Amore, rabbia, sentimento. Legame, un indissolubile legame. Quello che lega Jacopo e Niccolò Bodini. Sono loro la Scapigliatura, due fratelli uniti dalla voglia di stare insieme di fare musica. Il loro nuovo album di inediti è Coolturale uscito il 26 novembre e anticipato dall’ultimo singolo Gli indifferenti. -taglio- Coolturale è un piccolo spaccato di questo tempo che viviamo, ricco di brani in cui la canzone d’autore incontra sonorità elettroniche e contemporanee, che fanno da sfondo a tematiche personali su cui si innestano riflessioni politiche e culturali. L’album è impreziosito da una preziosa chicca e cioè il featuring con Arisa nel brano Rincontrarsi un giorno a Milano. Noi li abbiamo incontrati per parlare di questo nuovo progetto. È la prima volta che vi presentate a noi di Albatros. Conosciamoci un po'. Come nasce la Scapigliatura? Niccolò: “La nostra fortuna è che essendo fratelli siamo cresciuti insieme e abbiamo sempre vissuto la musica come un modo per stare insieme. L’abbiamo anche usata per sfogare un sacco di tensione che inevitabilmente la vita familiare ti fa accumulare. È qualcosa che ci ha sempre legato. Ce ne rendiamo conto ora che io vivo a Milano e mio fratello vive in Francia da ormai dieci anni, anche se va avanti e indietro per poter suonare. L’idea di fare musica insieme ci costringe ad individuare del tempo da passare insieme, suonare ci fa stare bene insieme. Raccontarci, avendo un immaginario molto simile ma anche a tratti diverso da comunicare in modo immediato, come sanno fare solo due fratelli. Anche stare a distanza aiuta molto, tante volte, fa sentire spesso meno il peso che hanno sentito molte altre band di fratelli.” Questo nome che vi siete dati immagino sia nato un po' dal vostro aspetto vero, ma che richiama anche un po' di letteratura e storicità? Jacopo: “In parte sì, al di là dei capelli disordinati abbiamo anche quest’area un po' bohèmien e la Scapigliatura era il nome che questo gruppo di intellettuali e artisti milanesi si erano dati per tradurre questa parola francese. C’è un po' di ironia in questa nostra scelta anche, un pò post romantica francese alla quale ci sentiamo molto legati ed affini.” Il vostro album ricorda molto un famoso brand di una bevanda famosa, che ormai sembra andare molto di moda. -taglio2- Niccolo: “Volevamo creare qualcosa che fosse contrastante ma che fosse immediata. L’idea di utilizzare la parola cultura con il font della Coca Cola, l’immagine di quell’emblema ci rendeva subito percepibili. Anche se il risvolto della medaglia della riconoscibilità avrebbe potuto essere un conflitto che avrebbe potuto comunque essere un interesse, che avrebbe potuto comunque essere qualcosa in più del semplice gioco della Coca Cola.” La parola Cool, che è molto usata oggi, forse anche troppo, ha molte sfaccettature. Cosa è davvero alla moda per voi? Japoco: “Cool è assolutamente una parola chiave dell’immaginario contemporaneo e della cultura contemporanea. Da qui è nato il nostro gioco di parole. Io non saprei ben definire ciò che è davvero cool. Questo perché talvolta può essere ciò che mi piace, o quello che è figo, o una situazione che mi sembra bella. Allo stesso tempo sono anche stomacato da tutto ciò che viene considerato cool, da tutto ciò che è di tendenza, da tutto ciò che si assomiglia. Allora culturale deriva da questa ambivalenza del cool e della cultura e dal fatto di non sapere bene come posizionarci ma semplicemente al di là di prendere una posizione in assoluto possiamo riflettere e magari possiamo farlo attraverso una canzone come la nostra.” Nei vostri testi ricorre tanto il tema dell’amore, tanto amore. Siete un po' controcorrente o no? Niccolò: “L’amore è un sentimento predominante nella vita delle persone, del quale tutti hanno esperienza. Sia nell’accezione positiva che negativa. L’amore spesso viene codificato nella relazione codificata tra due persone, indipendentemente dal sesso che provano un’attrazione e hanno una relazione. In realtà amore significa tutto ciò che ti allontana dalla morte tutto ciò che ti da senso di eternità. Noi abbiamo provato a trasportare questo sentimento nelle nostre canzoni.”