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Dal cuore

di Maresa Galli

Numero 204 - Novembre 2019

Saper emozionare non è da tutti, ma Lina Sastri ci riesce ogni qual volta va in scena, ed il suo ultimo spettacolo ne è la conferma


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Taglio del nastro, per la nuova ed imperdibile Stagione del Teatro Diana di Napoli, con la classe di Lina Sastri, autrice e protagonista dello spettacolo “Pensieri all’improvviso. Poesia in musica. Cantata del prima e del dopo”. Scritto e diretto dall’artista partenopea, il percorso poetico-musicale si avvale degli arrangiamenti di Maurizio Pica e dell’affiatato ensemble di musicisti dell’artista: -taglio-al pianoforte Ciro Cascino, alla chitarra classica Maurizio Pica, alla chitarra Filippo D’Allio, al contrabasso Luigi Sigillo, alle percussioni Salvator Minale, al violino Gennaro Desiderio. Sul palcoscenico del Teatro Diana, campeggiano un grande dipinto e una scultura di Alessandro Kokocinski, e, come sempre, tutta la scena è per Lina Sastri, per il suo atteso racconto in musica di tutta una vita. L’artista emoziona con “stati d’animo, scanditi in 7 capitoli ideali, dal prologo di chi sono io adesso, al chi ero, dalla ferita d’amore alla nostalgia d’amore, al paese mio, al mare e Dio, al saluto finale”. Interpreta, magnifica attrice, suoi testi, versi poetici e letterari di Alda Merini, Matilde Serao, Anna Maria Ortese, Eduardo De Filippo e Giacomo Leopardi. E il ricordo va a Eduardo, che lei conobbe giovanissima e sfrontata nel fargli ascoltare una sua poesia dedicata al vento. Le canzoni sono quelle dei poeti Luigi Tenco, Pino Daniele, Lucio Dalla, Francesco De Gregori. -taglio2-Il pubblico ascolta “Le rondini”, “Viento”, “Ma io ce credo”, “Anna verrà”, “Appocundria”, “Voglio ‘o mare”, “Napule è”, “Gracias a la vida”, “4 marzo 1943”, “Santa Lucia luntana” e “Lilì Kangy”, “Don Raffaè” e “W l’Italia”, “Vissi d’arte” e “Terra Mia”, dedicata ad un popolo che merita di essere felice, così ben raccontato dalla Serao e dalle liriche di Pino Daniele. “C’è un tempo sognato che bisognava sognare...”, recita un verso di Ivano Fossati, e il sogno è la vita intera che, nelle sue fasi, ci rende forti e fragili, malinconici e sognatori, idealisti e ribelli. “Sud, scavame 'a fossa, voglio muri' cu te! Mmiez’ ‘e penziere d’ ‘a gente dint’ ‘a chest’aria ‘e turmiente”, cantava Pino e canta/recita un’artista come Lina Sastri, che si mette sempre in gioco, offrendo al pubblico spettacoli mai scontati, sempre poetici ed emozionanti. Proprio per questo il pubblico ha apprezzato ogni sera con applausi lunghissimi e richieste di bis. Anche stavolta Lina Sastri ha fatto centro.





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