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Cammariere ieri e oggi

di Maresa Galli, ph Pietro Previti

Numero 251 - Giugno 2024

Il cantautore ha presentato in quartetto presso il Teatro Acacia i suoi grandi classici ed i nuovi brani dall’album “Una sola giornata”


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Lo scorso anno ha pubblicato l’album “Una sola giornata”, che lo riconferma raffinato chansonnier, artista amatissimo dal pubblico: Sergio Cammariere è stato ospite della rassegna “VomeroSuona” organizzata da Michele Solipano. -taglio- Il Teatro Acacia di Napoli si è acceso di note jazz e colore mediterraneo, di ritmi latini e poetici brani cantautorali. Con lui, voce e pianoforte, l’affiatato team di musicisti, ormai una famiglia artistica: Luca Bulgarelli al contrabbasso, Daniele Tittarelli al sax soprano, Amedeo Ariano alla batteria. La stessa band suona con lui nel bell’album ricco di collaborazioni che si avvale del fido paroliere Roberto Kunstler, che fa ottimo gioco di squadra con Cammariere dal 1992. “La tematica del fluire del tempo è una costante. Una sola giornata è un brano generazionale: i momenti dolorosi, gioiosi… potremmo riassumerli tutti in un giorno solo. Ci rendiamo conto di quanto il tempo sfugga e quindi dobbiamo vivere il presente e renderlo eterno. Rispetto all’universo e al tempo siamo piccola cosa”. Il cantautore crotonese racconta di sentirsi molto legato a Napoli per la sua crescita umana ed artistica. Alla città ha dedicato un capitolo nella sua autobiografia e romanzo di formazione, “Libero nell’aria”, “Vedi Napoli e poi canta”, città dei sogni da lui visitata sin da bambino assieme alla famiglia. A Napoli ha conosciuto Renato Carosone e tra i maestri ama Roberto Murolo, Fausto Cigliano, Pino Daniele, Enzo Gragnaniello, la Nccp. Alla Rai di Napoli, negli anni ’80, registrò varie puntate del programma “Troppo forti, i sogni degli italiani”, presentato da Mara Venier. Con Bruno Lanza ha composto una canzone in napoletano, “Innamorarsi a Napoli” che spera possa diventare tema di un film. Autore di venti colonne sonore, firma, con Lucio Gregoretti, l’ultima lo scorso anno per il film di Pupi Avati “La quattordicesima domenica del tempo ordinario”, con la versione di Cammariere nei titoli di coda, canzone interpretata da Lodo Guenzi e da Gabriele Lavia, protagonisti del film. “Con Pupi, che è anche musicista, abbiamo scritto la canzone insieme, ispirata dai suoi versi, che è diventata tema del film. Al momento lavoro alle musiche di due film di prossima uscita, “Revival” di Dario Germani e “Marabù” di Fabio Teriaca”. Nello spettacolo al Teatro Acacia inanella perle del suo repertorio, tra vecchi successi cantati in coro con il pubblico a nuovi brani tratti dall’ultimo album. -taglio2-Un esordio poetico con un brano strumentale, “Tema di malerba”, un successo presentato al “Premio Tenco”, vinto due volte, dove eseguì brani del suo repertorio legati al tema del mare a lui caro. Nel viaggio tra note ed emozioni veleggiano “Sorella mia” e “Regina del mio mondo” dal sapore latino, la poetica “Danzando nel vento”, “Valzer di Chimere”, “Puoi chiamarmi amore” e “Come un fuoco mai spento” dal nuovo album. “Uno dei miei brani più suggestivi, più importanti, dove la musica e la poesia si incontrano si intitola “Acqua nell’acqua. Molte canzoni di questo album sono nate dalle improvvisazioni pianistiche e altre invece dal componimento metrico, come nel caso di “Una sola giornata”, dove è la parola che ha ispirato la musica”. Cammariere mostra ancora una volta tutta la sua bravura di musicista, incantando con il suo virtuosismo pianistico e con la voce. Bravissimi Bulgarelli, Tittarelli e Ariano che si lanciano in splendidi assoli, con grande interplay. Un “tradimento” fruttuoso dell’amico paroliere Kunstler con Samuele Bersani produce un grande brano, “Ferragosto”. Un unico coro con il pubblico su “Tutto quello che un uomo”, ormai un classico, inserito da Mina nel suo album (“per me è un premio alla carriera, una medaglia al valore”, dice Cammariere), il brano della prima partecipazione a Sanremo (nel 2003, ottiene il terzo posto in gara, il Premio della Critica e quello come “Migliore Composizione Musicale”), l’ironica “Cantautore piccolino”, “Dalla pace del mare lontano”, “Tempo perduto”, “Via da questo mare” e “L’amore non si spiega”, primo brano di bossa nova presentato a Sanremo, che lo vide duettare con un’icona della musica brasiliana: Gal Costa. Tra i richiestissimi bis regala “Napul’è” di Pino Daniele, facendola cantare al suo pubblico caloroso. Canzone d’autore, bossa nova e ritmi sudamericani, armonie jazz e blues e versi poetici regalano uno spettacolo magico, raffinatissimo, prezioso di uno dei migliori chansonnier del nostro tempo. E intanto sta lavorando ad un nuovo album, in uscita il prossimo anno, nel suo stile unico e inconfondibile.





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