logo-rubriche

Bruno Donzelli

di Joanna Irena Wrobel

Numero 223 - Settembre 2021

Bruno Donzelli, raffinato pittore, scenografo, ceramista napoletano


albatros-bruno-donzelli

Colto e impertinente costruttore di immagini, raffinato cantastorie di altrui gesta pittoriche, profondo conoscitore dell’arte mondiale del ‘900, così si potrebbe definire la poliedrica figura di Bruno Donzelli (1941, Napoli): pittore, scenografo, ceramista. Napoletano di nascita e di formazione, ma casertano di adozione da decenni, -taglio- il suo è un profilo internazionale con esposizioni nei musei e gallerie in tutte le capitali dell’arte. Giovanissimo, appena ventunenne, presenta i propri lavori in una mostra personale presso la Galleria del Fiorino a Firenze. Negli anni a seguire, prosegue la florida stagione di esposizioni e di premi italiani e internazionali. Sin dagli esordi la sua arte si distingue per unicità del segno, per cromie singolari, per il forte legame con il territorio. Figlio di una Napoli piena di contraddizioni e di contrasti, pervasa da un frastuono quotidiano, i di cui echi rivivono nei vivaci e arditi accostamenti cromatici, nella gestualità più spettacolare, nell’innata irriverente ironia. Scherno giocoso, brillante creatività, briosa teatralità, accompagnate dagli elementi della fantasia sfacciata della commedia dell’arte italiana, diventano elementi caratterizzanti delle sue opere. La pittura di Bruno Donzelli è una pittura narrativa, che si distingue per importanza e il significato del segno e della semantica, dove la scrittura diventa parte integrante di ogni dipinto. In tutte le opere i colori squillanti, tanto cari all’artista, raccontano le avanguardie storiche del ‘900, rivisitate alla maniera personale, sorprendente e singolare, giocando con i temi del surrealismo, del futurismo, dell’informale, dell’astratto, del Pop, fino alla contemporanea street art. Donzelli usa l’arte e gli artisti del secolo passato come se fossero le lettere di un immenso alfabeto con cui si diletta a comporre parole nuove, che contengono una forte impronta di un linguaggio sempre coerente, autonomo e estremamente personale. La sua ricerca artistica si nutre di palesi più che citazioni, di spietate rivisitazioni dell’arte novecentesca, portando negli anni a sviluppare una personale cifra stilistica, che intesse un serrato dialogo con le avanguardie storiche e con i dipinti contemporanei, in cui si possono intravvedere le orme di Picasso, Warhol, Fontana, Kandinsky e tanti altri. Le opere realizzate a metà degli anni ’60 risentono del clima animato delle novità introdotte dalla Pop Art, dal movimento Cobra, -taglio2- di una densità ironica con impianti che recuperano il senso discorsivo del fumetto. Sul finire di quel decennio, la sua attenzione si sposta verso la “sfera del fantastico”, accresciuta da una sorta di dinamismo espressionista, che rende le immagini maggiormente incisive. La grande mostra nel Palazzo dei Diamanti (1977) di Ferrara, ospita le opere che hanno come tema centrale il “casellario dell’arte”, espressione che racchiude una attenta analisi che Donzelli compie sugli eventi e sui protagonisti del XX secolo. Traccia, che porterà nel tempo al fortunato ciclo “Ormare”, dal quale si evince una nuova materia pittorica, ricca di spessori, di materiali di recupero, di segni, che saranno presenti nelle opere realizzate negli anni ’80. Nel ’84 inizia il ciclo “Siparietti impertinenti”, che propone attraversamenti di brani pittorici di un’antologia immaginaria, sulla quale interviene con una densità straordinaria e con una grande ironia. La particolare attenzione verso il secolo passato vuole celebrare quello che è stato un periodo della storia dell’arte particolarmente ricco di avvenimenti artistici, che si sono succeduti con un ritmo frenetico e che hanno lasciato tracce indelebili. In sessant’anni di ricerca artistica, Donzelli costruisce con le proprie opere una sorta di reportage all’interno di un mondo straordinario, che racchiude le testimonianze dell’eccezionalità dei movimenti artistici, dove solo i “grandi” hanno diritto di domicilio. Con libero arbitrio traccia uno spartiacque nella storia dell’arte. I Maestri del Novecento rivivono “alla maniera di Donzelli” una nuova vita e una effervescente giovinezza. In una “lettura” singolare, mai vista prima, gioiosa e giocosa, l’Artista cerca di stimolare e incuriosire anche i più timorosi ad un approccio, senza pregiudizi, all’arte contemporanea. Quest’anno, a 80 anni, Bruno Donzelli partecipa alla Biennale di Architettura di Venezia.





Booking.com

Booking.com