Membro dell’Accademia Americana delle Arti e delle Lettere e dell’Accademia Tedesca delle Arti, otto lauree honoris causa, commendatore dell’Ordine delle Arti e delle Lettere e ufficiale della Legion d’Onore in Francia, ha ricevuto la Croce di Ufficiale dell’Ordine al Merito di Germania e il Praemium Imperiale 2023
Un gigante della regia, della drammaturgia, dell’arte a 360° che ha mutato per sempre la narrazione della creatività umana, il modo stesso di vivere immersi nel proprio tempo. Bob Wilson, statunitense, classe ’41, scenografo, attore, coreografo, scultore, pittore, videoartista, light and sound designer, con le sue opere seminali ha reinventato l’arte scenica. -taglio- Membro dell’Accademia Americana delle Arti e delle Lettere e dell’Accademia Tedesca delle Arti, otto lauree honoris causa, commendatore dell’Ordine delle Arti e delle Lettere e ufficiale della Legion d’Onore in Francia, ha ricevuto la Croce di Ufficiale dell’Ordine al Merito di Germania e il Praemium Imperiale 2023. Fondatore e direttore artistico del Watermill Center, un laboratorio d’arti a Water Mill, New York, con le sue prime opere Deafman Glance (1970) e A Letter for Queen Victoria (1974-1975) ha lasciato un segno indelebile. Nel 1976 ha scritto l’opera Einstein on the Beach con Philip Glass, collaborando anche con John Adams, Tom Waits, Laurie Anderson, Lou Reed, Jessye Norman e Anna Calvi. Ha collaborato con gli scrittori Heiner Müller, Susan Sontag, William Burroughs, spaziando dal teatro di Beckett a quello di Brecht/Weill, da Goethe a Omero, da Jean de la Fontaine a Shakespeare. Grande anche la sua visione nella regia di opere liriche come la Madama Butterfly di Puccini e La Traviata di Verdi, Alceste di Gluck, Le martyre de saint Sébastien di Debussy-D’Annunzio, 1988, Lohengrin e Parsifal di Wagner. Si è cimentato anche nella regia di balletti, ha creato musical in collaborazione con artisti illustri, diretto spettacoli di sfilata, lavorato al fianco di Marina Abramovic, Antony Hegarty e Willem Dafoe. Le sue scenografie minimali invitano a porre domande attraverso le immagini.-taglio2- Una ricercatissima ricerca formale attraverso l’impiego delle luci e la precisione dei gesti delle performance ne fa un maestro dell’avanguardia. Suoi dipinti, disegni, sculture sono esposti in tutto il mondo. Nell’ottobre 2024, per il Campania Teatro Festival, al Galoppatoio della Reggia di Portici è andato in scena un altro gioiello di Wilson, l’“Ubu”, performance ispirata al testo che Alfred Jarry scrisse nel 1896. Il lavoro è una chiara critica contro la guerra e il totalitarismo, ispirata alle creazioni di Joan Mirò sull’universo di Ubu Roi, il tiranno. Il cast, come ha spiegato il co-regista Carlo Chemin, va considerato come un insieme, un grande collage dinamico di recita e di danza che consente al pubblico di crearsi il proprio sguardo sul potere. Si riaffermano ad ogni evento di Wilson nuove frontiere percettive del tempo scenico e dell’azione, agendo sull’interiorità dello spettatore, in un’ideale tensione verso un teatro totale. Si legge nella motivazione di uno dei tanti premi che ha ricevuto che a lui “si deve un abbraccio tra i teatri di differenti paesi, lingue, stili, tradizioni”. Nella storia della cultura, del teatro, dell’arte come creazione e profondità del pensiero, Bob Wilson è maestro indiscusso e insuperabile, con la sua poetica scuola di libertà dove la luce diviene linguaggio del presente.