Icastico, con la sua musica coinvolgente, cerca di raccontare alcune dinamiche sociali e ci invita a liberarci dall’idea della perfezione
Icastico, eclettico artista che si era già distinto con il suo precedente brano “Cristo!”, annuncia il suo nuovo album con “Alcolico”, un brano dal mood ipnotico, coinvolgente e confusionale dove vengono utilizzate le dipendenze per uscire da sé stessi e non sentire l’oppressione e il giudizio altrui.-taglio- Il brano è nato in collaborazione con Alessandro Presti, bassista dei Dear Jack, che cura gli arrangiamenti. Qual è stato il tuo intento in “Alcolico”? “L’incontro con gli altri e con noi stessi ci terrorizza e non credo ci sia una soluzione, questo voglio spiegare in questo brano. Dal punto di vista musicale quello che abbiamo voluto ottenere era un sound blues e ipnotico che allo stesso tempo restituisse una sensazione di soffocamento e smarrimento. Nel testo, invece, prendo l’alcool come spunto per parlare delle dipendenze che, molto spesso, usiamo per superare l’ansia sociale e per non sentirci abbandonati in questo presente cosi vuoto.” Da dove è nata l’idea per l’album? “Scrivo sin da giovanissimo, per necessità e perché mi veniva naturale. Ultimamente avvertivo l’esigenza di pubblicare qualcosa di mio e tutto è nato grazie all’incontro con Lorenzo Cantarini che mi ha spronato in questo nuovo progetto e mi ha sostenuto insieme a tutti i ragazzi della mia band.” Puoi darci qualche anticipazione? “L’album avrà sonorità che appartengono alla black music: dal blues fino alla trap. La mia intenzione è quella di dare un senso ad ogni singola frase delle canzoni, voglio che ogni singolo sia unico e che abbia un potenziale altissimo.” Come è stato accolto, invece, il tuo primissimo singolo “Cristo!”? “Questo brano è stato accolto in vari modi a seconda di chi l’ascoltava. Sono stato definito “l’anticristo viterbese” per il carattere provocatorio del testo. Il brano doveva essere una parodia della scena rap italiana, in cui tutti si sentono superiori e invincibili, contrapposta alla figura di Cristo: simbolo di umiltà. Nel video ci siamo chiesti se Gesù fosse stato capace di resistere alle tentazioni del mondo moderno: la risposta è stata no, infatti nel video lo si vede assumere comportamenti non propriamente accettati dalla società tra spogliarelliste e birra.”-taglio2- Quanto influisce la società sui nostri comportamenti? “La società ci mostra quello che dovremmo essere, quello che dobbiamo diventare e noi ogni giorno ci affanniamo per raggiungere questa perfezione che, però, fa acqua da tutte le parti. Questo crea un profondo malessere perché quando restiamo da soli scopriamo di essere imperfetti, depressi e stanchi. Nelle mie canzoni non ho l’intento di giudicare ma quello di far immedesimare le persone e far capire che andiamo bene come siamo e che non dobbiamo fingere aspetti della nostra vita che non ci appartengono.” Da chi ti lasci ispirare per la tua musica? “I riferimenti musicali sono molteplici, in Italia stiamo andando a posizionarci in una nicchia non ancora esplorata. La mia arte è musica ma, soprattutto, vuole mandare un messaggio perché nasce, soprattutto, dalla mia urgenza comunicativa. Credo di poter fare una similitudine con Tom Waits perché trova la poesia negli ultimi e nel fallimento e nonostante le storie non siano mai a lieto fine ti lasciano un messaggio di speranza.” Ci parli del tuo processo creativo? “La prima scintilla per una canzone è una frase che nasce nella mia testa già con una melodia. Successivamente mi concentro sul groove e cerco la musicalità e registro direttamente, senza passare alla fase di scrittura. Registro direttamente perché voglio che le canzoni risultino come una fotografia, ovviamente nella seconda stesura cerco di eliminare il superfluo e far sì che il testo rispecchi i miei canoni stilistici.” Che consiglio ti senti di dare alle persone? “Smettiamola di giudicarci: se a volte non ci sentiamo abbastanza per questa società dobbiamo capire che non siamo soli. L'equilibrio deriva dalla comprensione e l'accettazione dei nostri difetti e avere la forza di farli diventare punti di forza.”