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Demi Moore

Un fascino audace

di Tommaso Martinelli

Numero 252 - Luglio-Agosto 2024

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Passa il tempo ma non per lei: la splendida icona hollywoodiana non smette di stupirci con le su interpretazioni. E stavolta c’è davvero molto da vedere…


A 61 anni, Demi Moore continua ad incantare e tutti non possiamo che confermarle il ruolo di una delle più longeve sex symbol di Hollywood. -taglio-L'attrice ha recentemente accettato di spogliarsi per il film "The Substance" di Coralie Fargeat, un body horror femminista in concorso all’ultimo Festival di Cannes, dove ha ottenuto oltre 10 minuti di applausi. Demi ha brillato sia sullo schermo che sul red carpet, ricevendo critiche positive sia per il film che per la sua performance. "The Substance" racconta la storia di Elizabeth Sparkle, un'attrice che si trasforma in conduttrice di un programma di ginnastica e, nel tentativo di salvare la sua celebrità in declino, usa una droga del mercato nero che crea una versione più giovane di se stessa, interpretata da Margaret Qualley. D’altronde, non è la prima volta che Demi Moore si spoglia davanti alla macchina da presa: nel 1995 era già apparsa nuda nel film "La lettera scarlatta" e, l’anno successivo, in "Striptease". Tre mariti – Freddy Moore, Bruce Willis e Ashton Kutcher – e tre figlie - Rumer Glenn, Scout e Tallulah - a cui ha dedicato "Inside Out", un'autobiografia diventata un best-seller in cui ha confessa tutto: dalla violenza sessuale subita alla dipendenza giovanile da alcol e cocaina. Con un passato ricco di esperienze e un presente luminoso, Demi Moore si racconta a cuore aperto, condividendo i suoi successi, le sue sfide e i segreti della sua vita. Demi, sei tornata protagonista sul grande schermo con il film “The Substance”: un bilancio di questo nuovo progetto cinematografico? “È stata un’esperienza che mi ha reso vulnerabile: ha richiesto molta sensibilità e molte discussioni con il regista e il resto del cast su ciò che stavamo cercando di realizzare. D’altronde, in fase di lavorazione, era chiaro il livello di crudezza che era richiesto per raccontare la storia. È stata un’esperienza che mi ha spinta decisamente fuori dalla mia comfort zone ma era necessario per raccontare la storia.” Com’è stato lavorare con Margaret Qualley? “Margaret è stata un’ottima partner e con lei mi sono sentita molto al sicuro. Nelle scene in cui eravamo molto vicine e nude ci siamo anche divertite a pensare a quanto fossero assurde certe situazioni. Alla fine, si tratta solo di orientare la comunicazione e la fiducia reciproca.” Possiamo considerarlo un film contro gli uomini? “È un film che mette alla berlina la prospettiva maschile della donna ideale. Ma non siamo contro gli uomini: siamo contro quelli che non sono persone perbene.” Qual è la soddisfazione umana e professionale quella che ricordi con più emozione? “Riflettendo sulla mia vita, sento che oggi mi sento più positiva e ottimista riguardo al futuro. Sicuramente mi aiutata il viaggio interiore che ho intrapreso che mi ha resa più forte e determinata. La soddisfazione più grande, quindi, è stata imparare ad accettarmi e a credere in me stessa.” Dove hai trovato la forza per affrontare i momenti più difficili? “La forza maggiore è venuta sicuramente da me stessa. Riconoscere che potevo contare su di me è stato uno dei più grandi doni che la vita mi ha fatto. In tutti questi anni ho incontrato molte persone che mi hanno insegnato qualcosa. Non ho imparato da tutti, ma da molti sì.” A livello professionale stai vivendo un periodo d'oro. E nella tua vita privata, c'è qualcuno che fa battere il tuo cuore? “Il mio cuore batte sempre per le mie tre figlie, che sono la cosa più importante e preziosa della mia vita.” A loro hai dedicato la tua autobiografia, che ha avuto un successo mondiale. Hai sempre protetto la tua vita privata con molta discrezione. Cosa ti ha motivato a rivelarti così apertamente al pubblico? “È stato il mio legame con il pubblico a spingermi a raccontare la mia storia con totale onestà. Sentivo l'urgenza di narrare la mia vita in prima persona, senza filtri o intermediari. Nel mio libro, ho voluto presentare la vera Demi, che potrebbe essere molto diversa da come è stata percepita in passato.”

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