Il seguitissimo e sempre ironico rapper, consacratosi negli ultimi anni anche come uno dei più amati volti della tv, regala a tutti i suoi fan un grande evento al Teatro Bolivar di Napoli
Milioni di persone lo hanno visto nella sua straordinaria partecipazione all’ultima edizione del Festival di Sanremo con il brano “Onda Alta”: Dargen D’Amico è approdato a Napoli, al “Bolivar”, tappa del suo tour autunnale nei teatri italiani.-taglio- Il concerto è a cura di Nu’ Tracks, che firma solo grandi eventi, alla guida del “Bolivar” per il terzo anno consecutivo. Dargen, rapper, cantautore e produttore, disc jockey italiano, vanta preziose collaborazioni con i più significativi artisti della scena contemporanea, come Fedez, Fabri Fibra, Marracash, Rkomi, Benny Benassi, Enrico Ruggeri, 883, Tedua e tanti altri. Con i suoi album ha cambiato il volto della scena hip hop italiana contaminandola con elementi colti nel suo stile originale e riconoscibile. Dieci cd all’attivo, tra i quali vanno “Musica senza musicisti” (2006), “Di vizi di forma virtù” (2008), “Vivere aiuta a non morire” (2013), “D’Io” (2015), “Variazioni” con Isabella Turso (2017), “Ciao America” (Island Records), pubblicato quest’anno. Giudice di “X Factor” nel 2022 e nel 2023, dal vivo regala emozioni incontenibili, come al “Bolivar” dove ha “costretto” il folto pubblico a ballare e a cantare con lui. Sul palco la sua favolosa e affiatata band composta dai fidati musicisti e collaboratori Giacomo Ruggeri, Marilena Montarone, Tommaso Ruggeri e il polistrumentista Diego Maggi. Tastiere, chitarra acustica ed elettrica, basso, batteria e percussioni, clarinetto e sax, corno, viola e violoncello sono l’incantevole ensemble che accompagna i versi di Dargen: “e non prendertela con me, lo sai anche tu. Che le parole le imparo dalla TV e mi viene da chiedere dove è finito il mondo”, rappa Dargen che inanella “Onda alta”, il brano tratto da “Ciao America”, “Nostalgia istantanea”, “Ubriaco di te”, “La chiave” e “Sangue amaro”. Scherza con il pubblico che gli grida “Sei bellissimo!” e gli chiede canzoni famose. E lui, tra battute e presentazione dei bravissimi musicisti che lo accompagnano, canta “Amo Milano”, “perché è un giardino degli Emirati e siamo tutti immigrati. Amo Milano perché si consegna tutto a domicilio: il cibo, le donne, un figlio”, “Ama noi”, “6 di sera”, “Energia electronica”, “Come l’Italia” e “San Marino”. -taglio2- Divertente l’introduzione di “SMS alla Madonna”, brano che avrebbe voluto introdurre trasportando in teatro una statua di Maria in scena, con il divieto assoluto del manager della band… E se “non sarà certo un disco a correggere il mondo, Dio non ascolta i gospel. E di certo non sarà il mio, se non l'ha cambiato Dalla con “Com’è profondo”, Marilena Montarone, virtuosa del basso, racconta al pubblico di non aver più fiducia negli uomini, un po’ indecisi, mentre Tommy Ruggeri è felice perché è un papà in attesa... La band, grande famiglia con la quale condividere emozioni e grande groove. Alterna “Patatine” e “L’universo non muore mai” con “La Bambola”, grande successo di Patty Pravo in versione tunz, discoteca. I begli arrangiamenti contaminano citazioni del “ragazzo di Salisburgo, Mozart”, dei Led Zeppelin, cantautorali, salsa e pop, jazzy ed elettronica. Testi acuti e toccanti, rivelatori del malessere e della vita di tutti i giorni. “Siamo dentro alla favola Che ci lascia sorridere Poco prima di piangere Pollice su perché siamo solo di passaggio (…) La morte è la vita vera, il sogno ne è un assaggio”, recitano versi di “Modigliani”, gran finale prima di interminabili applausi. Se è nella dimensione live che si misurano gli artisti, Dargen sul palco dimostra di essere straordinario, ricco di talento, di comunicativa, di energia che trasmette al pubblico. Con il suo look, sempre originale e coloratissimo, il messaggio che invia è forte e chiaro: ciò che conta sono le storie, l’amore, le incertezze, gli smarrimenti, contro le ipocrisie dell’epoca attuale. Versi acidi e istantanee poetiche sono raccontate con ottima musica e arrangiamenti che dal rap al pop, dal funk al flow immaginifico, istigano a ballare. La tv è un medium caldo di mcluhaniana memoria, ma nel concerto, piccola perla e medium esplosivo, Dargen regala emozioni a profusione, mescolando rap e riflessioni profonde. Non si andrebbe mai via.