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Cate Blanchett

Sempre nuovi inizi

di Lorenzo Joncour

Numero 234 - Ottobre 2022

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L’attrice australiana, reduce dall’esperienza di “Song to song”, ci racconta il suo rinnovato approccio al mondo della recitazione, unendo esperienza e la saggezza di una “donna della sua età”


Ha interpretato una regina, un elfo e una socialite in alcuni dei più grandi successi di Hollywood, ma l'attrice Cate Blanchett sta tornando al cinema indipendente in “Song to Song”, l'ultimo film di Terrence Malick sulla scena musicale di Austin. Cool è il modo perfetto per descrivere la 47enne australiano che si presenta come una fanciulla di ghiaccio inavvicinabile e alla moda senza sforzo. -taglio- Ultimamente l'attrice è stata avvistata a New York, dove sta attualmente recitando in una commedia - scritta da suo marito di 20 anni, Andrew Upton - dove indossa una serie di abiti stravaganti come cappotti leopardati e larghi pantaloni di pelle. Può sembrare sempre composta e in controllo, ma raramente si mimetizza con l’ambiente, facendosi pertanto notare in tutti i luoghi della sua vita. Dopo aver conquistato il grande schermo in una carriera che dura da 20 anni, oggi la Blanchett adotta un approccio misto al suo lavoro, allontanandosi dai progetti commerciali - dopo “Ocean's Eight”, lo spin-off femminile del franchise da miliardi di dollari Ocean's – ed avvicinandosi ad atmosfere più lo-fi come il citato “Song to Song”, diretto dal venerato regista Terrence Malick. È proprio da questo che partiamo per scoprire qualcosa in più di questo suo nuovo corso… Ancora una sfida importante per te in un contesto molto diverso rispetto alle produzioni hollywoodiane… “Assolutamente sì, e proprio questa libertà è quello che mi serviva. Lavorare con Terry è un'esperienza affascinante. Gira spesso senza una sceneggiatura e senza alcun dialogo preparato e vuole che i suoi attori facciano con lui un viaggio, spesso senza nemmeno sapere dove ci condurrà.” Uno stile narrativo in forma libera che, tuttavia, ti abbiamo visto poche volte utilizzare, prendendo parte a film che non sempre lasciavano spazio all’interpretazione. “Si, sto cercando di abbattere le solite strutture e regole del cinema. È come lavorare con un poeta più che con un regista. Ci ha spiegato che il suo metodo prevede ‘l’eliminazione dell’attore’, nel senso di quel senso di precostituito che, dopo anni, inevitabilmente di circonda. Per lui sono solo Cate, e mi va benissimo così.” Una Cate sicuramente diversa dagli inizi, donna bellissima anche alla soglia dei quarant’anni in un’industria che, però, spesso risulta al riguardo molto volubile ed effimera… “Invecchiare capita a tutti noi e ci sono molti vantaggi che derivano dall'età. Mi sento molto più a mio agio nella mia pelle oggi di quanto non lo sia mai stata prima. Sono molto più fiduciosa e sicura di quello che sono rispetto a quando avevo vent'anni - non vorrei mai più rivivere quegli anni!” Una saggezza che si unisce alla grande esperienza con cui affronti anche il mondo dello showbusiness dei nostri giorni. Come lo commenti? “È un mondo difficile, complesso, dove ogni giorno puoi diventare famoso ma in cui quell’abbaglio può diventare accecante per sempre. Il riconoscimento è importante a condizione che non ti lasci trasportare troppo da esso. Devi tenere i piedi per terra anche se l'attenzione può essere lusinghiera. Questo è uno dei motivi per cui odio Twitter. E i selfie.” Un futuro quindi non pieno di sorprese, sfide e nuove avventure. Cinema a parte, cosa di auguri a livello di crescita personale? “Beh… a ecco: mi piacerebbe diventare più brava nel giardinaggio. Mia madre era una giardiniera meravigliosa. Aveva un favoloso pollice verde. Mi piacerebbe coltivarne uno mio! Combinarlo con qualche altro viaggio a Brighton, dove ho vissuto per tanti anni in riva al mare britannico, per immergermi nell'arte e nella cultura. Riuscirci sarebbe davvero un sogno!”

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