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CHETNA MAROO

di Maresa Galli

Numero 255 - Novembre 2024

uno sguardo sul mondo che ricorda quello di Jhumpa Lahiri, delicato ed essenziale, che passa attraverso la complessa identità linguistica


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Il suo romanzo d’esordio, “Western Lane”, definito “compatto e potente”, è stato selezionato per il Booker Prize 2023. Chetna Maroo, nata in Kenya, residente a Londra, padroneggia con maestria la scrittura. -taglio- “The Paris Review” le ha conferito, nel 2022, il Plimpton Prize for Fiction. I suoi scrittori di riferimento sono Franz Kafka, Tove Jansson, Tarjei Vesaas, Haldor Laxness, Charlotte Bronte, Elizabeth Strout, Elena Ferrante, Kazuo Ishiguro, e Solvej Balle. Il suo sguardo sul mondo ricorda quello di Jhumpa Lahiri, delicato ed essenziale, che passa attraverso la complessa identità linguistica. Al centro del nuovo romanzo “T”, vi sono i sentimenti profondi che legano tre sorelle, Gopi, Khush e Mona hanno 11, 13 e 15 anni, ed il padre. Di origini indiane, il padre, elettricista, è cresciuto a Mombasa e vive a Londra con le figlie. Morta la madre, la zia paterna Ranjan e lo zio Pavan di Edimburgo propongono al padre di crescere una delle tre sorelle “selvagge” a casa propria per educarla alla disciplina, ad essere un’adulta rispettabile. Da quel momento il genitore, che vive la proposta come un’ingerenza, fa allenare le figlie a giocare a squash. Fondamentale il ruolo della lingua: le ragazze sono inglesi ma parlano il gujarati, la lingua materna. Gopi, la più piccola, è la voce narrante di “T”. Romanzo di formazione sul lutto e sulla difficoltà di crescere, è costruito su dialoghi semplici ed efficaci, rivelatori del dolore che ha colpito una famiglia ma anche del suo desiderio di guarigione e di riscatto.-taglio2- Con delicatezza l’autrice racconta paesaggi dell’anima per poi catapultare il lettore sui campi di squash di Western Lane, circolo alla periferia di Londra, la fisicità che consentirà loro di raggiungere l’obiettivo di crescere. La T, la forma della parte centrale del campo, diviene essenziale per Gopi, aiutata nell’allenamento da Ged, un ragazzo inglese che stringe con lei un forte legame. Lo squash, sport elitario, è microcosmo per raccontare la vita della comunità indiana gujarati, con le sue ferree regole, le classi sociali, le sue rigidità. Grazie allo sport Gopi, che diventerà una fuoriclasse, trova un contatto con suo padre, chiuso nel proprio dolore. “Quando sei sul campo, durante una partita, in un certo senso sei solo – le rivela il padre - ed è giusto così. Devi trovare la via d’uscita. Devi scegliere i colpi giusti e cercare lo spazio di cui hai bisogno. Devi tenere la T. Nessuno può aiutarti. Nessuno può concentrarsi per te o avere paura di perdere al posto tuo. Ma a volte succede il contrario. In campo ti sembra di essere tutt’altro che solo”. Lo sport, con i suoi allenamenti, gesti, suoni, traiettorie vincenti, diviene spinta alla crescita, al cambiamento, fisico e sociale, all’abbattimento delle barriere di classe, alla realizzazione individuale. “Il campo da gioco è un luogo surreale, estraneo, dove il tempo sembra sospeso e il mondo esterno può essere dimenticato”, svela Maroo che con le sue frasi brevi e misurate fa pensare al suono della palla colpita con battute decise dai giocatori nella partita della vita.





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