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Cinema o streaming?

di Paola Ratti

Numero 232 - Luglio-Agosto 2022

Le sale cinematografiche stanno perdendo spettatori a causa delle piattaforme streaming? Abbiamo chiesto il parere dei registi Francesco e Tito Tolve


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Il dibattito del momento tra i cinefili? Quello che mette al centro sale e piattaforme streaming, viste una in contrasto con l'altra. In realtà, a nostro avviso, sono due realtà che potrebbero benissimo convivere tra di loro arricchendo l'offerta. Però abbiamo voluto chiedere un parere a due addetti ai lavori, ovvero i registi e produttori Francesco e Tito Tolve della casa di produzione Thirty Seconds Milano.-taglio- Come vedete lo status del cinema in sala oggi? Francesco: "Crediamo che lentamente ma sicuramente il Cinema tornerà ai regimi a cui da decenni siamo abituati. Per gli appassionati del mondo del cinema, come noi, l’esperienza stessa di andare al Cinema è una cosa unica e difficilmente sostituibile anzi, in tutta onestà proprio impossibile da sostituire. Con le giuste precauzioni è tutto possibile e crediamo che l’intenzione dei molti sia proprio quella di tornare a vivere sul grande schermo tutta la magia del film. Perché è proprio in questo contesto che esprime tutta la propria magia. A dimostrazione di questo, Comscore prevede che il botteghino in USA chiuderà l'anno a circa $4,4 miliardi, quasi il doppio del totale del 2020. Prevede anche che il botteghino globale chiuderà l'anno con oltre $20 miliardi, rispetto ai 12 miliardi di dollari del 2020". Tito: "Le sale cinematografiche rimarranno sempre un luogo privilegiato per la visione di film e come ricerca di un momento emozionale... così come per la musica dove si ha la possibilità di fruirla praticamente ovunque ma nello stesso tempo ci si reca ai concerti, festival o discoteche per goderla nel modo più emozionante possibile. Il grande schermo avrà sempre il suo spazio". Francesco: "Certo è che molte fasce di audience comunque tornerà lentamente al Cinema ma è una questione di farli sentire un pò più a loro agio. Ottenere un pubblico di una certa fascia d’età potrebbe richiedere qualcosa in più che dei film interessanti e fatti a regola d’arte. Comunque rimane sempre il fatto che gli spettatori vogliono cose che non possono ottenere a casa, come sedili reclinabili, uno schermo dai 14 ai 20 mt di larghezza e 10 mt di altezza, Cinema Surround system, e tutto l’occorrente per farti immergere a 360 gradi nel film. Penso che se ciò accadrà e usciranno film che li attraggono, penso che li vedremo tornare. È giusto dire che un pubblico più maturo non sta correndo verso i cinema come hanno fatto in passato ma crediamo che la narrazione, la produzione e la regia di qualità vincerà alla fine". Secondo voi quanto lockdown e restrizioni varie hanno avvicinato le persone allo streaming? Francesco: "Durante la pandemia è stato molto evidente che gli studi cinematografici hanno sperimentato e puntato di più allo streaming come alternativa o in forma complementare alla proiezione nelle sale. Ma verso gli inizi del 2022, alcuni dei principali Studi Cinematografici hanno annunciato piani per le loro uscite al cinema, inclusa la Warner Bros., dando ai cinema un certo grado di esclusività. Pensiamo ad esempio all’Italia come nel caso a Freaks Out e La mano di dio di Sorrentino, e molti altri, con la loro uscita dedicata ai Cinema in primis e successivamente hanno dato disponibilità dei film in streaming". Tito: "Ha avvicinato senz'altro molta gente allo streaming legale e credo che il futuro avrà le stesse caratteristiche legate all’evoluzione delle tecnologie. In principio mandare un sms, navigare su internet, fare una telefonata aveva un costo quasi proibitivo, ora sono gesti quotidiani che facciamo senza pensarci perché abbiamo tariffe flat per ogni cosa sopracitata. Credo che con lo streaming andrà nella stessa direzione avremo più offerta a prezzi migliori e quindi la vera differenza la si vedrà con la qualità dei prodotti offerti". Quindi Fratelli Tolve, come vedete da registi/produttori l'aumento delle piattaforme e quindi dell'offerta?-taglio2- Francesco: "Come registi e creativi e produttori teniamo fermamente alla produzione Cinematografica fatta con passione, esperienza e professionalità. Oltretutto crediamo nelle piattaforme come Netflix e Amazon Prime, Sky e simili, perché in qualche modo stanno dando l’opportunità a giovani registi e attori la possibilità di farsi conoscere e finalmente offrire una bella vetrina sia per il pubblico che per gli addetti ai lavori". Tito: "Crediamo che ci sia una grossa possibilità che i film “meno prestigiosi” andranno direttamente in streaming ma che comunque sia la pandemia abbia in qualche modo accelerato la spinta verso la fruizione di film e serie. Il pubblico può scegliere se vuole uscire di casa per recarsi in una sala cinematografica, o guardarsi una serie comodamente a casa nei modi e tempi più congeniali". Secondo voi le serie tv sono più amate dei film oggi? Francesco: "Qui tengo a fare una premessa: Come detto poco fa, siamo registi e creativi e produttori con la passione viscerale per la settima arte. Questo non toglie che oggettivamente ci siano Serie TV (Italiane e straniere) che senza alcun dubbio meritano un posto d’onore nell’albo delle produzioni memorabili. A volte più costose di un vero colossal Hollywoodiano. Personalmente preferirei guardare un film al cinema che una Serie TV. Ma posso anche capire che se una Serie TV viene fatta bene sotto tutti gli aspetti tecnici e artistici e crei interesse, possa sicuramente prender piede ed essere considerata per una maratona casalinga (come è accaduto a ognuno di noi durante il lockdown). Ma un film rimane sempre e comunque un film se fatto con criterio". Tito: "È un arricchimento aggiunge in termini di possibilità un ulteriore supporto. Fin da quando le dimensioni degli schermi tv sono aumentate e la tecnologia ci ha permesso di produrre a prezzi 'inferiori' le serie o sitcom hanno cambiato aspetto ora ci troviamo di fronte a prodotti di prima qualità paragonabili e in alcuni casi migliori dei film su grande schermo. Registi di prim'ordine si cimentano con le serie o con film prodotti per le piattaforme streaming. Alcuni esempi come Scorsese ed altri grandi riescono a dirigere prodotti paragonabili o superiori al loro lavoro per le sale. I risultati sono incredibili e il successo (visti i premi) quasi sempre corrisposto". Se doveste lavorare oggi a un progetto di fiction, preferireste una serie o un lungometraggio? La sala o lo streaming? Francesco, Tito: "Dipende dal progetto. Ma allo stesso modo in cui si cambiano i "generi" ogni piattaforma o metodo di racconto ha una sua dignità, ormai tutti i grandi nomi lavorano trasversalmente nei vari ambiti, i bravi sceneggiatori non disdegnano il piccolo schermo cosi come tutti gli altri grandi professionisti. La differenza di fruizione lascia solo più spazio ad un pubblico sempre maggiore e variegato, dando la possibilità a molti talenti di essere scovati e visti cosa che prima per motivi soprattutto economici era difficile che accadesse. Insomma c'è più spazio per tutti. Tenendo sempre a mente che una produzione fatta a regola d’arte, che racconti una storia emozionante, usando la grammatica del cinema in modo esperto, con regia studiata per trasmettere al meglio il soggetto, la sceneggiatura macchine da presa scelte ad-hoc, etc. possa quindi, anche in streaming, diventare un vero e proprio cult. Anche se vissuta sulla propria poltrona di casa".





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