Da mammiferi fin troppo apprensivi, ci stiamo evolvendo in anfibi, e come le salamandre, una volta schiuso l'uovo, abbiamo inaugurato un percorso di puro menefreghismo, con alla base l'unico mantra del "prima vai via meglio è"
Tra i proclami di questo Governo, sebbene sia difficile districarsi fra l'abbondanza di dichiarazioni e propositi che troppo spesso non trovano fondamento, c'è l'aumento del numero di occupati, soprattutto in riferimento agli under 30.-taglio- I "giovani", quindi, grazie agli sforzi della politica (sic!) sembrerebbe, dati alla mano, che abbiano finalmente trovato un posto di lavoro che gli permetterà di iniziare la loro carriera costruendosi il loro posto nel mondo, con tanto di famiglia, casa, automobile, vacanze al mare e tutto il pacchetto da spot televisivo anni '90 che ancora si ostinano a proporre come valido e di riferimento, tipo la Tassoni o quelli con l'aereo dell'Amaro Montenegro. In queste dichiarazioni e nella stessa idea vecchia di futuro ci sono oramai troppi errori e mistificazioni per poterle continuare ad accettare digerendole di buon grado. Anzitutto i posti di lavoro sono aumentati ma a tempo determinato o con contratti intermittenti e roba simile, e difatti è diminuito il reddito medio proveniente proprio dal lavoro dipendente. Inoltre, parlando con i giovani, in molti è vero che passano le loro giornate dietro una scrivania, al computer o in giro con colleghi più esperti, ma molte poche volte stanno svolgendo un'attività in cui "credono" e che pensano possa essere il giusto luogo di lavoro per realizzare un progetto di vita. Così c'è chi oggi fa l'autista, domani vende e affitta case, poi inizia a smanettare da informatico, poi la sera però canta nei locali... Nel nostro paese siamo pieni di ragazzi che comprendono la necessità di trovare lavoro per avere una propria indipendenza, ma si sono persi l'altra parte di questa mentalità matura, ovvero il fatto che tale impegno è valido se finalizzato all'acquisizione di una qualsivoglia esperienza, positiva o negativa, e quindi anche magari in un ambito che scopriamo poi di detestare e che ci guarderemo bene in futuro dal frequentare. Invece no, l'approccio è orientato solo alle proprie necessità del qui e ora: "Voglio andare in vacanza in Messico quest'estate? Mi servono 4.000€? Ora vado a lavorare come tornitore a 1.500€ per 6 mesi così ho i soldi per le spese correnti e col resto prenoto il viaggio". -taglio2-Fidatevi che la stragrande maggioranza degli under 30 ragiona così, cambiando sistematicamente professione in base all'occasione e alle necessità del momento. In questi anni ci siamo così tanto lamentati dei bamboccioni parcheggiati all'università e costantemente arenati sul divano, che abbiamo esultato alla levata senza interessarci tuttavia dov'erano diretti. Il messaggio che gli è arrivato è stato: "Basta che te ne vai e non mi chiedi più soldi", e questa cosa l'hanno presa proprio alla lettera, divenendo sempre più indipendenti economicamente e provando a risparmiare per andare a convivere con partner o amici, evitando nel frattempo il più possibile di stare in casa. Da mammiferi fin troppo apprensivi, ci stiamo evolvendo in anfibi, e come le salamandre, una volta schiuso l'uovo, abbiamo inaugurato un percorso di puro menefreghismo, con alla base l'unico mantra del "prima vai via meglio è". Si dice spesso, quando si parla alle nuove generazioni, che loro saranno la "classe dirigente del futuro", e quantomeno anagraficamente ciò non potrà che essere vero. D'altro canto, oltre ai proclami, bisognerebbe insegnargli ancora qualcosa a questi ragazzi, ed in primis forse proprio il non avere l'ansia di dover "arrivare", del tutto e subito, l'importanza del saper aspettare e del "rubare il mestiere", di fare esperienze per riuscire a capire davvero quello che li rende fieri e entusiasti del proprio percorso. L'ambizione deve volgere non allo stipendio ma a ciò che rende soddisfatti, appagati, felici di svegliarsi ogni mattina per iniziare un nuovo giorno. Stiamo creando un esercito di dipendenti, quando oggi più che mai ne serviva uno di sognatori. Fortunatamente siamo ancora in tempo e la speranza è che ce ne rendiamo conto tutti, a meno che non vi siano già uscite le branchie dietro la testa e comparse macchie nere e gialle...