Analizzando l’assenza di prodotti premium nel settore delle toniche e dei succhi di frutta è nato questo ambizioso progetto che scopriamo insieme al Direttore Marketing Elena Ceschelli
Intervistiamo Elena Ceschelli, giovane ed entusiasta direttore Marketing & Comunicazione della trevigiana Bevande Futuriste, che sta rivoluzionando il modo di bere soft e il mondo beverage con con i succhi Difrutta bio, gli Ama_tè e le sue cinque diverse acque toniche della linea Cortese (oltre alla tonica Scortese), -taglio- realizzate per il mondo HoReCa dei cocktail bar, perfetti per realizzare cinque diversi Gin Tonic. Ci racconti la genesi del progetto Bevande Futuriste? “Il progetto Bevande Futuriste nasce da un sogno e da un incontro nel 2011. Io sono da sempre appassionata di food&beverage e mi sono specializzata nella comunicazione di questo settore. Nel 2011 curavo le relazioni esterne per un’importante casa vinicola e conobbi, in un progetto intrapreso insieme, la persona con cui, nel 2014, ho fondato Bevande Futuriste. Il mio sogno era quello di creare qualcosa di nuovo, dove non avessi freni nelle mie intuizioni creative, innovative e di comunicazione. Volevo lavorare con giovani e investire molto in marketing. Avevo in tasca una ricerca di mercato, realizzata da me, sulla segmentazione della donna con focus sui consumi fuori casa, che ancora oggi risulta essere attualissima. Mi confrontai con Alessandro Angelon, presentatomi come il RE delle bevande, in quanto fondatore di Pago Italia (quello dei succhi di frutta) e successivamente amministratore delegato Red Bull nel periodo di lancio in Italia, dove costruì la struttura marketing/commerciale ancora di successo ora. Con lui nacque una forte collaborazione e intesa: iniziammo a sognare e visualizzare queste bevande futuriste che “rompevano gli schemi”, proponendosi sul mercato con nuove modalità, lanciando nuovi valori. Una grande voglia di emergere e creare qualcosa di nostro, di nuovo, di dirompente. Così abbiamo entrambi investito due anni in ricerca e sviluppo, studi e prove per arrivare alla nascita dell’azienda e dei primi due nuovi brand: DiFrutta bio e Cortese. Successivamente, sono arrivati tutti gli altri brand. Con noi si è aggiunto un altro impavido veneto, Alberto Zamuner, con una forte esperienza nell’organizzazione commerciale nel beverage.” Se dovessi elencare tre caratteristiche delle vostre toniche, quali diresti e per ognuna spiegaci perché! “Passionali, eleganti e naturali! Le toniche nascono dalla passione, per appassionare. Già il nome del brand ha una storia da raccontare: Cortese. Oltre alla modalità d’essere, deve il suo nome a Isabella Cortese, nobile veneziana alchimista del Quattrocento. Erano gli alchimisti, all’epoca, che inventarono le sode. Le nostre ricette prendono spunto da quei personaggi e tempi e sono senza coloranti e conservanti, con vero estratto di china naturale.” Da imprenditrice, che effetto hanno avuto e stanno avendo su di voi i lockdown e le chiusure del settore HoReCa? “Rispondo da imprenditrice futurista! È evidente e ovvio che sia dura per tutto il settore, anzi per tutti. Noi abbiamo risposto a questo blocco in maniera proattiva, buttandoci a studiare l’evoluzione del mercato, -taglio2- a ristrutturare la nostra struttura commerciale e marketing, investendo nello studio di nuovi prodotti e nuove strategie di comunicazione. Siamo certi di una ripartenza importante a maggio e siamo pronti a supportare l’HoReCa con novità e idee.” Raccontaci tutto quello che non osiamo chiedere del chinino, dal punto di vista della raccolta al suo sapore organolettico e come lo avete declinato nelle cinque toniche. Descrivici le cinque toniche una ad una... “Oggi abbiamo 5 tipologie di acque toniche: la Pura (antica ricetta dell’acqua tonica), la Light (con pochissimo fruttosio e poche calorie), la Strong (con note di pepe all’interno), la Biologica e la Scortese Botanica con estratto di tè verde, timo, cardamomo nero e lemongrass. Il chinino è l’elemento-cardine di tutte. È un vero tonico naturale e regala la giusta nota amaricante all’acqua tonica. È di colore beige e ai raggi ultravioletti risulta fluorescente.” Sei molto impegnata - anche nella vostra comunicazione esterna - nel sottolineare la vostra peculiarità al femminile, una azienda declinata al femminile. Spiegaci questa scelta di campo e come la mettete in pratica e quali sono le vostre aspettative... “È tutto nato in maniera molto naturale. I prodotti nascono elogiando la bellezza, il nostro manifesto futurista, che è donna. Da qui il colore del packaging, le forme delle bottiglie, il rosa presente nelle 5 acque toniche, una squadra sul territorio femminile che facesse da ambasciatore dell’azienda e dei propri valori... Parliamo alle donne e agli uomini che amano le donne.” Raccontaci il mondo dei cocktail bar, dal tuo personale punto di vista: cosa ti piace frequentare, non solo per lavoro, cosa ti piace bere e perché, cosa esigi quando ti siedi a un bancone. “La mia grande passione sono proprio i cocktail bar, quello che più mi manca in questo periodo. Per me, sedermi in un bancone davanti una splendida bottigliera e un barman capace è felicità. Ogni volta imparo qualcosa, evado, sogno, vivo di bellezza. Adoro i cocktail bar d’albergo, ma anche i classici bar dove stanno investendo in ristorazione e cocktail. Scelgo locali dove si possa interagire con il barman, il quale possa farmi un cocktail su misura. In questi anni ho costruito relazioni di stima con diversi bartender e ho compreso l’importanza del loro ruolo e lavoro, che purtroppo non è abbastanza riconosciuto e tutelato. Mi ritengo una vera loro amica.”