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Che ridere!

di Yvonne Carbonaro

Numero 195 - Gennaio 2019

Massimo Lopez e Tullio Solenghi sono tornati al Teatro Diana di Napoli e con le loro gags hanno fatto divertire il pubblico partenopeo


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Il Teatro Diana di Napoli, accompagnato da anni da un crescente interesse di pubblico, propone anche quest’anno un cartellone molto vario e di qualità. Tra i tanti grandi interpreti famosi vi ritroviamo Massimo Lopez e Tullio Solenghi. Per tanto tempo, circa 12 anni, ci hanno fatto divertire nell’ineguagliabile e poliedrico trio Solenghi - Marchesini – Lopez, con spassosi sketch, azzeccatissime imitazioni ed esilaranti parodie di classici, una tra tutti, indimenticabile: “I promessi sposi”. Erano diventati popolarissimi. -taglio-Ad un certo punto ciascuno ha seguito una sua strada nello spettacolo tra cinema, teatro e televisione, poi purtroppo Anna Marchesini è finita e il trio non si è potuto più ricomporre. Dopo quindici anni Lopez e Solenghi ritornano sul palcoscenico in uno spettacolo che hanno scritto insieme e in cui non mancano di ricordare con commosso affetto la bravissima Anna. È in effetti una sintesi dei loro grandi successi del passato, un revival in cui ritroviamo i personaggi che da sempre sono stati oggetto delle loro imitazioni, e cammei di nuovi personaggi come Papa Bergoglio e Papa Ratzinger o il Premier Conti. Naturalmente, com’è nel loro stile, l’ironia elegante e caustica è alla base delle gags e delle imitazioni e nelle imitazioni sono decisamente dei virtuosi: Lopez riesce a cambiare voce passando nell’arco di pochi minuti attraverso una decina di personaggi mentre Solenghi lo affianca con garbata nochalance. Trattandosi di uno show, che per antonomasia rientra nel genere musicale-taglio2-, abbondano i duetti canori: Gino Paoli e Ornella Vanoni, Dean Martin e Frank Sinatra, e le performances di ciascuno dei due, siano esse serie come le canzoni americane che Lopez interpreta egregiamente con voce impostata rifacendosi a Frank Sinatra o a Bublè o quelle facete come l’esibizione di Solenghi in veste di Figaro che sfoggia tonalità da baritono nella cavatina del Barbiere di Siviglia o che rende omaggio a Gaber con “Lo shampoo”. Li accompagna, come si addice ad uno “show americano” basato sullo swing, la Jazz Company ottimamente diretta da M. Gabriele Comeglio che ne è stato il fondatore. Uno spettacolo frizzante di circa due ore durante il quale, da esperti ed estremamente versatili “animali da palcoscenico” quali sono, coinvolgendo l’intero pubblico, consentono, alle persone d’età, un nostalgico tuffo nel passato e, ai più giovani, la possibilità di conoscere uomini politici e di spettacolo che hanno caratterizzato il secondo novecento italiano. La tournee continua nei più importanti teatri italiani.





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