno il cd musicale. Ogni disegnatore ha avuto la possibilità di ascoltare i brani prima, nei mesi di lavorazione, e quindi dar vita a queste dieci storie inedite, più la copertina originale di Cosimo Fiorelli. Diciamo che è stato un piccolo sogno che si è realizzato con larghi tratti di fortuna e di piacere da parte nostra.”

Il tuo è un progetto molto particolare, originale. Ti sei ispirato a qualcuno o qualcosa?

“L’idea nasce da una riunione di dialogo con lo staff di The Good Ness Factory, perciò è partito come un idea folle, lanciata lì sul tavolo. Chiaramente loro conoscono la mia natura più nerd, perché mi interesso ai fumetti, al mondo dell’animazione nipponica in particolare, al quale sono legato fin da bambino. Era una proposta che andava a pescare in un ambito che mi è assolutamente proprio, e di -taglio2- cui sono appassionato, sicuramente ha trovato terreno fertile. È stata un idea di gruppo, una proposta che si è concretizzata in maniera insperabilmente fortunata.”

Hai collaborato con molti artisti, come ad esempio Levante. Com’è stato lavorare con lei, c’è anche un artista con il quale vorresti duettare?

“Levante è una cara amica, abbiamo iniziato quando non c’era l’ombra del suo successo così potente. Eravamo semplicemente due amici appassionati di musica. Quando lei ha iniziato ad avere questo successo l’ho accompagnata nel suo primo tour e abbiamo così vissuto varie esperienze durante il live, e da lì sono nati diversi duetti. Ascoltavamo i brani nel furgone, in macchina, ci scambiavamo il materiale. Per quel che riguarda altre collaborazioni, io in realtà due le ho realizzate proprio in questo disco, che sono quelle con Pierpaolo Capovilla e Paolo Benvegnù, che magari non sono nomi noti al grande pubblico, ma sono per me dei maestri, dei padri putativi molto importanti. Me ne mancano due all’appello che spero di poter fare in futuro, che sono queste con dei personaggi più di nicchia ma ai quali io tengo tantissimo: Umberto Maria Giardini ed Emilio Clementi.”

Porterai questo progetto in tour?

“Sì. Il tour partirà subito dopo l’uscita del disco. La prima data è stata a Torino, poi faremo Milano, Lucca, e poi proseguiremo con Roma ed altre date.”


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