Pasquale Matrone, scrittore e giornalista, è riconfermato a Cagli quale Presidente della Giuria per la II edizione del Premio “Angelo Manuali – Il Tributo dei giorni”
Pasquale, di nuovo Presidente? Cagli ti ha, dunque, adottato? “Un’adozione di cui mi sentirei onorato… Roberta Manuali, lungimirante e creativa titolare della BastogiLibri e il Comune di Cagli hanno deciso di continuare il progetto di Rigenerazione umana attraverso la cultura... Benilde Marini, Assessora alla Cultura, autorevole fiore all’occhiello dell’Amministrazione Comunale,
consapevole del potenziale artistico e umano ancora inespresso della comunità, ha agito pensando al presente e al futuro dei cagliesi... Se ha onorato i grandi del passato, Cagli deve, ora, fare altrettanto per un suo figlio vissuto tra Ottocento e Novecento.
In che modo?
“Nato a Cagli, pur avendo abitato in altri paesi, Manuali è rimasto legato alla sua terra. Fedele alla ragione e alla libertà di pensiero, ha sempre creduto nella possibilità di un rinnovamento dell’uomo mediante le risorse della conoscenza. Continuare il percorso da lui iniziato è stato un modo di recuperarne il messaggio, l’energia, la tensione etica, e la vocazione educativa allo scopo di alimentare la crescita e la rigenerazione umana sociale e civile del territorio.”
La motivazione di fondo è anche pedagogica…
“Lo è, sia pure non nella dimensione didascalica che ne consegue. La sola ragione non è capace di cogliere il senso della vita. Pensatori, teologi e sapienti non sono riusciti a spiegarsi fino a che punto si è responsabili del proprio destino; quali natali abbiano il male, la violenza, la solitudine, l’odio, la guerra… Neppure Manuali, lui pure filosofo e poeta, ha risposte; e, tuttavia, si dichiara pago di quel poco che è riuscito a capire e a fare… L’intento degli organizzatori del premio è proprio quello di stimolare la gente a comprendere che, tra le utopie e la rinuncia esiste una scelta più fruttifera: quella di chi, prendendo atto dei suoi talenti, accetta di farne l’uso migliore possibile, pago, alla fine, di ciò è riuscito a capire e a fare, poco o tanto che sia.”
Ci sono novità per questa seconda edizione?
“Per narrativa edita e poesia edita vi saranno, questa volta, premi per i primi 3 classificati (1000, 500, 300 euri). Per le opere inedite, è prevista la pubblicazione gratuita. C’è, infine, una sezione ideata dalla prof. Marisa Zagaria, vedova del poeta nonché, da sempre, colonna portante e anima della casa editrice: la presentazione di un contenuto multimediale con la trasposizione in immagine (foto digitale, analogica, fotomontaggio, tecnica mista, ecc.) del contenuto di una tra le quattro poesie di Manuali allegate al bando.”
I giurati?
“Benilde Marini; Roberta Manuali; Marina Caracciolo, critico letterario e musicale; Valeria Puccini, italianista, Univ. Foggia; Maria Stella Rossi, giornalista culturale e ambientale, scrittrice e saggista. Gli stessi della prima edizione, impagabili per onestà intellettuale, competenza e saggezza.” La visione del mondo di Manuali è, insieme, lucida e costruttiva: coinvolge e aiuta a riflettere… “Coinvolge. Tanto più chi, come me, ha avuto modo di percorrere un tratto di strada con quest’uomo carismatico, devoto alle parole e alla loro sacralità… Appena dopo l’ingresso del piccolo Cimitero di Cagli, su una nuda parete di pietra, ci sono versi di una dichiarazione d’amore scritta nel 2000. Ne cito a mente uno stralcio: Terra mia, che le spoglie racchiude dei miei morti, qui ho le mie radici… infine, anch’io riposerò tra queste valli dove già pronta è l’ultima dimora. Sempre a mente, cito anche frammenti di un’altra poesia, ‘Il volo’: D’ogni significare dell’umana sorte più forte volere forse non c’è dell’infinito andare, anche se al sopravvento della tirannide del tempo, il tributo dei giorni cede. Intanto, fino al disparire, salda resti la presa affinché resa non sia ma dignitoso addio...” Conoscendoti da più di un ventennio, credo di aver capito quello che stai per dire… “So che hai capito. In questo momento difficile della Storia, quando anche i bambini imbracciano fucili e il mondo sembra essere sull’orlo dell’abisso, un poeta filosofo dello spessore di Manuali merita ben altro che una semplice lapide, all’ombra dei cipressi: occorre farne un punto di riferimento forte per le nuove generazioni, asservite al virtuale, pronte a sfidarsi in modo cruento per esistere solo sui social, disorientate e incapaci di progettare una vita fondata su conoscenza, dialogo e amore. Vecchi e giovani, devono sapere che, nella loro terra, è nato e riposa un intellettuale di cui andare fieri, un visionario umile, coi piedi ben piantati sulla terra e, soprattutto, tenace difensore del Vero del Bello e del Bene. È dentro la città, ora, che va ricordato questo personaggio eccellente, intitolandogli una biblioteca, un Auditorium, una sala del Municipio, una Scuola… Vorrei io stesso, se mai ne avrò la forza, coordinare a Cagli un convegno di artisti e intellettuali che hanno conosciuto quest’Uomo poco incline ai riflettori, autoironico, convinto che la vita acquista senso solo se chi ha il privilegio di viverla sa dare ai suoi giorno il proprio quotidiano e leale tributo.”